E' il direttore dell'hotel Royal il legame fra Rotondi e Semerari di Ruggero Conteduca

E' il direttore dell'hotel Royal il legame fra Rotondi e Semerari Da una storia di truffa a Roma nel '78 una pista nel giallo E' il direttore dell'hotel Royal il legame fra Rotondi e Semerari Sfugge alla trappola della polizia il presunto carnefice del criminologo romano - E' un cocainomane che avrebbe ricevuto dagli avversari di Cutolo un premio straordinario di dieci milioni per la barbara esecuzione DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — Ventotto anni, corporatura robusta, molto alto, cocainomane da tempo: questo l'identikit fornito dalla polizia sul boia di Aldo Semerari. Per poco. Ieri, non è Incappato nella trappola che un centinaio di agenti gli hanno teso fra Napoli e Portici, dov'era stato segnalato da alcuni informatori E' ricercato sin dalla fine di febbraio: il 22 di quel mese 11 «cutollano» Giacomo Frattlni, detto «Bambulella», venne trovato cadavere In un'auto con la testa e le mani mozzate, 11 cuore estirpato. Di lui, ormai, Fi sa quasi tutto: nome, cognome, residenza più o meno abituale, precedenti; appartiene alla «Nuova famiglia», al consorzio di clan, cioè, che si oppongono all'organizzazione di Raffaele (Tutolo ; per l'assassinio del criminologo romano, strangolato e decapitato, sembra abbia ricevuto un «premio straordinario» di dieci milioni. Secondo gli inquirenti, sarebbe molto vicino a quell'Umberto Ammattirò che Semerari visitò il giorno prima di essere ucciso. Àmmat uro, l'uomo di Pupetta Maresca, è il boss che controlla 11 traffico della droga, uomo delegato dalla camorra a tenere 1 contatti con i trafficanti dell'America centro-meridionale da dove, in particolare, proviene la cocaina. Ancora una volta, però, si torna alla domanda iniziale: perché Ammanirò, dopò avere incontrato 11 criminologo, ne decreta la barbara esecuzione a poche ore di distanza? E che c'entrano Rotondi e il falso documento da lui passato alla Maresca e pubblicato da l'Unità? Tutta la vicenda, già di per sé complicata, si arricchisce, a questo punto, di particolari che rimangono in parte incomprensibili Non si capisce ancora appieno, per esemplo, quale sia stato il ruolo, nel giallo, del direttore dell'albergo Royal. La storia, anche se ormai vecchia di tre anni appare quanto meno curiosa e, per l'ennesima volta, segna punti di contatto tra l'omicidio Semerari e 11 caso «Cirillo- unità». C'è il sospetto, cioè, che fra il direttore dell'hotel dove abitualmente risiedeva Semerari durante i suol soggiorni partenopei, da dove, il mattino del 25 marzo, il criminologo venne prelevato dai suoi assassini, e il pubblicista di Avellino, dichiaratosi reo confesso del falso documento passato al quotidiano comunista, esista un rapporto, per- lomeno di conoscenza, che data fin dal 1978. Nel 1970, a Roma, viene denunciata una truffa in cui inizialmente vengono coinvolti sia Rotondi sia il direttore del Royal, all'epoca responsabile del Flora, due alberghi della stessa catena. Proprio nell'hotel di via Veneto venne scoperta tre anni fa una truffa messa in atto da una banda di romani e napoletani: a uomini d'affari ospiti del Flora venivano offerti a prezzo di favore, titoli c- obbligazioni naturalmente falsificati, di grandi industrie italiane. Le indagini portarono, dopo breve tempo, all'incriminazione di Rotondi e di due suol complici. Dante Petrarca e Giovanni Felici. Il direttore, in un primo momento indiziato di favoreggiamento personale, venne in seguito prosciolto. All'epoca, comunque, si sospettò che il giro di titoli falsificati e la connessa ricettazione di assegni contraffatti potesse servire a finanziare l'e¬ versione di destra e tale Ipotesi rimase in piedi anche dopo i numerosi accertamenti: con il «nero» Semerari sullo sfondo. Recentemente, però, il direttore del Royal, originario di Grottolella, un paese a sette chilometri da Parolise, luogo di origine di Rotondi ha dichiarato agli Inquirenti di non conoscere il pubblicista di Avellino. Questi ha detto di non aver mai avuto a che fare con Semerari Semerari, nel frattempo, è stato brutalmente assassinato. Naturalmente ciò fa credere agli investigatori, e forse non a torto, che l'hotel Royal sia uno scenario sempre più degno di considerazione. 'Sappiamo che alle nove di mattina di venerdì Semerari ricevette una telefonata di una persona che voleva essere visitata. L'abbiamo già interrogata. E' una persona perbene — dicono gli inquirenti — che non ha nulla a che fare con gli ambienti malavitosi. Il professore rispose negativamente perché nella stessa giornata sarebbe dovuto tornare a Roma. Con moglie e fi glio, tra l'altro, aveva già preso impegno per il week-end in campagna». 'Stiamo cercando di ricostruire — aggiungono gli investigatori — quelle due ore decisive: dalle 9 alle 11, ora in cui il criminologo uscì dal Royal in compagnia dei suoi sicari. Ma non è facile». Ruggero Conteduca