L'Argentina all'Osa «Pronti a negoziare»
L'Argentina all'Osa «Pronti a negoziare» L'Argentina all'Osa «Pronti a negoziare» WASHINGTON — «Siamo fermamente convinti del nostro diritto, e sapremo sostenerlo con prudenza e con fermezza», ha detto il ministro degli Esteri argentino, Nicanor Costa Mendez, in un intervento all'Organizzazione degli Stati Americani (Osa) a Washington per illustrare i motivi e le basi dell'intervento argentino nelle isole Malvine-Falkland. Costa Mendez ha parlato la scorsa notte a una riunione del Consiglio permanente che ha carattere «protocollare», cioè non prevede dibattito né voto, al semplice scopo di esporre al consesso interamericano la posizione del suo Paese, impegnato nella controversia con la Gran Bretagna. Quest'ultima è tra i numerosi Paesi non americani cui è concesso dall'Osa lo status di osservatore, e un rappresentante inglese ha assistito — senza intervenire—al discorso del ministro argentino. Nel suo intervento Costa Mendez ha ribadito che «il 2 aprile l'Argentina ha recuperato la terra argentina delle isole Malvine», e ha rifatto la storia degli antecedenti dclr la controversia, a cominciare dalla «usurpazione» britanni nlea del 1833. A sostegno delle «solide, ininterrotte» rivendicazioni argentine sostenute per 149 anni, il ministro degli Esteri ha citato passi delle varie risoluzioni dell'Ori u riguardanti la decolonizzazione e ha sottolineato la solidarietà già venuta dai singoli Paesi dell'emisfero. «Cosa comprensibile — ha aggiunto — perché la fine di questa situazione anacronistica di indole coloniale è stata l'aspirazione costante, inequivocabile e mai smentita dei popoli d'America». Per 17 anni l'Argentina ha negoziato «con la massima flessibilità» con Londra per risolvere la controversia — ha detto Costa Mendez — ma i negoziati si erano «prolungati indefinitamente per il rifiuto della Gran Bretagna di affrontare il fondo delproblema». Ma non è stato questo — ha detto ancora il ministro — 11 fattore decisivo dell'iniziativa argentina. «La misura dell'intollerabile» è stata superata con le provocazioni navali, gli annunci intimidatori, «l'esagerato e bellicoso» atteggiamento assunto da Londra con il pretesto dello sbarco di dodici operai argentini nella Georgia del Sud per quella che era invece una operazione commerciale legittima, ben nota alle autorità inglesi. «Sulla base del nostro inalienabile diritto, ribadisco anche in questa sede interamericana che l'Argentina è pronta a intraprendere negoziati», ha concluso Costa Mendez.
Persone citate: Costa Mendez, Nicanor Costa Mendez
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