Tra l'equipaggio dell'Invincible che scopre l'odore della polvere

Tra l'equipaggio dell'Invincible che scopre l'odore della polvere Tra l'equipaggio dell'Invincible che scopre l'odore della polvere NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE DA BORDO DELL'.INVINCIBLE» — Una parte della task force navale britannica diretta alle isole Falkland si è riunita ieri nelle acque sud-occidentali, e la Invlncible, la portaerei antisommergibili, Ila Incominciato a portare i suoi caccia Harrler e gli elicotteri Sea King alla piena capacità operativa. La Fearless, la nave da combattimento sulla quale viaggiano i marines e il commodoro Michael Clapp, comandante questa sezione della flotta, è salpata da Portsmouth, e dovrebbe raggiungere la forza entro oggi o domani. Alcune fregate e navi appoggio accompagnano già la Invinclble e la nave ammiraglia Hermes, ma la Marina è reticente a rendere pubblici particolari sulla task force. Nella notte le navi si sono liunite e hanno fatto rotta verso le Aezorre per aggregarsi al resto della flotta che sta navigando verso l'isola di Ascenslon dalla zona d'operazioni al largo di Gibilterra. Ipreparativi suMlnvinclble,' che è stata venduta all'Australia e dovrebbe essere consegnata l'anno prossimo, sono proseguiti: gli aerei a decollo verticale Harrler si sono esercitati in finte battaglie e sono sfrecciati sulle onde a velo radente per imparare a sfuggire ai radar. Alcuni piloti sono alla loro prima esperienza sulla nave, e hanno dovuto abituarsi ad atterrare su una piatta¬ forma mobile approfittando del fatto che sono ancora alla portata delle basi in terraferma. Per accelerare le operazioni la portaerei, die si trova circa 100 miglia a Sud delle isole Scilly, ha navigato a velocità di pochi nodi in acque tranquille mentre gli ultimi rifornimenti venivano caricati a bordo con elicotteri. Il capitano Jeremy Black, 50 anni, ha parlato all'equipaggio dopo un'esercitazione di emergenza sulla nave descrivendo le forze rispettiti delle flotte britannica e argentina, la rotta che la nave seguirà e il tipo di preparativi da fare mentre la portaerei puntat>a verso l'Atlantico meridionale. L'umore dell'equipaggio e soprattutto dei piloti degli «Harrier» è di esaltato ottimismo. Sarebbe esagerato dire che non vedono l'ora di combattere; ma sono pronti per labattaglia e pensano che le isole debbano essere riconquistate con qualsiasi mezzo. «Siamo stati addestrati per questo», commenta un ufficiale. Il capitano di corvetta Nlgel Zàrd, in forza all'801" stormo di «Harrier», afferma che si sta svolgendo un programma completo di addestramento per preparare i piloti ad appoggiare un eventuale sbarco e ad affrontare una battaglia aerea. «Dobbiamo pur guadagnarci il pane—dice —, siamo pronti. Abbiamo una voglia matta di andare e molta fiducia». Racconta di essersi addestrato contro uno squadrone «nemico» di F-5S americano in Inghilterra e in Sardegna e di avere «stracciato» gli aggressori. Ma sottolinea che sui moderni aerei da combattimento il margine di errore concesso è minimo: «Se un pilota sgarra per uno o due secondi è un uomo morto. Lo "Harrier" può cadere a vite se non si vola come si deve». La tensione che si prova volaìido sul mare con aerei cosi sofisticati si legge sul volto dei piloti di ritorno. Uno, il tenente Mike Watson, ha appena fatto un perfetto atterraggio per la prima volta in mare aperto, e il suo sollievo è evidente. Gli «Harrier», che hanno missili «Sidewlnder» a testata cercante, devono lanciare almeno un missile vicino alla portaerei: «Il capitano vuole che l'equipaggio si abitui all'odore della polvere». Intanto lo stormo di «Sea King» si esercita con decolli e attcrraggi sul ponte e con avvicinatnenti alla nave. Sia gli «Harrier» che gli elicotteri faranno alcuni voli notturni in questa prima fase, ma i «Sea King», progettati per cercare e affondare i sommergibili nemici, non fanno ancora manovre con siluri e cariche di profondità. Il capitano Black dice che l'avanzata della flotta verso Sud dipende dalle decisioni dei ministeri della Difesa e degli Esteri, ma che il programma è di procedere a circa 18 nodi a una distanza fra 100 e 200 miglia fra una nave e l'altra. Questo permetterà all'«Invincible» e alla «Hermes» di far esercitazioni con i loro aerei in finte battaglie gli uni contro gli altri, fuori della portata dei radar, e le navi più piccole potranno restare al passo. Una cosa che preoccupa è la necessità di ricevere rifornimenti. «Condurre operazioni a 4 mila miglia dalla base più vicina è più semplice a dirsi che a farsi» afferma il capitano. E vede questo periodo di addestramento come un intervallo necessario per fare alcuni «aggiustamenti*: «La nostra Marina generalmente si esercita contro una minaccia sovietica, e qui c'è un leggero spostamento del tiro. Sto parlando di dettagli, ma sono importanti». Passa uno yacht norvegese che partecipa ad una traversata transoceanica, e trasmette saluti e auguri per il viag- aio- John Witherow Copyright «Time» Newspapers» e per l'Italia «La Stampa»

Persone citate: Bordo Dell, Jeremy Black, John Witherow, Michael Clapp, Mike Watson

Luoghi citati: Australia, Falkland, Gibilterra, Inghilterra, Italia, Sardegna