Ora Rotondi chiede di parlare I giudici accorrono in carcere di Ruggero Conteduca

Ora Rotondi chiede di parlare I giudici accorrono in carcere Ora Rotondi chiede di parlare I giudici accorrono in carcere Sentito il br Acanfora, che partecipò al sequestro di Cirillo - Dovrebbe conoscere i particolari del riscatto -1 terroristi all'inizio avevano chiesto 3000 mitra? -1 magistrati napoletani non rinunciano all'inchiesta sul falso DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — Dagli ultimi sviluppi del «caso Cirillo» sembra farsi strada un'ipotesi inquietante: la mediazione della camorra servi forse a convincere i brigatisti rossi ad accettare il riscatto solo in denaro, in luogo dei tremila mitra chiesti in un primo momento per rilasciare l'.assessore campano? Per il momento, questa è soprattutto una j traccia sulla quale i magistra- i ti stanno lavorando: un'lpo- j; j j ; tesi, comunque, che sembra trovare riscontro nelle ultime, insidiose tappe dell'indagine. L'altra sera, d'improvviso, i magistrati napoletani si sono recali nel carcere di Poggioreale per interrogare nuovamente Luigi Rotondi: a chiedere il colloquio era stato proprio il pubblicista di Avellino reo confesso per il falso documento pubblicato dall'Unità. Ieri mattina 11 giudice istruttore Carlo Alemi, accompagnato dagli ormai inseparabili sostituti Libero Mancuso e Carmine Pace, si è recato negli uffici della questura dove, In una cella di sicurezza, sin dalla fine dello scorso febbraio è detenuto il brigatista rosso Mauro Acanfora, accusato di aver preso parte al sequestro dell'assessore Cirillo, intestatario dell'appartamento di via Posilllpo dove per 88 giorni venne tenuto segregato l'ostaggio, e considerato il braccio destro del capo dell'ala «movimentista», Giovanni Senzani, Acanfora è stato sentito su tutta una serie di interrogativi che riguardavano la trattativa posta in essere dalle Br e, come ormai sembra accertato, conclusa attraverso la me- j per pagare il riscatto Cirillo, i Su questi temi, i giudici na poletani continuano però a dlazlone della camorra. Il primo a parlare di una fornitura d'armi in cambio della vita di Cirillo fu un giornalista del settimanale .Oggi», che raccontò d'aver appreso l'indijscrezlone in un bar di Ginevra. Sembra, in realtà, che a ; metterlo al corrente di questo j particolare fosse stato uno j degli industriali campani che ; parteciparono alla «colletta» mantenere un riserbo assoluto. Ma nello stesso tempo, altre notizie che giungono da Roma sembrano conferire alla vicenda ancora un tocco di mistero. Nella notte tra sabato e domenica ignoti ladri (gli stessi?) hanno «visitato» l'appartamento sigillato dove si è suicidata l'assistente di Semerari, Maria Fiorella Carrara, rubando tre pellicce ed alcuni preziosi, e gli studi degli avvocati Arcangeli e Tina Lagostena Bassi. Quest'ultima pare abbia difeso in passato. In un procedimento civile, la segretaria del criminologo romano che si trovava con lui all'hotel Royal di Napoli quando tre camorristi vennero a prelevarlo il mattino di venerdì 26 marzo. Giorgio Arcangeli, invece, è nome noto negli ambienti di destra, gli stessi che frequentò per anni Aldo Semerari. Il suo nome venne collegato all'omicidio di Antonio Leandri. Spunta dunque un altro collegamento tra la spietata esecuzione del docente di psichiatria e l'inchiesta sul sequestro dell'assessore campano, da una parte, e sul caso «Clrillo-1't/nttà» dall'altra. Forse anche per questo i giu¬ dici napoletani, dopo aver ascoltato nel pomeriggio di ieri ancora una volta Marina Maresca per mettere a punto gli ultimi particolari sull'indagine del falso scoop, hanno dato il nulla osta per trasferire sia lei sia Rotondi a Roma, dove i due subiranno un processo per direttissima. Questo non significa, naturalmente, che i giudici di Napoli rinuncino all'inchiesta sul falso, anche perché continuano a ritenerla strettamente connessa a quella che riguarda più direttamente il sequestro e il rilascio di Ciro Cirillo. «Noi non vogliamo polemizzare — ha dichiarato Ieri il giudice Alemi — con i colleghi romani. Ma ci rifiutiamo di inviare a Roma gli atti del processo su Rotondi e la Maresca. Abbiamo dato solo il nulla osta per la direttissima». Sul plano delle Indagini vere e proprie, accentrate sull'assassinio di Aldo Semerari, non si registra alcun passo avanti. Semmai, qualche passo indietro. I carabinieri, infatti, hanno smentito non so¬ lo che per le tre persone che si recarono a prelevare Semerari all'hotel Royal siano stati emessi degli ordini di cattura, ma negano addirittura una loro sicura identificazione. «Abbiamo seri sospetti — dicono — ma siamo ancora in attesa di adeguati riscontri. L'unica cosa certa è l'identificazione del boia di Semerari: dovrebbe essere lo stesso die imitilo orrendamente "Bambulella", cioè Giacomo Frattini, decapitato, le mani tagliate, il cuore strappato». Ruggero Conteduca Porrìo Mirteto (Rieti). I funerali del professor Aldo Semerari, il criminologo ucciso e decapitato dalla camorra (Tclcfoto Ansa)

Luoghi citati: Avellino, Ginevra, Napoli, Rieti, Roma