Un gioco di specchi

Un gioco di specchi Giappone e Urss Un gioco di specchi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — Come in un gioco di specchi contrapposti, Urss e Giappone sì fronteggiano a Est, immagine rovesciata l'una dell'altro. Colosso militare e nano civile l'Urss, «sottopotenza supersviluppata» il Giappone, i due Paesi occupano posizioni analoghe nel mondo, rispettivamente nel settore militare e in quello industriale, ma sono apparentemente destinati entrambi ad assumere il primato dei rispettivi settori entro il decennio. Consumi ed efficienza di mercato confrontano pauperi\smo e sprechi di Stato. Massima flessibilità industriale e totale partecipazione operaia diventano, nello specchio sovietico, rigidità centralista e alienazione di massa, tradotta in assenteismo e scarsa produttività. Fantastiche risorse naturali in Urss, quasi completa dipendenza dall'estero in Giappone, davvero è difficile immaginare due nazioni, due società più agli estremi. E quindi pensare a uno choc più brusco per il viaggiatore che dopo aver vissuto in Russia comincia a vivere in Giappone. Ma appena sotto la superficie della dwersità stordente nel salto dall'arcipelago Gulag all'arcipelago Giappone, comincia ad insinuarsi un dubbio paradossalmente comune: è il sospetto die tanto i trionfi della società nipponica quanto i fallimenti della società sovietica conducano per vìe opposte a un traguardo convergente, una drastica crisi di mutazione nei prossimi anni, o decenni. In altre parole, ci si domanda quali siano i margini di sopportazione residui nell'iposviluppo sovietico e nell'ìpersviluppo giapponese, prima che il tessuto sociale e politico dei due Paesi ceda per le tensioni interne ed esterne. La risposta, lo sappiamo, aiuterà a disegnare in larga misura la carta mondiale dei rapporti di forza per la fine secolo. Si tratta di sapere se queste due nazioni abbiano in se stesse la forza e gli strumenti per colmare la «zoppla» evidente di cui soffrono. Senza una transizione morbida, «riformista», dall'economia di guerra a un'economia di consumi (benessere) l'Urss sarà inevitabilmente costretta a camminare poggiando sempre più sulla stampella della propria forza militare, e a suscitare cosi reazioni contrarie sempre più dure e pericolose. Allo stesso modo, senza un'assunzione di responsabilità politiche, senza un tipo di sviluppo più omogeneo con il resto delle democrazie industriali, il Giappone si autocondannerà a passare di scontro In scontro e a subire i contraccolpi del proprio successo. Cinicamente, è molto più facile per un governo occidentale digerire l'annessione sovietica dell'Afghanistan piuttosto che assistere impassibile alla demolizione della propria industria da parte della concorrenza nipponica. Ma esiste realmente la possibilità di una cura non trau- Vittorio Zucconi , (Continua a pagina 2 In quinta colonna)

Persone citate: Vittorio Zucconi