Niki Lauda dopo due anni di sosta «Oggi so di essere quello di prima»

Niki Lauda dopo due anni di sosta «Oggi so di essere quello di prima» Il grande campione della Formula 1 parla della sua vittoria a Long Beach Niki Lauda dopo due anni di sosta «Oggi so di essere quello di prima» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LONG BEACH — La Formula *• ha ritrovato 11 protagonista degli Anni Settanta, il campione della grande Ferrari: Niki Lauda, tornato a correre dopo due anni di sosta, ha ripreso anche a vincere. Quando domenica 11 pilota austriaco, al volante della McLaren, ha tagliato il traguardo del Gran Premio degli Usa West, si sono saldati insieme un passato ricco di gloria e un presente che sembrava incerto e avventuroso. E la realtà bella di un pilota, di un uomo capace di ripercorrere con successo gli antichi sentieri, ha entusiasmato la gente di Long Beach. Quasi una follia per Lauda, un Lauda che, scesa la bandiera a scacchi sul «muso» della sua monoposto da 500 CV, non ha neppure alzato le mani dal volante In segno di gioia, continuando a guidare come se la corsa non fosse finita. Solo quando è arrivato sul podio. Lauda ha avuto un mo¬ mento di pura emozione. Si è tolto il cappellino dalla testa, ha sorriso, ha agitato le braccia. E ha mostrato 11 volto bruciato dal fuoco del NUrburgring, che di solito nasconde con un filo di imbarazzo. Due anni trascorsi lontanoi dal circuiti del Grandi Premi' non hanno trasformato né l'uomo né 11 pilota. La stessa caparbia sicurezza, la stessa pungente Ironia, la stessa bravura nel guidare e vincere. SI, fuma, beve un bicchiere di vino, la sera va a dormire più tardi di una volta, si gusta di più la vita. Ed è logico, a 33 anni, con moglie e due figli. Ma è il professionista di sempre. Uno sguardo alla sua McLaren spiega 11 segreto: In mezzo a tante vetture distrutte da due ore di gara infernale, la monoposto di Niki sembra nuova, appena uscita dall'officina. Le gomme non hanno un segno, le pastiglie dei freni paiono nuove. Vien voglia di rispolverare 1 vecchi soprannomi: ragioniere della guida, computer. E si sbaglierebbe. Lauda è, semplicemente, un perfezionista che al talento e all'esperienza unisce intelligenza e feroce volontà di vittoria. A Long Beach, dopo la vittoria, ha risposto in modo brillante ai giornalisti. Fresco, vivace, ha esordito con una sfida: «Avete domande da fare? Volete sapere se questa è stata la mìa vittoria più bella? La risposta è semplice: tutte le ultime vittorie sono le più belle». Ma è stato un successo sofferto? «Certo, ta pista era un disa¬ stro, l'asfalto si sbriciolava. E1' assurdo die si rifaccia il manto stradale poco prima di una corsa. Vedevo macchine accartocciate in tutti gli angoli. Per questo, per non finire contro un muretto, non ho alzato le mani dal volante quando è finita la corsa...». Quando venne annunciato il suo ritorno, affermò che ci sarebbero volute almeno tre gare per sapere quanto valeva... «Oggi so di essere quello di prima. Credo di essere in orario perfetto. L'ho imparato guidando gli aerei. Fisicamente mi sono sentito benissimo per tutta la gara. La macchina è ottima, anche se ho dovuto lavorare molto per arrivare a questo punto. Non crediate che sia stato facile». Qual è stato 11 momento più difficile? «In gara, dall'inizio alla fine. Bastava sbagliare di cinCristiano Chlavegato (Continua a pagina 2 In sesta colonna)

Persone citate: Fresco, Lauda, Niki Lauda