Risolto il caso Scamarcio il sottosegretario precisa «non volevo accusare la dc» di Alberto Rapisarda

Risolto il caso Scamarcio il sottosegretario precisa «non volevo accusare la dc» Dopo due ore e mezzo di mediazione di Spadolini Risolto il caso Scamarcio il sottosegretario precisa «non volevo accusare la dc» Piccoli accetta quella che definisce una ritrattazione - Il viceministro della Giustizia evita Così sia le dimissioni sia la deplorazione ROMA — Il sottosegretario socialista Scamarclo non dovrà dimettersi, come aveva chiesto 11 segretario della de Piccoli. Con due ore e mezzo di faticosa mediazione, 11 presidente del Consiglio Spadolini è infatti riuscito a risolvere questo ultimo «caso» che rischiava di portare allo scontro frontale de e psl, con conseguente probabile caduta del governo. Scamarclo, vlcemlnlstro alla Giustizia, era stato convocato ieri sera da Spadolini e dal Guardasigilli Darlda (de) per spiegare quali prove avesse per accusare «almeno una parte della de» di aver trattato con la camorra la liberazione dell'assessore democristiano Cirillo. Le dichiarazioni di Scamarclo, raccolte dai giornalisti al convegno di Rimini, avevano spinto Piccoli a chiedere la sua destituzione. Ieri sera, però, Scamarclo ha In pratica ritrattato tutto, e Piccoli si è dichiarato soddisfatto. Il «caso» è quindi ufficialmente chiuso. Ma i rancori e le tensioni che si stanno accumulando tra i due maggiori partiti di governo non sono certamente sopiti. Al termine del lungo «interrogatorio» di Scamarclo. Palazzo Chigi diffondeva un comunicato dal quale risultava che Scamarclo condivideva la linea tenuta dal governo sul caso Cirillo, ed escludeva «ca- tegorteamente die le sue parole, pronunciate in sede di partito e del tutto al di fuori dalle proprie competenze istituzionali di sottosegretario al ministero di Grazia e Giustizia, possano essere interpretate come accuse specifiche rivolle al partito della de, di trattative con le br e la camorra ». Era quanto si aspettava Piccoli. 11 quale sul «Popolo» di oggi esprime la sua soddisfazione per quella che definisce una «ritrattazione», assicura a Craxl che la de non cerca un «incidente di frontiera» (ne aveva parlato 11 segretario socialista a Rimini) per provocare la crisi di governo e assicura al psl che alla de interessa la ricerca della verità. Non è stato però facile convincere Scamarclo a fare marcia Indietro. Inizialmente pare che 11 sottosegretario socialista avesse cercato di attribuire la responsabilità del- la sua sortita unicamente al giornalisti che la avevano raccolta: si trattava di parole non ufficiali, delle quali non era il caso di tener conto politicamente, avrebbe detto. Ma Spadolini, pressato dalla de. ha insistito per una spiegazione più esauriente e l'ha ottenuta dopo due ore e mezzo di colloquio. Niente dimissioni, quindi, e neanche deplorazione. Ma Piccoli pare abbia tutta l'Intenzione di utilizzare a fini interni l'Incidente col psi, per rafforzare la sua immagine di uomo fermo e deciso nello scontro politico con l'alleatorivale Craxl. Per questo motivo, almeno cosi pare, il segretario della de ha deciso di anticipare ad oggi la direzione del suo partito che era prevista per mercoledì. Un atteggiamento, quello di Piccoli, che pare escludere anche da parte della de qualsiasi Ipotesi di crisi di governo prima del congresso di fine mese. D'altra parte, psdl, pri e pll hanno premuto ieri sui due maggiori alleati di governo per ottenere un periodo di tregua per Spadolini. «La situazione politica si è ulteriormente aggravata e rischia di registrare una rovinosa caduta. Dobbiamo adoperarci tutti perché questo non avvenga» diceva ieri 11 vicesegretario socialdemocratico Puletti. Alberto Rapisarda

Persone citate: Piccoli, Puletti, Scamarcio, Spadolini

Luoghi citati: Rimini, Roma