La colomba di Pasqua non vuole dare un dispiacere a Spadolini

La colomba di Pasqua non vuole dare un dispiacere a Spadolini Rincari contenuti per i dolci che danno sapore alla festa La colomba di Pasqua non vuole dare un dispiacere a Spadolini «Gli aumenti di prezzo contenuti entro il tetto del 16 per cento», assicura il presidente dei pasticcieri - Uova di cioccolato da 60 mila lire - Una golosità: crema champagne L'appuntamento pasquale sulle tavole imbandite celebra ormai da tempo immemorabile la gloria dell'abate Sant'Antonio del Purchet, patrono del maestri pasticcieri. Sarà cosi anche quest'anno, oppure l'inflazione castigherà i nostri appetiti? La tradizionale colomba vola sempre in alto nel firmamento dei prezzi, ricoperta di cioccolato e imbottita di crema-champagne, ma non sembra aver ancora spiccato — cosi come l'uovo con sorpresa — il balzo che la renderà irraggiungibile. Aumenti contenuti attorno al 10 per cento hanno rallentato la spirale del rincaro e, almeno per le prossime feste, migliaia di famiglie non saranno costrette alcmdcdtdnpniltelppsc a tradire la propria golosità. Per orizzontarci fra tonnellate di cacao e chilometri di carta stagnola sondiamo il mercato con l'aiuto prezioso del vicepresidente dell'Associazione pasticcieri, Raspino, distinguendo tra prodotti artigianali e confezioni offerte dall'industria. Nell'altalena non sempre comprensibile dei prezzi, l'uovo pasquale covato nei laboratori cittadini varia, in vendita, dalle 30 alle 50 mila lire il chilogrammo: a parità di confezione (carta dorata e nastro) il costo aumenta con la decorazione. Per chi ama le statistiche, si può precisare che un venti per cento del prezzo rappresenta la materia prima, cioè il cioccolato, un altro venti per cento le voci «confezione» e sorpresa», il 40 per cento il costo del lavoro e un residuo venti per cento l'utile del pasticciere. «Nonostante lievitazioni superiori delle materie prime e del contratto di lavoro — sottolinea Raspino — abbiamo contenutogli aumenti intorno al 10 per cento, sia per accontentare la clientela sia per non superare il letto del famoso 16per cento caro a Spadolini-'. Il prezzo dell'uovo industriale «imria, invece, tra le 40 e le 60 mila lire il chilogrammo e registra, per quanto mi risulta, la scomparsa delle confezioni "firmate", che l'anno scorso si tentò di lanciare». Spiega Raspino: «Ci sono meno richieste di sorprese particolari da inserire nel guscio di cioccolato, ma questo non significa che la gente non ci badi: se le industrie se la cavano con oggetti di valore pari ad un 10 per cento della confezione, o talvolta inferiore, noi dobbiamo invece accontentare il cliente, che può tornare in negozio a protestare. Quest 'anno si è orientati su oggetti utili: ma non diciamo quali, sennò che sorpresa è?». I più attenti al portafogli ribattono che, comunque, nonostante l'aumento contenuto, la vera sorpresa rimane il prezzo, e i pasticcieri, consapevoli, rallentano la produzione: ••Sforniamo con cautela, perché le vendite sono troppo calme. Se la richiesta aumenterà, faremo le notti nella settimana di Pasqua: non possiamo rischiare una frittata con scaffali di uova invendute». La stessa prudenza adottata con le colombe, dove gli artigiani torinesi puntano esclusivamente sulla produzione in proprio, anche se forse un po' più cara di quella industriale: da 10 a 12 mila lire il chilogrammo per un dolce a regola d'arte, con 15 chilogrammi di farina e 35 di condimento ogni 50 di prodotto. La novità '82. ricoperta di cioccolato e decorata, può sfiorare le 15 mila lire: ma anche per la colomba (cosi come per gli <.ovetti», attestati sulle 1700-1800 lire l'etto) l'aumento avrebbe rispettato con largo margine il tetto del 11 per cento. Insomma, se gusteremo ancora 1 tradizionali dolci di Pasqua, dovremo almeno ringraziare il presidente Spadolini. Roberto Reale Sfilale di uova di tutte le dimensioni per tutte le tasche - Palme in via Roma per celebrare la festa più solenne della primavera

Persone citate: Raspino, Spadolini