Iprimi cento Tornado in zona di operazione di Bruno Ghibaudi

Iprimi cento Tornado in zona di operazione Gli aerei da combattimento nerbo della difesa europea Iprimi cento Tornado in zona di operazione DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LONDRA — Il «Programma Tornado*, che mira a fornire all'Italia, alla Germania e all'Inghilterra i velivoli da combat-, timento che formeranno il nerbo del potere aereo dell'Europa Occidentale fino al 2000, ha già superato il traguardo dei cento esemplari consegnati. Due giorni fa il centesimo Tornado (la costruzione della serie è cominciata nell'autunno 1980) usciva dalla linea di montaggio dell'Aeri t alia di Torino Caselle e nello stesso giorno il centounesimo esemplare veniva consegnato alle Forze Aeree della Germania Federale a Manching. Di questo centinaio di aerei già consegnati in varia proporzione alle Forze Aeree dei tre Paesi, 42 si trovano presso il Trinational Tornado Training Establishment (TTTE) di Cottesmore, una base adibita all'addestramento degli equipaggi delle tre nazioni e situata su una piana fredda e ventosa del Leicestershire. Diamo uno sguardo al velivolo. Si tratta di un aviogetto bireattore biposto da combattimento «ognitempo; con ala a geometria variabile. I due motori leggeri RB 199 Turbofan con postbruciatore sprigionano una spinta che gli consente di volare a due volte la velocità del suono. La sofisticatissima strumentazione di bordo gli consente di compiere missioni che per la loro complessità e precisione fino a poco tempo fa sembravano possibili soltanto nel mondo della fantascienza. L'equipaggio è composto da un pilota e da un navigatore. Il Tornado è prodotto dalla Panavla. un consorzio internazionale di cui fa parte l'Aeritalla; il gruppo propulsore viene invece fornito dalla Turbo Union, a cui partecipa la Fiat. Il programma di realizzazione prevede 385 velivoli per la Raf, 212 per l'Aeronautica tedesca, 112 per la Marina tedesca e 100 per l'Aeronautica Militare Italiana. In Italia i Tornado sostituiranno gli attuali «F-104 G». Il primo Reparto che entro l'anno disporrà dei nuovi velivoli sarà il 154" Gruppo del Sesto Stormo, di base a Ghedi (Brescia). Le versioni previste sono due: una per l'attacco e una per l'intercettazione. Insieme, i due tipi di Tornado possono operare tanto contro l'aviazione avversaria quanto per missioni di ricognizione, superiorità aerea, attacco navale, intercettazione e difesa aerea. Il velivolo può portare anche armi nucleari. Sui velivoli per l'attacco, un radar di navigazione, il sistema di navigazione Inerziale e il radar di inseguimento consentono all'aviogetto di volare ad altissima velocità e in assoluta sicurezza ad appena 61 metri dal suolo, evitando tutti gli ostacoli naturali e artificiali, inclusi i tralicci dell'alta tensione. E può farlo anche di notte- o con cattivo tempo, per colpire con grande precisione il suo obbiettivo in un solo passaggio. Sotto le sue ali possono essere appesi bombe convenzionali e missili di vario tipo, compresi quelli antinave. Nella versione da intercettazione il radar è del tipo a lungo raggio, il più sofisticato oggi disponibile, che può acquisire ' un bersaglio entro un raggio di 160 km. Poi il sistema automatico di bordo fa partire un missile Skyflash e la sorte del velivolo avversario è quasi sempre segnata. Se i bersagli rilevati dal radar sono più d'uno, il computer di bordo decide da solo la priorità con cui attaccarli. Bruno Ghibaudi

Persone citate: Raf