Cutolo, un carcerato modello «che non alza mai la voce» di Claudio Giacchino

Cutolo, un carcerato modello «che non alza mai la voce» Come vive da 12 mesi nel supercarcere il capo della camorra Cutolo, un carcerato modello «che non alza mai la voce» DAL MOSTRO INVIATO SPECIALE ASCOLI PICENO — Lo si direbbe un recluso qualunque: Raffaele Cutolo, 41 anni, boss della camorra napoletana, ha le spalle un po' curve, l'eleganza sfoggiata In Tribunale mortificata da una tuta da ginnastica. Parco di parole, niente esibizionismi. E tanta prudenza: all'aria, cioè a passeggio su e giù In un cortiletto spoglio e soffocato da alti muri di cemento non va regolarmente. Quando ci va ha cura di farsi scortare da compagni di provata fede. Tiene un comportamento da detenuto modello, è subissato da telegrammi, cartoline da ogni parte d'Italia. Tutti attestanti solidarietà, amicizia. In genere la corrispondenza è più voluminosa 1 giorni successivi all'omicidio di un nemico In qualche galera o a Napoli o ad Ottaviano, il suo paese. Visite di familiari ne riceveva parecchie: adesso si sono ridotte quasi a zero. Perché quasi tutti 1 parenti sono In prigione con accuse che vanno dall'associazione per delinquere all'omicidio oppure come la amata sorella Rosetta, sono latitanti. Cosi vive nel supercarcere di Ascoli Piceno Raffaele Cutolo. «don Raf eie» per gli amici, l'uomo al quale si sono rivolti i servizi segreti nel maggio '81 perché dall'alto della sua potenza patteggiasse con le Brigate rosse il rilascio dell'esponente democristiano Ciro Cirillo. Da quasi 12 mesi Cutolo è in questo penitenziario di massima sicurezza, a 5 chilometri da Ascoli, in frazione Marino del Tronto, un quadrilatero di muraglionl. Inferriate e torrette, assediato In estate dal caldo e in Inverno dal freddo che cala dal vicino Colle San Marco. L'unica delle dieci carceri speciali disseminate nella penisola che non sia mai stata teatro di rivolte o assassini. Dall'estate SO, quando l'istituto venne aperto, gli episodi di tensione si contano sulla punta delle dita di una mano: alcune proteste alla f me delle due ore d'aria pomeridiana (dalle 15 alle 17) con il ritardato rientro nelle celle. E il suicidio di Antonio Messa detto -Cartuccia-, boss della 'Nuova famiglia* 11 clan rivale di Cutolo. •Cartuccia — dice un agente di custodia — arrivò qui tre mesi fa, s'impiccò quasi subito. Forse era terrorizzato dall'idea di dover incontrare prima o poi nel braccio Cutolo. Il quale, a dire il vero, non gli disse mai nulla». Don Raffaele comanda, ma con discrezione, i settanta reclusi della massima sicurezza: anche se ha a che fare con tipi del calibro di Renato Vallanzasca, Rossano Cochis, l'ergastolano e re delle evasioni Daniele Lattanzio, il terrorista nero Giusva Fioravanti (uno del pochi «politici» rinchiusi ad Ascoli, qui non ci sono brigatisti rossi), Cutolo non alza mai la voce. Divide la cella con un compagno, non prevarica però: quando tocca a lui. si spazza la manciata di metri quadrati del pavimento, si rifa il letto, pulisce 11 gabinetto. Il compagno, un camorrista, ha funzione non di cameriere ma di guardaspalle, confidente e staffetta degli ordini del boss presso gli altri camorristi, che soggiornano nel braccio speciale. Un ruolo, 11 suo, ambitissimo. Mai però che Don Raffaele cucini. Perché é uno dei pochi detenuti a mangiare quanto passa la direzione: non ricorre mal al sopravvitto. cioè non compra mai cibi e bevande allo spaccio della prigione. Quindi, la storia dello champagne e delle aragoste? •Invenzioni — risponde una guardia —. Forse quando era ancora a Poggioreale Cutolo poteva farsi simili pranzetti. ma qui no. Sciocchezze anche le storie sulle vestaglie di seta. Cutolo porta pullover e tute da ginnastica, è vestito nella solita maniera trasandata dei reclusi». Il boss passa la giornata ad esaminare la corrispondenza, raro comunque che risponda. Fa rispondere dal suol compagni. E' molto attento alle cartoline, tutte ricche di saluti Incoraggiamenti e ringraziamenti per «fa vostra attenzione». Le manifestazioni d'affetto per quest'uomo il cui potere, a detta degli Inquirenti, si fonda su un mare di sangue, si sprecano nell'Imminenza e subito dopo l'ennesimo delitto. Nell'81 nel Napoletano 1 morti ammazzati nella guerra tra il clan di Cutolo è quello della - Nuova famiglia» furono 247: quest'anno i cadaveri sono già una settantina. Quando, l'agosto scorso, nel carcere di Nuoro, quattro fidi di don Raffaele squartarono Francis Turatello (addirittura gli mangiarono le budella) l'ufficio postale di Folignano (un piccolo centro vicino al carcere) fu sommerso da una marea di cartoline per Cutolo. molte con 1 tradizionali auguri di buone vacanze e con frasi affettuose che sicuramente nascondono un codice cifrato. Che dice adesso Cutolo, dopo le polemiche per il caso Cirillo? -Nulla — risponde un agente — ma è compiaciuto. Con noi non parla molto, più che altro parla del tempo e dello sport. Domenica era felice perchè il suo Avellino aveva vinto». Claudio Giacchino

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