Il gene dell'umore depresso si eredita già nell'utero? di Ezio Giacobini

Il gene dell'umore depresso si eredita già nell'utero? Nuova ipotesi nelle ricerche sulle malattie mentali Il gene dell'umore depresso si eredita già nell'utero? LA depressione costituisce una delle più frequenti malattie mentali, colpendo circa il 2 per cento della popolazione. Le vittime soffrono di lunghi e profondi periodi di tristezza, talvolta accompagnati da angoscia e da un senso di vuoto e Inutilità che richiamano l'immagine della morte come una via di uscita e liberazione. In certi casi, al periodi di depressione si alternano periodi di uno stato abnorme di euforia e di esagerata attività. In questo caso si parla di psicosi maniaco-depressiva. Alcuni psichiatri considerano la depressione come l'unico disturbo mentale veramente pericoloso, tenendo in considerazione il rischio di un atto suicida. Si è nutrito da tempo 11 sospetto che la depressione possa essere legata a fattori ereditari. E' noto infatti che essa sia più frequente in certe famiglie che in altre. Il famoso psichiatra tedesco Emil Kraepelin osservava già In una suo monografia del 1921 che circa 1*80 per cento della sua casistica di pazienti depressi mostrava chiaramente una tendenza «famigliare». Nel casi di psicosi maniaco-depressiva questa percentuale poteva salire, secondo Kraepelin, fino al 90 per cento. Un esempio classico è quello di una famiglia composta da 10 figli, dei quali 7 erano affetti da psicosi maniaco-depressiva. Del 5 figli di questi ultimi, 4 erano a loro volta malati. Le statistiche dimostrano una più alta frequenza di casi di depressione tra 1 membri di certe famiglie che tra la popolazione in generale e una maggiore concordanza di casi tra gemelli monozigoti (cioè identici e.derivanti da un solo uovo) che tra dizigoti, oltre che un debutto della malattia ad un'età caratteristica, In assenza di fattori esterni precipitanti. Un ipotetico gene della depressione non può essere Isolato e osservato che Indirettamente. Il collegamento ereditario può essere stabilito, per motivi tecnici, solo mediante una stretta relazione con qualche altro gene già conosciuto e che possa essere contrassegnato mediante marcatura. Tra 1 geni più comunemente usati come «marcanti» sono quelli di tipo cosiddetto hla che controllano quell'antigene del globuli bianchi umani presente, oltre che nel sangue, anche sulla superfice di cellule di vari tessuti dell'organismo. Questi antigeni sono entità ben definite e caratterizzate dal punto di vista lmmunologico. Hanno una determinata relazione con le caratteristiche genetiche di un certo tessuto. Per spiegarci meglio, diremo che sono proprio questi antigeni a determinare o meno la compatibilità e la possibilità di trapianti di un organo da un individuo all'altro. Alcuni geni HLA sono già stati posti In relazione con determinate malattie, tra le quali certi casi di diabete. n modo più diretto, per dimostrare una componente genetica in una determi¬ nata malattia, è quello di dimostrare che sia 1 genitori che 1 figli affetti da questa hanno In comune dei marcanti di tipo HLA. Il dato indica che 11 gene sospetto è situato nel cromosoma 6 di entrambi gU individui, proprio vicino al gene HLA usato come contrassegno e può quindi essere trasmesso ereditariamente con questo. Diversi ricercatori, usando questa tecnica, hanno Invano cercato di dimostrare una connessione genetica di tipo genitore-figlio tra pazienti depressi. Tra gli studi più fortunati è quello di Enrico Smeraldie del suoi collaboratori dell'Università di Milano, che già nel 1978 riuscirono a dimostrare una relazione tra marcanti genetici HLA e la frequenza di sindromi depressive In coppie di fratelli. Più recentemente, un gruppo di ricercatori dell'Università di Rochester in Usa e di quella di Toronto In Canada, sono riusciti a dimostrare una relazione tra marcanti genetici HLA e depressione. L'articolo, pubblicato in un numero dell'autorevole New England Journal of Medicine del dicembre scorso, parla di un gene «che conferisce ricettività per la depressione». Weitkamp e Stancer, 1 due autori, sostengono che se in una famiglia un alto numero di figli è colpito da depressione, ciascun genitore è probabilmente omozigote per il gene della depressione, cioè ha ereditato questo gene da entrambi 1 genitori e può quindi trasmettere alla prole uno o due geni per ogni cromosoma. Se esiste invece una bassa ereditarietà, probabilmente solo un genitore è eterozigote, cioè ha ereditato 11 gene da un solo genitore. In tal caso la probabilità di trasmettere la malattia sarebbe minore. Weitkamp aveva già precedentemente dimostrato un'analoga relazione In famiglie affette da un certo tipo di diabete che può colpire fino al 60 per cento dei componenti. I dati di Weitkamp e Stancer provengo^ no in parte da famiglie di pazienti depressi residenti nell'area di Toronto e in parte da altre sorgenti della letteratura psichiatrica. La frequenza ereditaria, cioè 11 rischio tra fratelli, sarebbe del 44 per cento, cioè decisamente Inferiore a quella riferita da Kraepelin 60 anni addietro, tuttavia pur sempre significante. L'articolo di Weitkamp e Stancer ha provocato una 'vivace polemica nell'ambiente psichiatrico. Taluni sono piuttosto scettici, altri piuttosto cauti, riconoscendo però che l'Ipotesi genetica della depressione viene molto rinforzata da questi dati Immunologie!, senza però esserne definitivamente dimostrata. E' interessante notare come scoperte analoghe e precedenti, sull'ereditarietà del diabete, siano state accettate molto più facilmente dalla comunità scientifica. Se questa scoperta venisse confermata da altri studi, potrebbe portare allo sviluppo di un metodo diagnostico clinico che renderebbe possibile l'identificazione di coppie di genitori ad alto rischio per quanto riguarda la possibilità di una prole ad alta frequenza di depressione. Ezio Giacobini Orca 60 disordini ereditari, fra i quali la presenza di Un eventuale gene della depressione, possono essere rilevati dal prelevamento di liquido amniotico dall'utero della gestante. L'ago ipodermico guidato da ultrasuoni preleva le cellule da esaminare.

Persone citate: Emil Kraepelin, Kraepelin

Luoghi citati: Canada, Milano, Usa