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Anche Berio ammira queste voci Jazz Anche Berio ammira queste voci Icultori del jazz seguono sempre con attenzione ciò che avviene nei grandi teatri Italiani, nella speranza che anche i meno disposti verso la musica afro-americana si decidano, direttamente o no, ad aprirle le porte. Non sono sfuggiti a nessuno, pertanto, i due elementi «nuovi» che La vera storia, opera in due atti di Luciano Berlo, ha portato al Teatro alla Scala di Milano con la sua prima esecuzione assoluta del 9 marzo scorso e le successive repliche. Per la prima volta si sono visti sul palcoscenico scaligero una chitarra elettrica e un basso elettrico, affidati rispettivamente a Pino Santapaga e a Paolo Franchini, necessari per l'accompagnamento di una canzone eseguita da Milva; inoltre, Ira le quinte hanno cantato In modo impeccabile i New Swingle Slngers, eredi immediati dei famosi Swingle Slngers e diretti come sempre dal loro fondatore,' Ward Swingle. Berlo è un sincero ammiratore di questo straordinario gruppo corale, del cui apporto si è già servito almeno una volta durante la realizzazione di un long playing per la Decca che contiene tre sue composizioni, A-ronne, Cries of London e Swingle II (Headline 15). Questo inatteso ritorno alla ribalta, avvenuto in una sede cosi illustre, costituisce un'ottima occasione per riascoltare le scattanti e compatte interpretazioni jazz che gli Swingle Singers hanno dato in passato di musiche barocche, guadagnandosi grande notorietà e facendo discutere mezzo mondo. I loro long playing, tutti incisi per la Philips, sono piuttosto difficili da reperire, ma vale la pena di porsi alla ricerca. Ci sono ancora buone probabilità di trovare Going baroque (Deluxe P 77225L) con brani di H&ndel, Bach e Vivaldi e con la collaborazione di Guy Pedersen al còntWtìbàssò re Gus iVallez alla batteria; Jazz Sebastien Bach (Standard 840519 BY) che contiene fra l'altro un'originale interpretazione dell'Aria sulla quarta corda; e infine Greatest. hits (9279029) dedicato a Bach e H&ndel. fay