Ora il disco imita i tascabili

Ora il disco imita i tascabili Leggera Ora il disco imita i tascabili IL problema d'una maggiore diffusione della musica trova soluzioni adeguate ai tempi. All'inizio del «<"*nlo le difficili partiture di Schoenberg, che molti direttori di grandi orchestre rifiutavano, venivano trascritte per plèbblefórmaatìHrfrsl'SWàdagnavano cosi occasioni più agevoli per essere eseguite e conosciute. Fu lo stesso Schoenberg a creare, nel 1918, 11 «Verein fUr muslkalische PrivatauffUhrungen» con quest'obiettivo, tra altri, di creare partiture più maneggevoli e costi più ridotti d'esecuzione (ne ricostruisce in parte la storia una bella Incisione «in prima mondiale» di trascrizioni di Elster, Oreissie, Schoenberg e Webern). Mancavano In quel tempo 1 mezzi oggi usuali d'incisione e di riproduzione elettromec- canica, e la risposta che allo stesso problema viene data in questo nostro tempo può trovarsi in qualche modo nelle Iniziative dell'industria discografica che puntano ad allargare 11 mercato del consumatori di musica rlprodottta Non jultlme, le collane «economiche». La gran parte di queste pubblicazioni è meramente commerciale. Ideata e organizzata per spremere all'osso le tentazioni del pubblico giovanile. Sfogliandone i cataloghi" può tuttavia accadere di rinvenire anche il nome di Philip Olass, autore sicuramente di ridotte speranze commerciali: e questo significa che tra le maglie rigide del consumo più facile qualcosa di nuovo riesce comunque a filtrare. Ci sono anche altri «segni» che lasciano pensare a un'evoluzione del merca¬ to, e stanno soprattutto nella nascita di nuove collane organiche dove il basso (o anche medio) prezzo si accompagna a una dotazione di note critico-storiche che finora potevano apparire —quando apparivano — solo nei dischi di prezzo alto. OH esempi cominciano a farsi numerosi, e sono anche di livello diverso. Un intervento che offre solo un inquadramento globale del periodo storico e del costume lo si ritrova nelle due belle raccolte (Italian Graffiti e Canzoniere '50) di canzonette che vanno dal primo dopoguerra fino alla svolta degli Anni Settanta: sono suggerimenti, piccole notazioni, spunti. Si va oltre, e la nota informativa sulla copertina del long playlng ha già la robustezza d'un vero Intervento critico, nel V-Disc e nella collana America (di questa e di quelli si è già parlato In Tuttolibri). L'Inlziativa di ristampare 1 vecchi «dischi della vittoria» ha un gran valore editoriale, che trascina all'entusiasmo le nostalgie del jazz perduto tra le puntine graffanti del 78 giri; tuttavia, poiché si tratta d'una serie a prezzo medio (7500 lire), si può anche dire che 11 suo interesse ai fini dell'allargamento diffusionale risulta Inferiore a quello che nasce dalla serie America, che è a prezzo basso (4500 lire). La comparsa di questa collana—e dell'ampio supporto promozionale che l'accompagna — finisce per assumere un'Importanza simile a quella che per la diffusione popolare del libro ebbero là Bur, gli Oscar e i Grandi Romanzi. Dietro questi dischi e le ricche Informazioni critiche che vi sono stampate su, traspare la tendenza di proporre al mercato assai vasto delle «collane economiche» un consumo di qualità. m.'c.

Persone citate: Elster, Philip Olass, Schoenberg, Webern

Luoghi citati: America, Bur