Quei mercenari delle SS italiane di Giuseppe MaydaRicciotti Lazzero

Quei mercenari delle SS italiane Il fascismo di Salò Quei mercenari delle SS italiane DUE libri sulla repubblica sociale di Mussolini — un saggio e un diario — educ aspetti di uno stesso allucinante mondo: 11 primo getta una luce inedita, seppur incompleta, sul sanguinoso universo delle compagnie di ventura e di tortura proprie dellaH.s.i. ; l'altro testimonia come molti, all'indomani dell'armistizio, aderirono a Salò per un senso del dovere che travalicava le distinzioni politiche. Il saggio di Lazzero si occupa di una unita militare — le SS italiane, appunto — Inquadrata dai nazisti dopo l'8 settembre '43 ma che nulla — sia ben chiaro al lettore — aveva da spartire col tristemente celebre «Ordine Nero», lo «Schwarze Korps» terrore dell'Europa. Le SS di cui tratta l'autore somigliavano alle «vere» SS tedesche solo nelle due frecce nere stampate a fuoco sull'elmetto: per il resto, dei pretoriani di Hitler non possedevano né il durissimo ad- destramente né la preparazione ideologica, né 11 cieco fanatismo, né la fedeltà, al Fuehrerprinzip che 11 supremo capo-SS, Himmler, pretendeva «senza limiti legali» («Kcine rechtlingen Grenzen»). Insomma, queste SS italiane — di cui Lazzero. dopo dodici anni di ricerche, rievoca parte delle squallide e burrascose vicende — erano costituite, al pari delle Brigate nere e di Pa- volini o della Decima del principe Borghese, da elementi raccogliticci e Infidi, ex militari del regio esercito, renitenti ai bandi di Oraziani, disoccupati e meridionali sbandati al Nord che avevano accettato di entrare a far parte — per una paga migliore e un miglior cibo — della 29* Waffen Orenadier Division der SS. La quale, al di là del nome, reboante, assolveva — con questa truppa d'attacco, mercenaria, spavalda e lazzarona — i compiti specifici delle formazioni della R.s.l. : rastrellamenti, requisizioni, spionaggio politico, caccia agli ebrei, torture sugli arrestati e, infine, immagine avventurosa e prestigiosa di reparto d'elite per propagandare gli arruolamenti nelle forze armate e, in ultima analisi, sottrarre i giovani al-; l'influsso del movimento partigiano. ★ * DI fronte all'opera di Lazzero. utile in una futura storia di Salò per ricostruire l'attività di queste SS casalinghe e pelandrone (ma è sgradevole, inesatto e ambiguo che l'editore, nella pubblicità, annunci che 11 libro contiene «la lista, aggiornata, delle SS Italiane») c'è il diarto del ligure Bolla: qui abbiamo, Invece, un documento — anche prezioso — arrivato direttamente da Palazzo di Salò. L'autore, in¬ fatti, è stato un diplomatico di sentimenti antifascisti che ricopri la carica di segretario del ministro degli Esteri, Mazzolini, e questa scelta, fatta a ragion veduta, serenamente, •nella convinzione di essere in tal modo più utile all'Italia», la pagò — e pesantemente — nel dopoguerra. Un diario discretamente folto di note interessanti, sia per lo studioso che per il lettore (non conoscevamo 11 secco, minaccioso ultimatum di Churchill a Vittorio Emanuele III del 19 agosto '43) ma dal quale parte, come sottolinea l'acuta prefazione di Giordano Bruno Ouerri, lo stimolo ad affrontare finalmente un tema poco dibattuto seppur di grande interesse e che è nel titolo stesso del libro: «Perché a Salò». Cioè, la necessità di compiere, come si è fatto col fascismo, un sistematico studio sulla R.s.l. e sui suoi uomini finora catalogati in modo troppo manicheo e talvolta demonizzati. Bolla ne è esempio lampante. Appartenente a una generazione di italiani che il fascismo non era riuscito a conquistare, dinanzi al vuoto del potere legittimo conseguenza dell'8 settembre scelse la strada di Salò ritenendo che con i mezzi a sua disposizione, e pur senza rinunciare alla sua libertà di giudizio, meglio avrebbe potuto alutare il proprio Paese e i propri concittadini. Per questo il suo diario, ch'è anche la sua documentata e sentita motivazione, ci appare importante e rivelatore, al di là diremmo delle mólte annotazioni che contiene e che sono da raccomandare come il penetrante ritratto fisico e umano di Mussolini nei giorni più foschi della sua crepuscolare repubblica. Giuseppe Mayda Ricciotti Lazzero: Le SS Italiana, Rizzoli, 380 pagine, 15.000 lire. Luigi Bolla, Perché a Salò, Bompiani, 232 pagine, 14.000 lire.

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