Da stasera alla tv per sei settimane «I- misteri di Parigi» Sue, il padre del delitto a

Da stasera alla tv per sei settimane «I- misteri di Parigi» Sue, il padre del delitto a Da stasera alla tv per sei settimane «I- misteri di Parigi» Sue, il padre del delitto a Quo sta sera sulla Rate 2 dalla Televisione andrà In onda la prima puntata dello sceneggiato televisivo «I misteri di Parigi». Diretto dal regista francese André Michel • curato per l'adattamento Italiano da Edmo Fenogllo, lo sceneggiato In sei puntate ha fra I principali Interpreti Slgmar Solbach • Christine Deschaumes. . EECHEREMO di' mettere sotto gli occhi del lettore qualche episodio della vita del barbari che vivono fuori della civiltà al pari delle popòIasioni selvagge così ben dipinte dal Cooper, il Walter Scott americano. Solamente, l barbari di cui parliamo sono tra noi: possiamo spiarli avventurandoci nei ripari ove vivono, là dove si riuniscono per concertare l'assassinio, la rapina, per dividersi le spoglie delle loro vittime...». Cosi, programmaticamente, Eugène Sue. introduceva i suoi Misteri di Parigi, appellandosi alle ragioni dell'arte e allo scrupolo documentario, e confidando in •quella specie di curiosità timorosa che gli spettacoli terrificanti sanno qualche vblta eccitare». Intrattenere, istruire, spaventare, rassicurare: ecco gli obiettivi del romanzo a puntate che il «Journal des Débats» pubblicò settimanalmente con immenso successo per tutto il 1842. Da dodici anni, da quando cioè Emile de Oirardln aveva superato la vecchia formula del giornale di partito per inventare con «La Presse» il giornale d'informazione, il feuilleton era diventato una specie di oppio familiare, e direbbe non possano fare a meno. Gli intenti documentari cedono il posto a un'orgia di esclamativi e di buoni sentimenti: la cifra stilistica di Sue è 11 sussiego declamatorio, ravvivato dai coriandoli dell'argot. Rare le descrizioni: il procedere dell'Intreccio è affidato a un prolisso dialogo di stampo teatrale, che rimanda sempre a qualcosa che avviene altrove. Attento lettore del saggi ilsiognomicl del Lavater, il dottor Sue è inoltre convinto che tutto è misurabile, anche1 connotati della delinquenza. La sua rozza antropologia criminale annuncia quella di Lombroso: 'La parte posteriore del cranio, singolarmente '■ sviluppata, denotava il predominio degli appetiti omicidi e carnali: Sarebbe inutile cercare nei Misteri affreschi sociali attendibili o plausibilità psicologiche. Ma è anche difficile trovare tracce di quel socialismo umanitario per cui Sue andava famoso tra i contemporanei. Più evidente è invece una vena di scoperto sadismo, che ha il suo campione proprio nell'eroico Rodolphe, che, fa accecare il Maestro di scuola per dargli modo di espiare convenientemente i suol peccati, poiché né il bagno penale né la ghigliottina avrebbero garantito un pentimento «fecondo». Naturalmente il Maestro di scuola non gliene sarà grato. Ma la cosa interessante è che la mutilazione viene eseguita da un dottore negro che fa parte della corte clandestina di Rodolphe. E' chiaro che un dottore bianco si sarebbe rifiuta¬ un affare gigantesco. Ma chi era questo Sue che aveva strappato a Bai zac e Dumas padre la palma di scrittore più popolare del momento? Parigino, nato nel 1804, medico chirurgo imbarcato sulla nave «Breslau», aveva cominciato a scrivere con successo novelle di ambiente marinaro. Tornato a Parigi, bene accolto nei salotti, passò senza fatica a descrivere 1 costumi, del bel mondo. Quando Improvvisi rovesci finanziari e delusioni sentimentali lo indussero a ritirarsi in campagna, si prese rapidamente la rivincita progettando 1 Misteri. Aveva un talento speciale per 11 marketing editoriale: sapeva esattamente quel che voleva da lui un pubblico nuovo, la borghesia emergente che cercava nel gran consumo di giornali la conferma del proprio ruolo-guida e i piaceri del loisir. Con lui, lo scrittore cessava di essere un vate o un genio agitato da urgenze romantiche per diventare uno chef de cuisine, il quale sa che il successo del paté di fegato d'anitra ' dipende dall'accorto dosaggio degli ingredienti. In vent'anni, Sue preparò ben 199 redditizi paté: per strappare 11 suo Ebreo errante al «Journal des Débats», il «Constitutionnel» gli versò la cifra record di centomila franchi. D meccanismo del Misteri è. ancora e, sempre, quello della fiaba. Al posto del bosco c'è il dedalo di viuzze tra il Palazzo di Giustizia e Notte Dame, regno incontrastato della mala parigina. I lupi sono degli ex galeotti nerboruti e vocianti, pronti ad ammazzare per un po' d'acquavite, come lo Chourineur, buon bestione che si ravvede presta o l'orrendo Maestro di scuola che si è autosfigurato col vetriolo, e non si ravvede per niente (lo chiamano cosi perché scrive bene e «sa molte cose»). Cappuccetto Rosso è la sedicenne Fleur-de-Marie, che malgrado viva tra briganti e orchesse, e si sia fatta qualche anno di correzionale, è rimasta pura come un giglio, e fine come la seta. Il cacciatore è Rodolphe, sedicente pittore di ventagli, •sorrisa ironico, mano elegante, taglia svelta, .pensatore profondo ma uomo d'asiane*. La nonna è la buona e soccorrevole madame Georges, malmaritata al Maestro di scuolaMa ci voleva un anno di attese e più di mille pagine prima che 11 lettore abbia la conferma di quel che aveva intuito alla terza puntata. Il bel Rodolphe è il principe ereditario del granducato di Oerolstein, Fleur-de-Marie è la principessa Amalie, figlia naturale di Rodolphe e della pai-fida contessa scozzese Sarah Me Gregor, e tutto il traffico di agguati, fughe, inseguimenti, tradimenti, agnizioni e salvataggi all'ultimo minuto ruota intorno a quell'angelo trascinato nel fango da una madre sciagurata. Sin dalle prime settimane, «l'indagine nuova» sulla «razza infernale» dei malandrini che Sue aveva promesso diventa un intrigo dinastico alla Prigionieri di Zenda, con la differenza che qui gli aristocratici hanno continui e inquietanti commerci con la furfanteria, di cui si to a tanto, mentre da un negro ci si può aspettare di tutto, specie se 11 dottor Sue si è dimenticato di controllare se la sua nuca presenta annunci di «appetiti omicidi». Resta lì fatto che nella loro torrenziale verbosità, nella loro magniloquente retorica del Bene e del Male, nella loro visione manichea e paternalista del mondo e della società, / misteri di Parigi hanno rappresentato una di quelle ingombranti presenze con cui'l'Ottocento, «percosso e attonito», ha dovuto fare i conti. A Sue sono in qualche modo debitori non solo degli artigiani come Frontespizio di una «.Vile prime edizioni fr francesi de «I misteri di Parigi»

Persone citate: André Michel, Cooper, Dumas, Emile De Oirardln, Lombroso, Notte Dame, Solbach ? Christine, Walter Scott

Luoghi citati: Parigi