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Gli Anni 60 adesso li cantiamo Leggera Gli Anni 60 adesso li cantiamo GLI Anni Sessanta. Gli anni delle festicciole del sabato pomeriggio con salatini e aranciate. Delle gonne che si accorciano e dei capelli che si allungano. Di Kennedy e Luther King. Delle discussioni su -Sono migliori i Beatles o i Rolling Stones?». Di Marcuse e del « Giovane Holden». Delle corse di Berruti, dei gol di Riva. Della Primavera di Praga e del Vietnam, Immagini che tornano alla mente mentre da più parti si ripropongono stili e modelli di quel decennio, specie in campo musicale. Vediamo le proposte edite in questi primi due mesi dell'anno. Particolare fortuna incontra la tecnica di allineare decine di brani famosi sullo stesso martellante ritmo di batterio, prendendo a prestito lo stile dei disc-jockey. Ne risulta una maionese musicale divertente, di facile ascolto, anche se tn fondo un po' pia tta. Gli ultimi usciti di questo genere sono «Back to the 60's» (Durium) che comprende -SatUfaction», -Black is block», 'Proud Mary», «Afr. Tambourine man»; «60's slows» (Barclay) fra cui -HeyJude»,-Onlyyou». Il momento è quindi favorevole per ripresentare anche vecchie composizioni di famosi complessi. E' il caso dei Rolling Stones: la Decca prepone in un album doppio l'antologia dei primi successi di Jagger e compagni. Altri, come gli Shadows e i Beach Boys, riciclano le loro passate composizioni con arrangiamenti più moderni: «Hlts right up your Street» (Polydor) e «Ten years of Harmon> (Cbs). . La K-Tel ha puntato invece sul repertorio italiano con dieci long-playing, contenenti ognuno i 14 maggio-, ri successi di ogni anno: «Italian graffiti 60». Riascoltare le1 note e le parole delle canzoni dell'epoca è come riassaporare un vecchio film attraverso la colonna sonora. Gli album riportano in rilievo i vecchi sentimentalismi di -Quando, quando, quando», -Frida», -Il mondo»; l'umorismo facile di -Sei diventata nera» e •La partita di pallone»; i primi timidi e patetici segni di protesta come -Che colpa abbiamo noi».' Ma si era già nel 68 e i tempi stavano cambiando. Alessandro Rosa