Dopo un anno dì follie anche sulle aste c'è l'ombra della crisi

Dopo un anno dì follie anche sulle aste c'è l'ombra della crisi Il record: 6 miliardi per un paio di orecchini Dopo un anno dì follie anche sulle aste c'è l'ombra della crisi COMINCIANO con questa j primavera le aste del batticuore. Ad averlo non sono soltanto gl'Incantatori (da incanto inteso come asta) ma mercanti, finanzieri, semplici amatori intenti come sono a tastare il polso del mercato d'arte che da qualche tempo va mostrando, pur tra segni contrastanti, se non proprio una facies hippocratica un'indubbia cera illanguidita. Cosi cassandre e ottimisti, corvi e allodole, apprensivi e fiduciosi stanno aspettando le prossime aste come quelle che, metteranno capo a una ferma diagnosi. I volumi riassuntivi che Sotheby's e Christie's dan fuori ogni Natale a delizia degli amatori, cruccio dei moralisti, conforto degli storici futuri, quegli specchi delle brame dell'internazionale della ricchezza, riflettevano ancora per l'annata '80-81 alcune delle più radiose folies d'un mercato trionfante. Sotheby's anzi vanta il primato dei primati, il più alto prezzo mai raggiunto nella storia delle aste: 11.300.000 franchi svizzeri, qualcosa ai prossimo, al cambio d'allora, a 6 miliardi di lire, andati a una mera concrezione di luce, vale a dire a un paio d'orecchini venduti a Ginevra nel dicembre dell'80. Quattro diamanti in tutto (i più grossi di eccezionale caratura e bellezza) tagliati a goccia con una semplicissima montatura a griffe. E sempre da Sotheby's. ma già nell'avanzata primavera, il giovanile autoritratto di Picasso da 5 milioni e trecentomila dollari e le -Jeunes filles lisantes» di Renoir a 2 milioni di dollari. II 12 dicembre '80 Christie's aggiudicava per 2.200.000 sterline il suo lotto più importante, il codice Leicester di Leonardo da Vinci, e per 1.650.000 sterline la «Sacra famiglia» di Poussin. E anche Christie's nel novembre dell'80 vendeva uno straordinario diamante, la famosa Stella Polare, appartenuta ai Bonaparte, per 1.960.784 sterline. Crescevano i furori per 1*800, anche quello provinciale, esemplificabili nei 1.700.000 dollari pagati a un'asta di Sotheby's a New York per un quadro di vita marinara del pittore americano Winslow Homer. Prezzi altissimi toccavano porcellane e ceramiche cinesi e oggetti d'arte giapponesi, a testimoniare delle nuove fortune asiatiche sorte in Giappone, a Hong Kong, a Taiwan, a Singapore, nella Corea del Sud. Ancora prezzi record nei libri, stampati e manoscritti: 700.000 sterline pagate a un'asta londinese di Sotheby's per un codice miniato tedesco del XII secolo, il graduale di Otto Beuren;- nei disegni: 300.000 sterline da Christie's per una figura di Rembrandt. Ma già mentre i compilatori dei due volumi stavano schedando le vendite, cominciavano ad affiorare 1 primi dubbi sulla tenuta del mercato, e quando gli editori avevano dato il visto alla stampa una vera falcidie colpiva le vendite autunnali, rispedendo ai proprietari anche il 30 e 40 per cento dei lotti. Certo gli uffici-stampa delle grandi case d'asta continuano a citare per la vendita autunnale prezzi record. Persino sui gioielli, che senza dubbio sono il settore più toccato dalla crisi, Christie's in novembre a Ginevra ha venduto per 2.600.000 franchi svizzeri una splendida brache di diamanti e rubini di Winston, e se vogliamo spigolare fra record e highlight si può mettere Insieme un bel mazzetto di risultati: da Sotheby's 1.800.000 dollari per una natura morta di Cézanne; 1.300.000 dollari per -Barche da diporto a ArgenteuiU di Monet; 770.000 dollari per un ritratto di Modigliani: 600.000 dollari per gli «Sposi con la Torre Eiffel» di Chagall; 270.000 sterline per «La colazione del figlio» di Liotard; 420.000 dollari per un dipinto di Andrew Wyeth (il massimo prezzo toccato in un'asta da un artista americano vivente); 300.000 dollari per un quadro di Edward Hopper; 720.000 sterline per un vaso bianco e blu del periodo Mlng (il prezzo' più alto pagato in asta per un oggetto d'arte cinese) ; Christie's vanta gli 860.000 dollari pagati a New York per un trumeau Queen Anne (ma dietro questo prezjza&stratosfe■"• rlco parerci ;sia^l^jfeMl&e Bei 'compratori di sovvenzionare l'Istituzione che aveva messo in vendita 11 mobile); per la cifra record di 300.000 sterline è stato venduto a un collezionista privato un bureau-plat firmato da J. F. Leleu. in un'asta londinese tutta di grandi pezzi che ha registrato un'alta percentuale di venduto; 380.000 sterline, altro prezzo record, ha fatto a Londra un'armatura delle armerie reali di Greenwich; un dipinto di Angelo Morbelll, pittore lombardo deH'800. è stato pagato a Londra 50.000 sterline; 30.000 sterline è costato a un collezionista privato tedesco un pannello liberty di Vitto¬ rio Zecchln a Londra, in settembre; un piatto policromo di vezzi ha fatto 90.000 franchi svizzeri a Ginevra. In Italia si segnalano, da Semenza to, gli 850.000 dollari pagati dalla Banca Cattolica del Veneto per quattordici quadri di Pietro Longhi (è, credo, 11 prezzo più alto registrato In un'asta Italiana per un unico lotto); 50 milioni per uri Carle varis; 44 milioni per una teiera e 24 milioni per due tazzine Cozzi. A Roma, da Christie's, 11 veemente Davide del Bernini firmato e proveniente da Casa Chigi, sul quale lo Stato ha esercitato U diritto di prelazione, ha pur fatto. In sala, i 280 milioni. Buoni 1 prezzi raggiunti dai quadri dell'asta del 1 dicembre, a Milano, della Finarte; due tavole.di Martino di Bartolomeo han toccato 1 70 milioni. Si tratta però sempre di oggetti eccezionali. La frana ha invece travolto le cose di prezzo medio e basso; ed è un guaio per le case d'asta che sui pezzi eccezionali prendano dai proprietari provvigioni più basse; come ci diceva un «commlssaire priseur», -quando mettiamo all'asta l'arredo di un palazzo, ci fanno guadagnare più i mobili del mezzanino che quelli del piano nobile'. Per affrontare le difficolta della recessione e per stimolare la domanda, Christie's, sollecitato an,che da un'azione legale dei mercanti d'arte inglési, ha ridòtto dal 10 all'8 la percentuale dovuta dai compratori. Sotheby's e tutte le altre case d'asta cercano Invece di aumentare la provvigione dovuta dai venditori sugli oggetti di prezzo bassa In Italia, vedi com'è diverso 11 mondo, il consiglio dell'Associazione italiana delle case d'asta, riunitosi a Milano il 3 scorso, ha deciso pur con qualche contrasto di portare nel corso dell'anno 11 diritto d'asta sulle aggiudicazioni al . 15%, e i mercanti, che vedono nelle case d'asta una concorrenza, sem- - brano contenti di questo aumento che colpirà 1 compratori Una notizia Infine freschissima: l'asta d'arte moderna tenuta da Sotheby's mercoledì scorso a Milano ha registrato prezzi assai alti per 1 tre De Plsls della collezione Eugenio Montale: il più alto, 54 milioni un record per l'artista, è andato a 'La Senna a Parigi». Prezzo record anche per una gouache di Marino Marini, che'ha fatto 36 milioni La percentuale dell'invenduto è del 30 circa. Vivaci, con buòni prezzi, le prime aste milanesi della Manzoni-Finarte e di Geri Mario Spagnol Un momento di un'asta londinese di Christie's