Nella vita ronu il mistero deUa Bachman

Nella vita ronu il mistero deUa Bachman Nella vita ronu il mistero deUa Bachman La scrittrice austriaca, scomparsa nel '73 in circostanze drammatiche, ha lasciato bo e poesie - La sua opera completa esce ora i strano le fotocopie di quei fogli dai margini stretti, scritti a macchina di getto, senza correzioni, mentre i loro interventi — per completare parole monche o buttate giù con approssimazione — sono una fitta ragnatela di segni rossi. Tradotta in molte lingue, compreso il russo e il giapponese, divenuta un best seller in molti paesi, in Italia la Bachmann è conosciuta e amata prevalèntemente dagli addetti ai lavori, pubblir cala in maniera discontinua e disorganica. » Adesso, finalmente, c'è il progetto di pubblicare la sua opera intera in italiano * sembra che stia per essere proposto anche da noi «il caso Bachmann: Subito allora viene voglia di saperne di più su questa donna tanto geniale e versatile, nata a Klagenfurt in Corinzia da una famiglia non intellettuale (la madre è casalinga, la sorella ha sposato un contadino e ora gestisce una pensione), di cultura dichiaratamente « squisitamente viennese, che giovanissima aveva esordito come giornalista e subito era diventata poetessa di fama, personaggio della cultura cosmopolita, severo otxhio disintossicarsi dopo anni di sedativi, tranquillanti, sonniferi. Dopo il 73 invece, la Koschel e la von Weidenbaum hanno lavorato a tempo pieno intorno all'opera della scrittrice. Per cinque anni hanno raccolto e selezionato il materiale che l'editore tedesco della Bachmann, Piper, ha fatto uscire in quattro volumi: romanzi, racconti, poesie, appunti, recensioni, bozze di romanzi. L'anno prossimo uscirà un altro libro, con tutte le interviste. Per la Biblioteca Nazionale d'Austria — cui la famiglia Bachmann ha donato i testi originari della scrittrice, anche l'epistolario che però per cinquantanni resterà sigillato — hanno catalogato, decifrato, schedato foglio per foglio l'ampio carteggio. •Un lavoro pazzesco — dicono —. n materiale era tanto e la Bachmann era molto disordinata, non metteva intestazione ai fogli, non li numerava, scriveva in maniere, a volte indecifrabile anche perché, miope com'era, si ostinava a non portare gii occhiali o ad usarli comunque assai poco» raccontano con una vena di affettuoso,, rimprovero nella voce, e hhk Crii C ne voi dal che di ; scr, par «C'( noi adi to elei re, qui Zu sta am cor, si) dil poi poi fu sci pei me ga pU lai ga mi sh po TfU I ne nu

Persone citate: Bachman, Bachmann

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