Doctorow cerca l'Eden tra le macerie della Depressione di Masolino D'amico

Doctorow cerca l'Eden tra le macerie della Depressione Dopo «Ragtime», «Il lago delle strolaghe» Doctorow cerca l'Eden tra le macerie della Depressione lecito per parlare di un libro tener conto di .quelli -&al ! scritti riatto stesso autSféV -v O bisognerebbe considerare ogni opera come a sé stante, e preoccuparsi soltanto di stabilirne l'organicità o meno? Da studente universitario detestavo i professori che prima di assegnarmi un voto controllavano la mia media sul libretto. Eppure oggi che i voti li assegno io, non mi perito talvolta di lanciare una sbirciatola al curriculum del giudicando Dicendo ciò non voglio insinuare che con questo Lago delle strolaghe (tempestivamente ed eccellentemente tradotto da Francesco Franconeri) E. L. Doctorow abbia vivacchiato di rendita sulla sua buona media, e nemmeno distogliere la curiosità di un solo lettore, rinviandolo ad opere precedenti. Intendo solo, forse, manifestare una punta di Invidia per chi leggerà per primo questo lavoro, la sostanza del cui risultato, malgrado gli innegabili e tutt'altro che disprezzabili sforzi compiuti dall'autore per non ripetersi, apparirà meno vistosa a chi già conosce le altre sue prove. Doctorow è scrittore intelligente e non banale, e, cosa anch'essa meritoria, continuatore di un fruttuoso filone a suo tempo inaugurato da certi memorabili libri di John Dos Passos, e anche da Nelle vene dell'America di W. C. Williams: filone caratterizzato da un rilancio del romanzo storico ambientato nel passato americano recente e meno recente, con grande uso di materiali documentari e con l'attenzione rivolta spesso a episodi di quelli ignorati dalla storiografia ufficiale, desunti dalla cronaca e significativi per i loro portati sociali. Il punto di osservazione di Doctorow è radicale, anche se di regola lo scrittore si astiene dal commentare, lasciando parlare i fatti Del suoi due romanzi finora tradotti In italiano, // libro di Daniel rievocava sotto il più tenue dei veli la storia dei coniugi Rosenberg; Ragtime aspirava ad essere addirittura una sorta di Immenso affresco dell'America subito prima della perdita dell'innocenza, e alternava ritratti di personaggi autentici (fra cui Freud, Emma Goldman, Harry Houdini, Henry Ford) a vicende immaginarie, il tema costante essendo la rivoluzione, o meglio la rassegna dei molteplici fermenti che contribuirono a sgretolare, quel mondo. Il lago delle strolaghe si vccUitsdtssqipcp basa su ingredienti analoghi, ma l'abile cuoco nonché professóre di letteratura, a Princeton li ha stavolta mescolati secondo ricette meno consuete, anche se niente risulterà ostico al lettore comune, ormai incallito a ben altri sperimentalismi. L'epoca è il 1936, con un'America che si lecca ancora le profonde ferite della Depressione. Un ragazzo figlio di operai immigrati — solo all'ultima pagina scopriremo il suo nome, che civetteria dell'lntellettualissimo autore, è quello polacco di Joseph Conrad—segue certe sue inclinazioni ribelli fin qui emerse in piccoli furti e insubordinazioni, scappando di casa e unendosi a un circo scalcinato. * * Fuggo anche da questo,' con la padrona, che ben presto abbandona, e vagando nei boschi del Nord finisce in una tenuta i cui cani lo dilaniano, e dove rimane prima come convalescente, quindi come servo. La tenuta, splendida, appartiene a un gatsbiano magnate dell'industria, che vi ospita talora del gangsters di cui si serve, e stabilmente un poeta ubriacone, anch'egli di origine proletaria e reduce da un'esperienza di mistica zen in Giappone. Nella tenuta c'è anche l'amichetta di unv boss ora diventata proprietà del magnate, il quale tenta di compensare con lei l'estraniamento della moglie, famosa aviatrice e protagonista di traversate solitarie. Il giovane viene preso a benvolere dal magnate, che non ha figli; ma sentendo in lui il nemico della propria razza, gli volta le spalle e fugge portandogli via un'automobile e l'amante, di cui si è innamorato. Con lei il giovane attraversa mezza America, diretto verso la mitica California, che peraltro non raggiungerà mai. Al termine delle risorse, si attesta In una cittadina industriale dove si impiega alla' catena di montaggio, proprio In una fabbrica del magnate. Qui passa un duro inverno, e finisce coinvolto in pasticci sindacali; da ultimo viene bastonato, perde la ragazza, è addirittura incolpato dell'assassinio di un doppiogiochista di cui eredita la sposa-bambina e la figlioletta. Tutto andrà a posto — con una santoni- ■ ca antimorale — mediante • un colpo di scena che sarebbe ingiusto rivelare. Ingiusto, perchè la storia ; funziona; . o perlomeno, malgrado lì polverone stili-1 stico In cui ha voluto awol> gerla, Doctorow è attentissimo a non farla mai ristagnare. Stufo di sentirsi definire migliore come saggista che come narratore, questa volta Doctorow ha dedicato grandi cure alla suspense nella trama, cosi come ha voluto rispondere a chi trovava le parti inventate di Ragtime troppo inferiori a quelle documen' Carie rinunciando a inserire episodi e personaggi di provata autenticità Al contempo Doctorow ha voluto mostrarsi indipendente nel confronti del successo ottenuto, ostentando una maniera «nuova», e almeno superficialmente più audace: la narrazione alterna la prima persona alla terza, e contiene inserti cori poesie, brani di prosa poetica, schede biografiche di personaggi, passaggi di monologo interiore con scarso uso della punteggiatura, e via dicendo Ma in definitiva con questo libro lo scrittore conferma quello che sul suo conto già sapevamo: ossia la propria qualità di esponente valido e convincente di quella tradizione narrativa americana dedita all'analisi della storia patria e al tentativo di spiegare nelle sue contraddizioni, ingiustizie, violenze, l'affascinante mistero di un Paese slmile a nessun altro. Masolino d'Amico E. L. Doctorow, Il lago delle stroltgho, trad. Francesco Franconeri, Mondadori, 291 pagine. 12.000 lire. - ! E. L. Doctorow

Luoghi citati: America, California, Giappone