uMkcea Eliade: - i deirimmortalità»

uMkcea Eliade: - i deirimmortalità» uMkcea Eliade: - i deirimmortalità» PARIGI — Famoso storico delle mitologie e delle religioni, a cui si devono In particolare un «Trattato di storia delle religioni», «Aspetti del mito», «Il sacro e II profano», Mircea Eliade, io studioso romano che vive attualmente negli Stati Uniti insegnando all'università di Chicago, si è Interessato, fra altri miti, a quello dell'alchimia. SI è spesso considerata l'alchimia come una disciplina Ingenua, prescientìfica, 0 come un coacervo di stolide superstizioni senza fondamento culturale. Invece — dice Eliade — non solo gli alchimisti hanno contribuito Indirettamente, In quanto «sperimentatori», allo sviluppo delle scienze naturali, ma perseguito anche un'ambizione più alta: modificare la natura e conferire all'uomo l'immortalità. Un'ambizione che si perpetua oggi attraverso le ricerche genetiche In particolare. E' questa la tesi che Mircea Eliade sviluppa nel suo libro «Fabbri e alchimisti» (Flammarlon, 1956) e'riassume In un saggio intitolato «Il mito dell'alchimia», pubblicato nel 1978 in un «Cahier de l'Herne» che gli è interamente consacrato. Per gentile concessione dell'editore, Consta ntin Tacou, pubblichiamo qui le conclusioni di questo.saggio. L5ALCHIMISTA ha condotto a termine l'ultima fase , di un progetto antichissimo, nato quando i primi uomini si accinsero all'impresa di trasformare la natura. D concetto di trasmutazione alchimica rappresenta pertanto l'ultima espressione della credenza immemoriale in un'azione umana trasformatrice della natura. Il mito dell'alchìmia è uno dei rari miti ottimisti: infatti, l'opus alchimicum non si accontenta di trasformare, completare e rigenerare la natura, ma vuol conferire la perfezione all'esistenza umana, assicurandole la salute, l'eterna giovinezza e perfino l'immortalità . fi*. *" - -■ , - f ' ■ "j* -V ' Si può dire, nella prospettiva della storia delle religioni, che mediante l'alchimia l'uomo ricupera la sua perfezione originale, la cui perdita ha ispirato nel mondo intero tante tragiche leggende. Per l'alchimista, l'uomo è un creatore: rigenera la natura e domina il tempo, perfeziona la creazione divina. Si può paragonare quesf «escatologia naturale» alla teologia evoluzionista, redentrice, cosmica di Tellhard de Chardin, generalmente considerata come una delle rare teologie, cristiane ottimiste. E' indubbiamente una tale' concezióne dell'uomo come essere creatore dall'immaginazione inesauribile che spiega la sopravvivenza degli ideali degli alchimisti nell'ideologia del XIX secolo (...). Il trionfo delle scienze sperimentali non aveva abolito i sogni e gli ideali dell'alchimia, ma la nuova ideologia del XIX secolo li ha cristallizzati intorno al mito del progresso infinita Quest'ideologia, confermata dalle scienze sperimentali e dai progressi dell'industrializzazione, si è riallacciata ai sogni millenari degli alchimisti, conferendo loro un nuovo impulso, nonostante la loro radicale secolarizzazione. Il mito della perfezione e della redenzione della natura è sopravvissuto sotto un'altra forma nei progetti prometeici delle società industriali, che mirano alla trasformazione della natura e più particolarmente alla sua trasmutazione in «energia». Sempre nel XIX secolo, l'uomo è riuscito a domare il tempo. Il suo desiderio di accelerare il ritmo naturale degli esseri organici e inorganici comincia a realizzarsi da quando i prodotti sintetici dell'alchimia organica hanno dimostrato la possibilità di accelerare e perfino annullare il tempo, attraverso la preparazione in laboratorio o in fabbrica di sostanze la cui produzione naturale richiederebbe un processo di migliaia d'anni: la «preparazione sintetica della vita», anche sotto forma di qualche modesta cellula protoplasmatlca, rappresenta il sogno supremo della scienza dalla seconda metà del XIX secolo ai nostri giorni. . Conquistando la natura grazie alle scienze flsiochimiche, l'uomo può diventarne il rivale, senza essere schiavo del tempo, poiché la scienza e la mano d'opera lavorano per lui (._); per la prima volta nella storia, l'uomo ha assunto il compito di far «meglio e più presto» della natura, senza avere a disposizione quella dimensione sacra che rendeva sopportabile il lavoro in altre società Questa secolarizzazione radicale del lavoro umano ha avuto conseguenze paragonabili a quelle che ebbero la conquista del fuoco e la scoperta dell'agricoltura». (...) Mircea Eliade ade (Copyright .Cahlers de l'Herne.) i t

Persone citate: Chardin, Eliade, Mircea Eliade

Luoghi citati: Chicago, Parigi, Stati Uniti