Mayerling: tutta la «verità»

Mayerling: tutta la «verità» Un medico spiega il giallo di Rodolfo d'Austria e Maria Vetsera Mayerling: tutta la «verità» IL 30 gennaio 1889 Rodolfo d'Austria, erede al trono, e la baronessina Maria Vetsera furono trovati morti nel castelletto di caccia di Mayerltng, nel Bosco Viennese. Delitto-suicidio, fu l'opinione corrente, un dramma passionale. Il principe aveva 31 anni, aveva fascino, un diplomatico tedesco annotò che a lui » volavano incontro, a schiere, i cuori femminili di tutta l'Austria». La baronessina. non ancora diciottenne, era ritenuta bellissima. Non lo è, secondo i canoni odierni. L'ideale estetico, dalla Belle Epoque a oggi, è cambiato parecchio. Di nessun altro dramma passionale si sono scritti tanti libri, si sono fatti film opere teatrali In 93 anni, milioni di turiste romantiche sono andate a Mayerling. mentre gli storici si chiedevano: « Senza Mayerling, niente Serajevo. Senza Mayerling t Sarajevo, niente tramonto dell'impero?». Un'altra domanda si ponevano gli storici: 'Perché questo delitto-suicidio?*. Le turiste, con piacevole brivido, hanno sempre avuto la risposta pronta: per uno smarrimento d'amore. ** Altre, Invece, le Interpretazioni degli storici. Che Rodolfo fosse affetto da tare ereditarie e psichicamente instabile. Che fosse morfinomane, alcolizzato, minato dalla sifilide. Che il suo matrimonio fosse un disastro. Che fosse implicato nella «congiura ungherese». Il padre, l'imperatore Francesco Giuseppe, non smentì mai, nemmeno le voci più diffamatorie. -Tutto è meglio della verità; disse una vòlta al re del Belgio. In altra occasione il Kaiser osservò che « la verità è molto più grave di tutte le vexsionU. Questa tremenda verità l'ha ceicata Gerd Holler, un medico di Baden. Anni di lavorò, lo studio di tutti i documenti, anche inediti. Soprattutto. -Ito affrontato il problema da una nuova ottica, quella del medico». Dapprima, come un detective e usando le 'armi della logica, smonta lé diverse interpretazioni. Oli risulta che Rodolfo fu bevitore moderato e sicuramente non un tossicomane. Non un irresponsabile, ma psichicamente normale. Niente sifilide, ma una gonorrea, abbastanza frequente tra gli 'ufficiali di allora e scherzosamente detta la «malattia del cavaliere». Compensò per altre vie un matrimonio sba- gliato. Di idee liberali, ma certo non congiurò, fu quello che il padre scrisse di lui, dopo i fatti di Mayerling: *Il miglior figlio e il suddito più fedele che ci fosse». Nella sua Indagine, il medico Holler è attento a particolari sfuggiti o trascurati da altri. E può affermare che la baronesslna Maria era certamente incinta. Scopre, nelle ore che precedono 11 dramma, movimenti furtivi e la misteriosa presenza della levatrice Theresia Miller. Il conte Hoyos. ospite a Mayerling quel giorno, confidò a un parente: «La Vetsera era già morta alcune,ore prima che Rodolfo si uccidesse». Perché fu trovata la pallottola che uccise Rodolfo e non quella sparata per Maria? E poi, vi sono mezze frasi di testimoni, e anche certe reticenze, che a una luce nuova acquistano un preciso significato. Per Gerd Holler (e la sua Indagine è appassionante e convincente) il significato è che Maria non fu uccisa da Rodolfo con una rivoltellata, ma mori a causa di complicazioni subentrate ad aborto. E' la verità che gli Absburgo tenevano nascosta e Francesco Giuseppe diceva: • Tutto è meglio che la verità». Il risultato del mio lavoro, dice l'autore, «pur essendo profondamente tragico, è al tempo stesso molto umano, e mostra la figura del principe, contraddittoria in vita, rispettosa del senso dell'onore sino alla fine». ** E' passato quasi un secolo. Il sarcofago di Rodolfo è nella Cripta dei Cappuccini accanto a quella del padre, che gli sopravvisse quasi trent'annl. (Scrisse Francesco Giuseppe dopo la tragedia: -In che modo io debba sopportare l'esistenza, non lo so. Senza mio figlio, che era tutta la mia gioia e per il quale operavo. Ora opererò per la Monarchia, ma il mio dovere lo compirò senza gioia, finché resteranno le mie vecchie ossa»). Maria Vetsera è nel camposanto di Heillgenkreuz. Durante l'occupazione le tombe del cimitero furono saccheggiate dai soldati sovietici in cerca di gioielli. Venne aperta anche quella della baronesslna ma non c'era nulla da prendere, c'era soltanto un crocifisso di nessun pregio, yia i russi, tutto fu rimesso a posto. Sulla lapide è incisa una frase del libro di Giobbe: «Spunta, ed è reciso come un fiore». Luciano Curine Gerd Holler. Mayerling, Longanesi, 278 pagine, 14.000 lire. Rodolfo d'Austria e la baronessa Maria Vetsera

Luoghi citati: Austria, Baden, Belgio, Sarajevo