San Francisco «impazzita» per Pertini proclama tre giorni di festa ogni anno di Gianfranco Piazzesi

San Francisco «impazzita» per Pertini proclama tre giorni di festa ogni anno Ancora un successo personale tra gli italiani (e non) della California San Francisco «impazzita» per Pertini proclama tre giorni di festa ogni anno Lo ha deciso il sindaco in omaggio all'illustre ospite, definito «leggenda vivente tra i dirigenti europei» Un bagno di folla, interrotto bruscamente dai servizi di sicurezza - Oggi un grande pic-nic di quattro ore DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE SAN FRANCISCO — Anche in California la visita di Pertini si sta svolgendo in un modo niente affatto convenzionale. Ma qi.< volta il merito va equu.tu.noe diviso tra il Presidente e il Sindaco della citta, una signora slanciata, che sfoggiava un fiammante vestito rosso. La signora in questione si chiama Dianne Felnstein. Fu eletta a sorpresa, dopo che il suo predecessore, di origine italiana, era stato assassinato, e ha mostrato un'energia e un'abilità straordinaria nell'amministrare una città in cui metà degli abitanti erano fin troppo conservatori e gli altri (i gay in particolare) apparivano piuttosto invadenti. La signora Dianne ha offerto al nostro Presidente le chiavi della città e in una specie di proclama ha ricordato che la sua visita coincide con le celebrazioni dell'ottocentesimo anniversario della nascita di San Francesco. In questa fausta occasione, per far cosa gradita alla comunità italo-americana e a tutti gli altri concittadini, la signora ha deciso di dedicare i giorni 27. 28 e 29 proprio a Sandro Pertini, «conosciuto in tutto il mondo come una leggenda vivente tra i leaders politici europei». Dinanzi a un benvenuto cosi caloroso Pertini non è stato da meno. Al municipio ha risposto con galanteria, dicendo che San Francisco è una bellissima città e ha scelto un sindaco Che degnamente la rappresentava. Poi nel ricevimento offertogli.dalla comunità italo-americana, Pertini ha stracciato il testo del discorso preparato dai suoi collaboratori («Non voglio — ha detto agli ospiti — farvi addormentare tutti») e si è di nuovo rivolto al sindaco esaltandone i meriti. Scherzosamente il Presidente ha detto che gli abitanti di San Francisco dovrebbero, nominare la. signora Dianne sindaco a vi¬ ta, «se capiscono qualche cosa». A parte le applauditissime improvvisazioni, gli argomenti base del discorsi di Pertini sono stati gli stessi. Né potrebbe essere diversamente. Tra Washington e San Francisco ci sono sei ore di aeroplano (quasi quante fra Roma e New York) e le stazioni televisive e i giornali locali avevano riportato solo brevi cenni di ciò che si erano detti Pertini e Reagan, Pertini e gli studenti di Washington. Ogni volta il Presidente deve ricominciare da capo, ricordando quanto sia profondo il legame tra Italia e Stati Uniti (un legame basato sul comune impegno per la difesa della li¬ bertà e la tutela del diritti civili) e con quanto successo l'Italia sta risolvendo 1 suol problemi a cominciare dal terrorismo. Semmai va segnalato che. dovunque Pertini riscuote gli stessi applausi. La sua visita prosegue senza intoppi. In appena tre giorni è stato sbalzato da Roma a San Francisco, e ha dovuto adattarsi a uno spostamento di dieci ore dei fusi orari senza un momento di riposo. Gli è stato chiesto un sacrificio crudele, ma anche il necessario. A San Francisco gli abitanti di origine italiana sono il 21 per cento; nell'hinterland la proporzione è ancora più alta. Gli italiani che hanno osato spin¬ gersi fino alla California (lucchesi, genovesi, friulani) sono riusciti a inserirsi in maniera particolarmente felice: fra loro si annoverano molti banchieri, industriali, professionisti importanti. Questa comunità non voleva essere trascurata. Gli italo-californiani si sarebbero offesi se Pertini fosse andato soltanto a New York e il Presidente, nonostante gli 85 anni, non ha saputo dire no. Il primo incontro è avvenuto a piazza Washington, al centro della Little Italy di San Francisco. Pertini aveva appena fatto sei ore di aereo; molti per salutarlo avevano fatto cinque ore di automobile. Intorno al Presidente si sono stretti 1 rappresentanti di quattro generazioni: da qualche coetaneo, col cappello alpino, ai marmocchi che giocavano con i ragazzini del quartiere cinese che comincia dall'altro lato della piazza. Purtroppo gli uomini del servizio di sicurezza hanno obbligato il Presidente a non sostare quanto lui e coloro che l'applaudivano avrebbero desiderato. Ma oggi, dopo una visita ai celebri vigneti californiani, il Presidente parteciperà a un grande plc-nic. Durerà 4 ore. Pertini e i suoi ammiratori californiani avranno tutto il tempo per rifarsi. Gianfranco Piazzesi