I sarti ripropongono il Medioevo e il Seicento incalza coi mantelli

I sarti ripropongono il Medioevo e il Seicento incalza coi mantelli Firenze, i modelli di «Pitti Donna» sono una storia del costume I sarti ripropongono il Medioevo e il Seicento incalza coi mantelli La tendenza per il prossimo autunno-inverno riporta al passato - Chi segue i dettami dell'alta moda sarà di volta in volta moschettiere, inquisitore, pellegrino o crociato FIRENZE — Dopo lo spettacolare «a solo» di Gianni Versace eletto da una giuria composta da esperti «migliore stilista dell'anno» la visione del prèt-à-porter italiano da Milano prosegue, si amplia e si conclude a Firenze sullo sfondo di «Pitti Donna». Cosi si svolge sistematicamente in due atti la presentazione della moda-boutique che in queste ultime edizioni per l'autunno-inverno ha avuto i consensi di vaste platee di compratori. Le tendenze dell'abbigliamento di lusso proposte a Milano che hanno aiutato la memoria a ricostruire la storia del costume di alcune epoche hanno trovato la loro conferma a «Pitti Donna». Nella Sala della Scherma della Fortezza da Basso, perfettamente in tema al soggetto «Cappa e Spada» Gherardini ha allestito una suggestiva coreografia firmata da Nando Miglio degna di una ripresa cinematografica alla Errol Flvnn per esibire la sua collezione in pelle, materiale che meglio si adatta al tipo di vestiario ispirato ai quattro moschettieri di Dumas. Alle sinuose movenze delle indossatrici ha preferito l'immobilità dei manichini a misura di donna tanto finti da sembrare veri per comporre scene di avventure vissute. In un balenare di lame, le belle ma inanimate spadaccine di Gherardini esibivano pantaloni e spencer a giustacuore, cappe e mantelle in pelle di daino, camoscio e vitello nappato super-accessoriati da grandi cappelli piumati, stivaloni e guantoni ovviamente alla moschettiera. Animata invece da un esercito di mannequins la lunga passerella della Sala Bianca di Palazzo Pitti (dove è nata la moda italiana nel lontano 1955) per la serata d'onore di Salvatore Ferragamo unico creatore di moda cui è stato riservato tanto privilegio. Ancora siglate da Nando Miglio regia e allestimento scenico raffigurante la cancellata di un avito castello «du grand siede» dalla quale uscivano dame rinascimentali avvolte in. mantelle e cappotti dominati da grandi «pellegrine» in camoscio o in persiano; paggi medioevali in pantaloni aderenti e blouson di maglia dalle ampie maniche pieghettate e splendide damigelle in rosa con le sottane a corolla di taffetà e leggeri pulì color tortora caratterizzati da colletti ondulati riproducenti il tessuto delle gonne. « Vestirsi di rosa» è lo slogan di Ates coniato per la collezione in soffice maglia a doppio binario: rosa per i «buoni», meno rosa per i «cattivi». Interpretata nel monocolore (il rosa buono) la teoria dei pulì, giubbotti e tuniche elaborati nella lavorazione. Bizzarre, imprevedibili, affondate in un mondo surreale sono invece le creazioni definite «cattive» motivate da draghi e grifoni che campeggiano minacciosi sui grandi pullover mentre giganteschi serpenti ricamati si avvinghiano al collo e si attorcigliano alle tuniche. Sorprendente, aristocratica tutta da vedere la serie dei blouson in maglia della Maison Blu ispirata ai costumi del palio a grandi righe alternate agli scacchi in viola e verde. Sottili strisce di pelle punteggiate da chiodi dorati o spalline con borchie metalliche sono i dettagli di stile medioevale che rinnovano il pulì nella bella sequenza del color rame mentre nelle tonalità pastello accese da decorative macchie di tonalità vivide appare la divertente linea «circo» che tanto piacerebbe a Fellini. I motivi floreali ripresi dai tappeti persiani spiccano sui lineari tanto portabili cappotti in tricot di Ars Nova so prattutto rose stilizzate ricamate a mano a punto pieno ri saltano sugli sfondi dei giacconi e sugli abiti neri o Man¬ chi. Giochi di «punti» e di colori con richiami al Medioevo le applauditissime creazioni in maglia di Albertina. Il nuovo romantico identificabile nella collezione Attimi ha incontrato i favori dei compratori italiani ed esteri per la sua rispondenza alle esigenze stilistiche e pratiche nell'alternarsi della raffinata asontuosità delle camicette in taffetà coordinate alle sottane di velluto, alla sicura eleganza sportiva dei trench in lana pregiata ai confortevoli giacconi dalle ricche maniche stile pittore, ai sofisticati smoking in velluto nero profilati di raso. Sportività e dinamismo non privi di una sottile vena vittoriana emergono nei completi di Rogin in tweed, velluto e gobeline nelle tonalità delle vetrate gotiche. Il verde alloro e il melanzana sono il filo conduttore della collezione di Mose dedicata ad una giovane signora dal temperamento sportivo che si avvolgerà nel tabarro in lana doublé a righe coordinato all'impeccabile tailleur a quadretti e non rinuncerà alla propria femminilità indossando nelle ore della sera fantastici abiti ricamati o frusciantt bluse romantiche in taffetà. Protagonista della sera la camicetta enfatizzata da volants, pizzi, ruches e merletti come la suggerisce Fioranelli armonizzandola alle sottane ampie a comporre un insieme da bambola veneziana. Gli stessi leggiadri elementi froufrou li traspone poi sulle camicette sportive in flanella di lana scozzese e rigata oppure unita nei toni pastellati. Ambizioni ottoèentesche e novità dell'ultima ora, classico e sportivo, si rispecchiano nei modelli Mizar della stilista Cristiana Bucd. Pantaloni maschili tipo tight e camicette ricchissime; folklorìstici abiti in maglia conclusi da piogge di frange; sottane e calzoni sorretti da vistose bretelle e giacche alla George Sand; vestiti movimentati da volazzanti fazzoletti e modelli a pallondno; pittoreschi poncho rigati e «gran sera» in corto e lungo stile vedova allegra tutto un turbinio di pizzi e Dolan ts compongono una collezione quanto mai ricca e varia per interpretare i gusti variegati della donna moderna, le sue vocazioni, le sue pretese e anche le sue stravaganze. Elsa Rossetti li prossimo inverno ci vestiremo cosi? Ecco 3 modelli presentati al «Pitti Donna» di Firenze

Luoghi citati: Firenze, Milano