Il comunista di Palazzo Vecchio piace a Washington, non a Mosca

Il comunista di Palazzo Vecchio piace a Washington, non a Mosca Gabbuggiani: cosa dicono di lui gli amici e i rivali Il comunista di Palazzo Vecchio piace a Washington, non a Mosca FIRENZE — Dice chi lo ama poco: «Ha. una cultura di ritorno, ha vinto alcune gare saltando in groppa al suo assessore Franco Camarlinghi, la sua gestione è stata una verniciatura e non ha risolto questioni reali». Dice chi lo ama molto: «Riesce ad essere un liberale di stile anglosassone in un partito che non ha In simpatia questo tipo di modello, ha fatto di Firenze una città Internazionale, e che qualche volta si atteggi ad aristocratico non stona affatto quando si tenga presente che il suo studio è a Palazzo Vecchio». ■ In mezzo a questi due giudizi sta Elio Gabbuggiani, sindaco di Firenze, contcstatissi7/io, forse trovatosi inconsapevolmente al centro di unabattaglia politica fra socialisti e comunisti. Il suo è uno «scalpo» pregiato. «Ma lo avranno — insorge.— solo quando lo decideranno il partito e le centomila persone che a Firenze hanno voluto un sindaco comunista». Ha 56 anni, abita a Fiesole die spesso rag¬ giunge a notte fonda. Gli piace sedere accanto all'autista. E' stato presidente della Provincia e del Consiglio regionale, è sindaco dal 1975. La carica che voleva: perché nella geografia del potere di una regione oggi è il sindaco che lascia un'impronta, che entra nelle case. Se si dice Torino si dice Novelli e così per un'altra decina di grandi città italiane. Naturalmente è berlingueriano, di linea molto avanzata. Fu lui a proporre la cittadinanza a Sacharov, a promuo-, vere un convegno internazionale sul dissenso, a condividere la cittadinanza a Walesa E' stato anche il primo sindaco comunista ad andare ufficialmente negli Stati Uniti. Schierato con la posizione ufficiale del pei contro l'Urss «Stato-guida» dei comunisti, Gabbuggiani esprime questa sua posizione con una sua filosofia contraria non solo all'insulto, ma anche al semplice sgarbo. Non fa come Renzo Bardelli, sindaco di Pistoia (vontestatisslnio, ma sempre in sella), die va sul ruvido: «Ora quelli di Mosca ci hanno proprio rotto». Ha curato i contatti con il miliardario Hammer per il Codice leonardiano. «A New York è conosciuto come la "Ferrari"», dice un suo segretario. E' proprio questo suo prestigio a consigliare estrema cautela nei socialisti, che pur avendo una voglia matta di scalzarlo, non pretendono dimissioni immediate. Questa, infatti, la richiesta del psi: «Dopo Gabbuggiani, 11 sindaco dovrà essere nostro». Certo, i dioscuri craxiani stanno facendo di Firenze un test per la loro strategia futura. Hanno già un sindaco pronto a sostituire Gabbuggiani: è Ottaviano Colzi, arvocato, oraziano e lagoriano (le alleanze vecchie e nuove si incrociano fra i tre palazzi del potere della città del giglio), segretario della federazione provinciale. «Colzi studia da sindaco, ma si può arrivare alla laurea senza aver fatto l'università?», è il commento malizioso attribuito a Gabbuggiani. Ancora rissa, g, C-

Persone citate: Elio Gabbuggiani, Franco Camarlinghi, Hammer, Novelli, Renzo Bardelli, Sacharov, Walesa