Firenze: armistizio pci-psi Resta sindaco Gabbuggiani?

Firenze: armistizio pci-psi Resta sindaco Gabbuggiani? Oggi e domani Consiglio comunale decisivo: forse ricomposta la giunta uscente Firenze: armistizio pci-psi Resta sindaco Gabbuggiani? La storia e i retroscena della clamorosa crisi di Palazzo Vecchio, provocata dal partito di Craxi che chiedeva un'alternanza «laico-socialista» - Dissidi, strategie e poltrone FIRENZE — Dopo le burrascose dimissioni della giunta socialcomunlsta del Comune di Firenze e del sindaco Elio Gabbuggiani, sembra sia ritornata nuovamente la pace tra pel e psl. Nel consiglio co¬ munale convocato per oggi e domani potrebbe, Infatti, essere suggellata la ricomposizione della giunta uscente e confermato 11 sindaco comunista Gabbuggiani. Queste, almeno, le previsioni della vigilia. La clamorosa crisi di Falazzo Vecchio è stata provocata dai socialisti che chiedevano un'alternanza «laicosocialista». FIRENZE — La città somiglia molto ad un laboratorio nel quale pei e psi sperimentano strategie prima di allargarle a livello nazionale. In una prima fase altrettanto aggressivi, 1 comunisti stanno ora giocando di rimessa dopo l'Infortunio de .l'Unità» sul caso Cirillo. Aspettano che passi la bufera. «Gii attacchi contro di noi hanno toccato livelli intollerabili», dice Elio Gabbuggiani, il sindaco; ma il limite della tollerabilità comunista a Firenze ha ancora margini. Per ora, il sindaco tratta, in attesa di passare all'attacco. Ripete a tutti: «Dobbiamo considerare prevalenti, sui dissidi, le motivazioni che possono portare ad un accordo». Ma sarebbe meglio parlare di armistizio, visto che proprio di guerra si tratta. Ma come nasce questa guerra? Il motivo è occasionale, specioso, provocatorio, spia di un malessere che nasce probabilmente nelle segreterie romane ed esplode a Firenze al cospetto di alcune migliaia di ignari turisti giapponesi e americani. Massimo Bogiankino, di area socialista, sovrintendente del Teatro comunale, va all'Opera di Parigi. Bisogna sostituirlo e in fretta, visto il ricco programma che il teatro ha in cantiere, «e perchè fermare la grande cultura a Firenze è come fermare la Fiat a Torino», sostiene Gabbuggiani, che fa subito il nome di Casalini, indipendente di sinistra. Il psi replica con Ripa di Meana, ma chiede tempo per la nomina. All'Improvviso, sbuca un outsider: il professor Francesco Romano, formalmente proposto dal liberali, ma di fatto candidato socialista in un gioco di alleanze di soppiatto che definire bizantine è già poco. Romano viene eletto con i voti del psi, del psdi (qui i due socialismi hanno rapporti morbidi), della de e del pli. E' lo sgarro al comunisti, è la crisi della giunta di Palazzo Vecchio, ma è anche l'Inizio di una catena di ricatti, finora solo ipotizzati, che si gioca disinvoltamente sulla pelle della città. Dicono i comunisti: «Saremo costretti a far pesare i nostri centomila voti, i nostri 26 consiglieri comunali contro i nove socialisti». Ma farli pesare In che modo? Tentando di aggregare !e altre forze laiche per un singolare pentapartito che lasci fuori della porta I socialisti? Numericamente sarebbe possibile, In pratica no: «Una manovra ette non ci place», anticipano i democristiani. E se 11 pentapartito lo tentassero 1 socialisti? «Non aspettiamo altro per cacciarli dalla Regione dove abbiamo la maggioranza assoluta», è la replica dell'altra sponda. Nel discorsi di chi ha nostalgia per sindaci carismatici, Indipendenti (anche troppo, ma questo a Firenze non dispiace mai) tornano 1 nomi di La Pira e Bargellini. «La città non era mai caduta così in basso — spara un de con speranze di Palazzo Vecchio e per questo non disponibile a rendere pubblico il suo nome. — / successi che stiamo conquistando nell'arte e nella moda vengono vanificati da gare di lottizzazione politica e da protagonismi di mediocri». Potrebbe anche mostrare la carta d'identità, il furente consigliere de, visto che il suo partito appare fuori del gioco. Una giunta in fase di stallo, crea nell'amministrazione di Firenze un disagio enorme. Entro 11 31 marzo devono essere votati gli aumenti tariffari richiesti dal governo per far accedere 1 Comuni ai fondi di investimento. «Saltare» la data, vorrebbe dire l'abdicazione agli investimenti per tutto il 1982. Ma, sempre il 31 marzo, dev'essere approvato il bilancio preventivo. Plotoni di contabili sono al lavoro, ma quali firme saranno poste in calce al ponderoso documento contabile? CI si chiede il perché della dichiarazione di guerra, oltre alcune cortesie formali. Non certo per ribaltare una giunta di sinistra troppo radicata a Firenze (e in molti altri Comuni vicini) e del resto considerata un'operazione politica di retroguardia dagli stessi socialisti. Allora, l'obiettivo è la testa di Elio Gabbuggiani? Tante lotte, tanti rischi per un uomo solo? «SI, sparano a me, ma sono certi di avere la pallottola in canna?», replica il sindaco. Non è, però, 11 bell'uomo di sempre ; ha la faccia tirata. Guido Coppini Elio Gabbuggiani

Persone citate: Bargellini, Casalini, Craxi, Elio Gabbuggiani, Francesco Romano, Guido Coppini Elio, La Pira, Ripa