Per la segreteria dc divisa a metà?

Per la segreteria dc divisa a metà? Ieri si è votato nelle sezioni Per la segreteria dc divisa a metà? I consiglieri comunali Artusi, colombiano e Valente, andreottiano, potrebbero essere eletti. O ci sarà un ballottaggio? Come le previsioni della vigilia avevano lasciato intravedere la carica di segretario cittadino della democrazia cristiana, per tutto ieri, è rimasta a metà strada tra i due consiglieri comunali Claudio Artusi e Renato Valente. Nel segreto delle urne è la soluzione, positiva per l'uno e negativa per l'altro, qualora un candidato abbia ottenuto il 50 per cento più uno dèi voti, cioè la maggioranza assoluta. Ma non è improbabile che i risultati dello scrutinio iniziatosi ieri sera impongano un'ulteriore consultazione della base e degli esterni della de: che si vada, quindi, a un ballottaggio. Di certo, ieri, per quanto è emerso nelle assemblee svoltesi nelle ventitré sezioni torinesi, ma. soprattutto, per gli accordi raggiunti tra le diverse correnti, i consiglieri comunali Artusi e Valente hanno consolidato le rispettive posizioni, ma la presenza della terza candidatura, quella del lanfaniano Balosso (del gruppo Rossi di Montetera-Scallaro) potrebbe aver negato l'elezione diretta del neosegretario cittadino al primo tentativo. Vediamo perchè. Claudio Artusi. 31 anni, dirigente industriale, -colombiano", è sostenuto da un cartello composto dall'area degli onorevoli Botta-Picchioni, Coldiretti, da Forze Nuove e dal gruppo Calieri. In tutto un 44-45 per cento di voti, secondo i risultati registratisi domenica scorsa con l'elezione dei delegati al congresso nazionale. Renato Valente, medico, ..andreottiano». ha l'appoggio del gruppo del consigliere nazionale Bonsignore, dell'area Zac e della componente degli onorevoli Lega-Savio, circa il 36 per cento. Atterzo candidato. Paolo Balosso. sulla carta, dovevano andare i voti della lista composta dalle aree Rossi di Montelera e Arnaud. ma I tantaniani di quest'ultimo blocco sarebbero stati lasciati liberi di votare secondo coscienza. E' poco più di un 8 per cento che può tradursi in altrettante schede bianche o in voti per Valente (ma non tanti da portarlo alla maggioranza assoluta) o in voti per Adusi (e in questo caso basterebbe anche un 5-6 per cento per garantirgli la carica di segretario cittadino) o in voti per Balosso (e sarebbero, a questo punto, più che altro di «torma»)- Il congresso cittadino de di ieri, in sintesi, nonostante le innovazioni richieste e ottenute dal commissario cittadino onorevole Savino, sta ricalcando l'impostazione di altre precedenti assise, quando le cariche venivano assegnate dai vertici. Oggi si possono vedere nella de torinese due principali blocchi, di cui quello che privilegia il dialogo con l'area socialista e laica (e che punta sul consigliere Artusi) con maggiore peso sulle componenti «andreottiane», area Zac e Lega-Savio. Ma poi c 'è un terzo gruppo (i tantaniani di Rossi di Montelera e Arnaud) che, pur se numericamente meno consistente, risulta determinante nella scelta della conduzione politica del partito torinese. Se questi ultimi, infatti, ieri, hanno votato per il colombiano Artusi (almeno nella misura del 5-6 per cento), la segreteria cittadina già da oggi avrà un responsabile, diversamente si andrà a un ballottaggio Artusi-Valente. E in questo caso varranno, torse in maniera decisiva, i rapporti esistenti tra una corrente e l'altra, tra un leader e l'altro. Nei giorni scorsi ci sono stati screzi; il ritorno di Calieri, che si è ripresentato con un secco 30 per cento, ha creato più di un problema in via Carlo Alberto, sede della de. \. bor,