Silenzio su Breznev di Fabio Galvano

Silenzio su Breznev Silenzio su Breznev (Segue dalla l'pagina) visita ad Aden, fra il 17 e il 24 marzo, da Karen Brutents, vicecapo del dipartimento internazionale del pcus. Il viaggio a Mosca, ansi, era stato annunciato proprio mentre. Brutents, il 19 marzo, si trovava nello Yemen del Sud. L'annuncio della Tass, si sottolinea inoltre in ambienti diplomatici, ricalca nella forma quello con cui tre anni fa il Cremlino rinviò all'ultimo momento un viaggio a Mosca del presidente francese Giscard d'Estaing. In quell'occasione la diplomazia sovietica precisò, ma solo in seguito, che Breznev aveva l'influenza. Va detto inoltre — e prima del caso •sudvemenita» taluni avevano voluto vedere in questo particolare la conferma di una malattia — che Breznev era apparso estremamente stanco venerdì scorso, quando era ripartito da Tashkent, e che la televisione sovietica — contrariamente alla consuetudine — non aveva diffuso le immagini del suo ritorno nella capitale. Il capo del Cremlino era rimasto 48 ore nella capitale dell'Uzbekistan, per conferire a quella repubblica l'ordine di Lenin in riconoscimento dei successi conseguiti nella coltivazione del cotone. Nel discorso di giovedì scorso, durante il quale aveva clamorosamente offerto un ramoscello d'ulivo alla Cina per porre fine a vent'anni di guerra fredda, il capo del Cremlino era già apparso stanco, ma le sue difficoltà nel pronunciare il discorso non erano parse superiori a quelle di precedenti occasioni. Si è però saputo che a Tashkent egli aveva sì avuto numerosi incontri con i leader politici locali, visitando anche due stabilimenti industriali, ma aveva rinunciato all'ultimo momento a un altro impegno. Anche questa, oggi, viene interpretata conferma indiretta di una sua indisposizione. Stanchezza o malattia? E' difficile dire: sulla salute di Breznev sono circolate in passato le voci più fantasiose. Si è detto che soffrisse di cuore, di una ricorrente infezione alla mascella in seguito a una ferita riportata durante la guerra, addirittura che fosse ricorso alle cure di una guaritrice georgiana, Dzhuna Davitashvili. Sta di fatto che oggi, a 75 anni, le sue condizioni non sono peggiori di quelle che tutto il mondo ebbe modo di osservare quando il leader sovietico incontrò Carter a Vienna, tre anni fa. Certo è che da oggi l'attenzione della Mosca diplomatica e giornalistica sarà attratta da ogni movimento e da'ogni impegno del capo del Cremlino. Tutti sono in attesa, cioè, della sua prossima comparsa in pubblico, unico modo per cancellare definitivamente le voci di questi giorni. Fabio Galvano

Persone citate: Breznev, Davitashvili, Giscard D'estaing, Karen Brutents, Lenin

Luoghi citati: Aden, Cina, Mosca, Uzbekistan, Vienna, Yemen Del Sud