Ma l'occhio del «sonar» lo ha visto di Gianni Bisio

Ma l'occhio del «sonar» lo ha visto Ma l'occhio del «sonar» lo ha visto E' il -sonar» (Sound NAvigation and Ranging), apparecchiatura per la navigazione e localizzazione con mezzi acustici, in tutti i suol sviluppi ed impieghi, dal semplice idrofono al modernissimo integrato «Selenia IPD70», il protagonista Incontrastato delle 18 ore di guerra elettronica nel Golfo di Taranto. Un 'Sonar» sviluppatissimo era sicuramente l'apparecchiatura che stava impiegando il «Victor» sovietico per spiare 1 movimenti e le comunicazioni all'imboccatura della nostra maggiore base navale. Che cosa voleva sapere l'intruso? Sicuramente le frequenze dei nostri « sonar», i segnali di identificazione subacquea delle nostre unita, il 'modus operandi» elettronico delle navi e degli aerei proprio nella ricerca di sommergibili (e cosi si spiegherebbe la singolare «fuga» lenta, per scoprire le mosse dei cacciatori). Certamente 11 «Victor» voleva anche 'Sentire» e registrare (per catalogarlo) 11 rumore che produce sott'acqua 11 motore elettrico del «Da Vinci» con la sua nuovissima elica falcata a 7 pale. ' La scoperta dell'Intruso è probabilmente dovuta al fatto che'proprio mercoledì mattina si stava facendo una esercitazione antisommerglbili. Un caso, insomma. In qualche modo deve aver fatto rumore ed 1 nostri operatori lo hanno sentito. Allora l'esercitazione, da teorica, si è trasformata in caccia pratica. 11 «sonar» è In sostanza un radar a onde sonore (che In acqua diventano «di pressione»). Ci sono 'Sonar» attivi e passivi. I pruni non sono altro che rivelatori (una sorta di microfoni) fortemente direzionali che captano i suoni emessi da oggetti sommersi, localizzandoli. I «passivi» emettono anche impulsi sonori e ne rilevano gli echi in presenza di oggetti. La portata delle apparecchiature di questo tipo a bordo dei sommergibili arriva a 25-30 km. Ma nel Golfo di Taranto una parte decisiva hanno avuto gli aerei «antisom» Atlantic e gli elicotteri «AB212AS» e «SH-3D Sea King». I primi (In Italia ne abbiamo 18), con un equipaggio misto aviazione-marina di 13 uomini, hanno un radar di ricerca che 1100 km può rilevare anche soltanto un periscopio e comunque un sommergibile che navighi a fior d'acqua. Può inoltre utilizzare delle boe «sonar», sganciandole nell'area sospetta. Queste calano delle sonde fino a è n e o i i , n i . o a 3 e a 60-70 m e trasmettono all'aereo, via radio, 1 rilievi. Sempre rAtlantic è anchdotato del Mad (Magnetiadvisory detector, rivelatore di masse magnetiche) sistemato nella lunga coda: con esso può individuare la presenza di un sottomarino con l'approssimazione di pochmetri volando quasi alla superficie dell'acqua nell'area sospetta. Se un appunto può essere fatto alla nostra Marina, dopo il fatto di Taranto, è di utilizzare poco questi velivoli nel pattugliamento defianco Sud. Gli elicotteri «AB212AS» e «SH-3D Sea King operano sempre a mezzo « sonar» immersi, calati in acqua (fino a profondità di 150-200 m) con un verricello, oppure con boe sonore (attive e passive) non diverse da quelle dell'Atlantic. SI tratta, in definitiva, dmezzi che «ascoltano» queche accade in mare e, sulla base di ben precisi «cataloghi» di suoni, sono In grado dIdentificare gli intrusi. Per i«Victor» — ad esempio — l'operatore sonar del -Da Vincideve aver sentito il tipico rumore di «raschiamento» dell'impianto che raffredda ireattóre nucleare, un po' 11 biglietto da visita di tutti i sommergibili atomici e di quellsovietici (fortemente rumorosi) In particolare. Dopo è cominciato Il gioco a rimpiattino. Gianni Bisio

Persone citate: Da Vinci, Sound Navigation

Luoghi citati: Italia, Taranto