Favola nera a Broadway

Favola nera a Broadway . Cultura e musica negra dominano il musical Favola nera a Broadway La star di «Dreamgirls» vendeva pollo fritto e cantava in chiesa NEW YORK — Quest 'an- I no se n'è avuta la conferma: la cultura musicale nera or-J mai la sta facendo da pa-'\ drona sulle scene di Broa- j dway. Vecchie musiche rinascono a nuova vita come \ conferma il sontuoso musi- \ cai Sophlsticated Lady die j si avvale delle composizioni di Duke Ellington e die ha \ iniziato il secondo anno di pian/ali replidie con Mercer, il figlio del «Duca-, sul ! podio di direttore d'orchestra. Vecchi modi dì fare spettacolo, tornano di moda. Ed è il caso di One Mo'Time, rappresentato nell'Off-Broadway, meno ambizioso ma di sicura presa popolare, perclié ripete quello stile detto vaudeville-show che è il nonno della commedia musicale, ma ha avuto rappresentanti die si chiamavano Armstrong, Bessie Smith, Ettiel Walers. Ma l'avvenimento in assoluto, quello per cui si fa la fila per ore per prenotare biglietti die costano 40 dollari, e cioè circa 50 mila lire, l' uno, ma visto l'«esaurito» saranno buoni per maggio o giugno, è costituito da Dreamgirls, letteralmente Ragazze di sogno, il successo dell'anno cui l'ultimo numero di Life dealca un sontuoso servizio a colori. Dreamgirls ha tutte le carte in regola per iscriversi nell'albo d'oro di Broadway: le Dreams, un trio vocale di splendide ragazze che alcuni critici provveduti hanno già definito alla pari con le leggendarie Supremes; una canzone-hit ovvero «il pugno nello stomaco, quello che mette ko lo spettatore che è già stordito da tutto il resto»; una favola che ricalca una storia vera e una protagonista die sembra aver vissuto la sua vita proprio per entrare nel personaggio. Si celebra sulle scene, quel «sogno americano» che nessuno si stanca mai di ripetere: «Anche lo strillone di giornali può diventare direttore». Ed ecco quindi la star, ovvero Jennifer Holliday che fino a qualche anno fa, a Houston, cantava gospel ovvero inni sacri nella chiesa del quartiere e per campare tendeva pollo fritto. Eccola qui: così brava che arriva dal Texas e Neiv York, viste le sue qualità, la riconosce subito come una mattatrìce. Ovviamente è lei die bel licosamente si impadroni¬ sce del palcoscenico perchoccare gli spettatori con la canzone Non me ne vado. Altra storia nella storia: Jennifer canta di come, arrivata a Broadway, abbia subito litigato con il regista Michael Bennet che la voleva in scena solo per un atto e che in seguito alle proteste, la voleva sostituire con un 'altra ragazza a suo avviso più adatta per il trio delle Dreamgirls. La gente sa che Jennifer Holliday sta cantando la sua storia (l'esilio durò poche ore, perdié lo stesso Bennet si rese conto die non c'erano sostitute all'altezza) e alla fine della canzone si spella le mani per applaudire Il nuovo trio «Dreamgirls» che è stato paragonato alle Supremes I Gli interpreti del raffinato «Sophisticated Ladies»

Persone citate: Armstrong, Bennet, Bessie Smith, Duke Ellington, Jennifer Holliday, Mercer, Michael Bennet

Luoghi citati: Texas