Milva diventa cantastorie nella nuova opera di Berio
Milva diventa cantastorie nella nuova opera di Berio Il debutto domani nel tempio della lirica Mil di i Milva diventa cantastorie nella nuova opera di Berio MILANO — Uno del meriti da attribuire a Milva è forse quello di aver contribuito ad abbattere la differenza tra musica classica e musica leggera. «Per me la musica si di- vide in buona e cattiva. Io cerco ài fare della buona musica in tutti icampi». E ci riesce; è appena uscito il suo ultimo Lp «Milva e dintorni», tutti motivi composti per lei da Battlato. E domani esordisce alla Scala con una novità mondiale, «La vera storia», musica di Luciano Berlo, il testo dei due atti è di Italo Calvino, regia di Maurizio Scaparro, scene di Carlo Tommasi. Milva è.il cantastorie maschile, un personaggio che commenta l'azione. A lei sono quindi affidate quasi tutte ballate, a volte però riprende in un'altra chiave"il canto del soprano Alexandrlna Milcheva e di Mariana Nlcolesco, mezzo soprano. «Con la mia voce da baritono — scherza al telefono di casa, dove la chiamiamo perché in questi giorni che precedono un debutto cosi importante non concede interviste — questa proposta mi è stata fatta da ben due anni da Berio e io la accettai subito. E' un lavoro di massa, io non sono la protagonista, comunque sono molto soddisfatta, anche se ho una paura tre- menda per aver preso un impegno cosi pericoloso. Un fiasco alla Scala mi bollerebbe per tutta la vita... Certo un tempo non avrei mai potuto sperare di giungere a questo livello: E neppure noi lo avremmo Immaginato. Chi la ricorda all'epoca In cui le cantanti non erano paragonate agli usignoli ma alle bestie feroci, stenta a ritrovare quella rasa zzotta dai capelli castani, timida e mal vestita, sempre accompagnata da una sorella, in questa splendida signora dal capelli rossi, elegantissima. A Parigi ha successo nel massimo tempio della musica leggera e viene paragonata, come voce, alla Plaf, in Germania e in America è chiamata «Lady Brecht» e viene considerata la seconda cantante del mondo dopo Barbra Strelsand. A Roma ha appena ottenuto uno splendido successo all' Accademia di Santa Cecilia cantando in perfetto tedesco «I sette peccati capitali dei piccoli borghesi» di Weill. Milva non solo è dotata di una splendida voce ma ha anche una volontà di ferro e molta ambizione. Per questo si sa imporre. Berio, per esemplo, ha rivisto qualche parte della sua opera per adattarla alla sua voce. Il ruolo di secondo cantastorie maschile lo ha affidato a Dalsy Lumini. Dice Milva: «51, sono felice, ma anche terrorizzata. Ho già cantato alla Piccola Scala e in grandi teatri Urici come il Petrueeelli di Bari e il Regio di Parma, ma la Scala è sempre la Scala. Mi sono dovuta abituare a non usare l'amplificatore e devo adeguare l'orecchio al suono nuovo». Per lei comunque è un periodo d'oro sia nella vita privata che per la carriera. Ha vicino il suo filosofo Massimo Gallerani (è lui che risponde al telefono) e la figlia Martina. «/I rapporto con Martina è bellissimo ma non sempre facile, soprattutto quando è stata a lungo dal padre ». Nel lavoro passa dalla sala di incisione : 11 prove scaligere. Il pezzo «Miìva e dintorni» sarà anche la sigla della prossima trasmissione in onda sulla seconda rete. «Nell'Lp ci sono solo pezzi che Battiato ha scritto per me. Il connubio con Battiato è nato da una mia idea, quello con Jannacci invece si deve a Nanni Ricordi. Sono soddisfatta perché adesso posso fare le mie scelte». Dopo la Scala Milva partirà per una lunga tournée in Europa che avrà 11 culmine in concerti all'Olympia di Parigi. D'estate si ripromette di riposare e di fare poche serate. «Spostarmi come facevo una volta da un posto all'altro mi costa una enorme fatica e cerco di risparmiarmi». Fa bene, perché ha la fortuna di migliorare fisicamente via via che passano gli anni, proprio al contrarlo della sua antica rivale: Mina. «A Torino avevo 20 anni e ne dimostravo 40. Adesso ne ho 41 e me ne sento una trentina» Adele Gallotti Milva attii ll' ll Sl Milva attesissima nell'opera alla Scala
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