Sibilia si arrabbia: «Loro lottavano, noi dormivamo»

Sibilia si arrabbia: «Loro lottavano, noi dormivamo» Mentre De Sisti elogia i suoi: «Ho visto una squadra volitiva, capace di venir fuori alla distanza» Sibilia si arrabbia: «Loro lottavano, noi dormivamo» Vinicio (che ieri compiva 50 anni) amareggiato: «Abbiamo sbagliato troppo e siamo calati nella una squadra irresistibile: gioca per lo scudetto, ma in pratica si affida a schemi di opportunismo» ripresa» - «La Fiorentina? Non è - Ufficio inchieste negli spogliatoi AVELLINO — Il sorpasso non c'è stato, ma De Sisti è contento comunque. «.Abbiamo preso due punti su un campo difficile. Certo non mi illudo. Il campionato è ancora lungo e duro, ma ora si fa sempre più probabile l'ipotesi die lo scudetto venga deciso dagli scontri diretti. Ho visto una squadra grintosa, capace di venir fuori alla distanza, e questo mi conforta-. Niente pagelle, ma un giudizio globale. -Mi è piaciuta la decisione con cui la squadra ha affrontato la ripresa. Siamo stati certamente agevolati nel primo gol da un errore della difesa avversaria. E' stata la nostra maggiore decisione, però, a essere premiata. Dopo il vantaggio, abbiamo continuato a controllare la gara, ed è venuto fuori il secondo gol. E' stata più facile di quello die mi aspettavo, su un campo proverbialmente ostico-. E' stata anche una passerella per nazionali e aspiranti azzurri. Pecci, per esempio, è venuto ancora una volta fuori nella ripresa. «Si può dire die nella prima mezz'ora ha studiato l'avversario, poi ha preso In mano il nioco conte sa fare. Che Pecci sia da Nazionale non sta a me stabilirlo-. Quanto a Graziani, la sua prova ha soddisfatto De Sisti, anche se 11 pubblico ha fischiato spesso l'attaccante. «Deve ricevere più palle di quelle che abitualmente gli servono i compagni. E' stato, comunque, molto generoso-. Il diretto interessato si giudica positivamente. «Ho fatto del mio meglio — ha aggiunto — l'Avellino è un complesso temibile. Ai fischi, poi, sono abituato da tempo. Certo, siamo stati avvantaggiati da qualdie errore della difesa avellinese, ma certi difetti della squadra avversaria sono venuti fuori proprio alla distanza». Bertoni non ha dubbi: «7/ gol l'ho cercato con la mia solita caparbietà. Non ho affatto spinto Ferrari, l'ho solo preceduto prima che scivolasse. Ho l'abitudine di non considerare terminata nessuna azione, e spesso mi va bene». Quanto a Pecci, ammette di non aver trovato subito la posizione in campo. «Ho avuto le idee sempre più chiare con il passare dei minuti, e nel finale ho giocato al meglio. Una bella corsa fra noi e la Juve. Si deciderà solo nel finale, probabilmente». Ancora polemiche, invece, negli spogliatoi dell'Avellino. Vinicio s'è amareggiato il cinquantesimo compleanno. «Si invecchia, ma questo fa avere anche le idee più chiare..La Fiorentina lotta per lo scudetto, però in pratica si affida a un gioco realistico. Non perdona agli avversari, sa essere opportunista. Di questo passo può anche giungere al titolo, ma non è un complesso irresi¬ stibile. L'abbiamo indirettamente agevolata con degli errori grossolani. E la nostra squadra è visibilmente calata nella ripresa». A proposito del calo dell'Avellino, Sibilla è infuriato. «Non ho visto un tackle vincente, nella ripresa. La Fiorentina aveva grinta, noi dormivamo. Ci deve essere qualcosa che non funziona nella squadra». Sulla diagnosi del presidente è d'accordo anche il medico sociale, Fiorusso. «La squadra sembra in superallenamento — dice — e bisogna subito trovare dei rimedi adeguati. Niente ritiri, ma aggiustamenti». Vinicio è d'accordo: « Vedremo — dice — la pausa del campionato ci ha costretti insistere su certi esercizi». la quinta sconfitta interna di una squadra che l'anno scorso cedeva pochissimi punti In casa. «AfepHo giocare fuori — dice Juary — quando il pubblico è presente ai gol per forza e la squadra si sbilancia per conquistare la vittoria». Ieri, intanto, prima della partita, sono stati sequestrati mille biglietti falsi. Poi, negli spogliatoi, anche 11 finale si è tinto di giallo. Arrivano Fini e Martini dell'ufficio Inchieste: sotto torchio Tacconi, Di Somma, Favero, Ferrari, Plga e Vignoia. Interrogatori di routine, hanno detto tutti. Giuseppe Pisano

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