Stenmark si sente stanco Presto l'addio allo sci? di Giorgio Viglino

Stenmark si sente stanco Presto l'addio allo sci? Sfogo del campione svedese a Sansicario per la Coppa Stenmark si sente stanco Presto l'addio allo sci? «Questa vita mi pesa, debbo ancora decidere se continuare o no» Nelle gare successi di A. Wenzel e della Cooper, titolo alla Hess DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BANSICARIO — Due gare ira Sansicario e Montgenèvre, ina al disopra del fatto agonii Aco ecco premiere corpo una voazic: StemtMxk forse si ritira. Il fuoriclasse svedese nel corso di une '■tervistc. per la trasmissione televisiva •Blitz» ha avanzalo per la prima volta un dubbio circa il proprio futuro di campione. Esattamente ha detto: «Per 11 prossimo anno non ho obbiettivi particolari, non es- ndocl né mondiali né Olimpiadi. Dovrei puntare a vincere molte gare di slalom e di gigante oppure non puntarci affatto». Ancora: «Sono molto stanco, mi pesa questa vita e debbo ancora decidere se continuare o no». Tutto qui ma è già molto per un personaggio così riservato e parco di parole. Pochi minuti prima Stenmark aveva terminato la propria fatica in pista partecipando per la prima volta dopo quattro annt ad una gara non di Coppa, il uSuper-Ow che nell'edizione maschile è stato un buon successo. Per Ingo non era certo la gara più adatta e infatti il risultato onorevole ma non eccezionale è stato soltanto un 12° posto. Forse per questo piazzamento, forse per la stanchezza per la lunga stagione, anche il freddo Ingo ha avuto il suo momento di debolezza, Il «Super-G» maschile ha avuto un buon successo spettacolare e tecnico. Ha vinto Andreas Wenzel, cup-toinner nell'80, sciatore naturale ben preparato in tutte le discipline e quindi adatto tanto ai tratti di discesa, quanto ai settori di puro gigante. Dietro di lui l'uomo nuovo dell'82, Girardelli. Quindi una lunga serie di svizzeri alternati, gigcntisti e liberisti. Il buon equilibrio nel tracciamento è testimoniato appunto dalla presenza di sciatori specializzati in modo diverso. Sulla montagna in faccia le ragazze hanno poi disputato il loro ultimo slalom importante per attribuire ufficialmente la coppa ad Erika Hess e ultima prova d'appello per chi nella stagione non aveva raccolto molto. La Hess, caduta nella prima manche, ha dovuto attendere con un minimo di tensione la discesa di Irene Epple prima di essere certa della conquista del trofeo. Ha vinto bene Christine Cooper. A distanza ravvicinata ma non troppo sono finite Maria Epple e una delle gemelle polacche Tlalka, Dorota. All'ottavo posto (sesta nella prima manche) troviamo Lorena Frigo, prima delle azzurre. Il buon piazzamento di una delle giovani non può cancellare la pessima prova delle atlete di punta. Quarto, Zini e Macchi sono tutte cadute nella stessa porta fatale anche ad Erika Hess, solo che loro sono scese dopo la svizzera ed erano largamente avvisate. Il d.t. Cimini ha ben sintetizzato: «Le nostre ragazze assistono alla loro gara, non sanno adattarsi alle necessità tattiche». O imparano per conto loro oppure non c'è niente da fare. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Lorena Frigo, Quarto