L'Ottava di Beethoven con il sibaritico Maag

L'Ottava di Beethoven con il sibaritico Maag Aperti i concerti Rai di primavera L'Ottava di Beethoven con il sibaritico Maag TORINO — Un concerto di Peter Maag ha aperto lietamente la stagione sinfonica di primavera della Rai. Questa volta il gusto sibaritico del direttore è andato a razzolare nelle cose minori di Haydn ed ha tirato fuori una deliziosa Marcia per strumenti a fiato, scritta in Inghilterra per il principe di Galles, e perciò contemporanea delle ultime e grandissime Sinfonie. E' una di quelle marcette militari ausiriaclie che sembrano scritte per un esercito di soldatini di piombo: un'inezia, ma un divertimento per chi la inventò e per chi l'ascolta. Poi il Notturno n. 5 in do maggiore, per il re di Napoli, permise al direttore di sfogare la sua nota libidine clavicembalistica nel concertino dove il flautista Finazzi e l'oboista Borgonovo rimpiazzavano la «lira organizzata», strano strumento in disuso, di cui si dilettava il borbonico sovrano. Infine il noto Concerto per violoncello die, autentico o apocrifo die sia, è piuttosto sbiadito e conferma la scarsa inclinazione del conivrsevole Haydn per esibizioni di solisti. Ma l'esibizione c'è stata, quasi una rivelazione, del giovane violoncellista brasiliano Antonio Mcneses, uscito dai corsi di perfezionamento di Janigro. Suona benissimo, con una finezza squisita di coloriti, e non è difficile presagirgli una splendida carriera. Infine, paulo malora cariamus, Beethoven. Se a Maag viene lo sfizio di cimentarsi col gigante di Bonn, general¬ mente poco adatto alle sue inclinazioni di gaudente musicale, quale delle nove Sinfonie gli conviene? Ma /Ottava, naturalmente, questo sbruffo di buonumore titanico nato non si sa come in mezzo ai crucci dell'esistenza prii>ata e agli alti pensieri sulle sorti dell'umanità. Infatti ha ricevuto un'esecuzione vivacissima, a cui l'orchestra ha collaborato con slancio, in gran forma come l'euforico direttore m. m.

Persone citate: Beethoven, Borgonovo, Finazzi, Haydn, Janigro, Peter Maag

Luoghi citati: Bonn, Galles, Inghilterra, Napoli, Torino