«Wajda vincerà l'Oscar? Non scherziamo lo avrà "Tre fratelli" e vi dico perché»

«Wajda vincerà l'Oscar? Non scherziamo lo avrà "Tre fratelli" e vi dico perché» Parla Giorgio Nocella, produttore del film di Rosi in gara a Hollywood «Wajda vincerà l'Oscar? Non scherziamo lo avrà "Tre fratelli" e vi dico perché» ROMA — -Possibile che Tre fratelli di Rosi non prenda lX>scar per il miglior film straniero? Possibile?.. Il tono tempestoso di Giorgio Nocella si capisce: ha prodotto lui il' film italiano che domani sera concorre al gran premio hollywoodiano durante la «notte delle stelle». Però dicono tutti che l'Oscar toccherà all' Uomo di ferro. -Possibile die l'Oscar lo pigli Wajda, per puri motivi poli tico-re torici-polacco-simbolici? Il film è pure brutto, non ha incassato una lira in nessuna parte del mondo. A vederlo la gente proprio non c'è voluta andare...», ri-tempesta Nocella. Se è per questo, anche Tre fratelli... -Un momento: il film di Rosi ha aperto il festival di Cannes, ha chiuso il festival di Mosca, ha avuto premi e omaggi ai festival di New York, di Cartagena, del Bel glo. Dappertutto, critiche me ravigliose. In Inghilterra è andato benissimo. In Francia è il film italiano di maggiore incasso: 700.000 spettatori. Soltanto in Italia non ha fatto una lira; insomma, diciamo che è andato mediamente, che non è risultato particolarmente redditizio, che resta un capitolo aperto». Sono pure altri i motivi per cui il suo Tre fratelli dovrebbe avere l'Oscar, Insiste il produttore Nocella con il piglio di un De Laurentlis, più simpatico, socialista, e degli Anni Ottanta: « Possibile che non lo premino? Nonostante la presenza del nostro Pertlni in America? Nonostante che il presidente Reagan con cui s'è incontrato sia comunque uomo di cinema? Nonostante che per gli americani l'Italia, dove prendono il 45% degli incassi, rappresenti il secondo mercato cinematografico?Nonostante die gli abbiamo liberato il generale Dozier, che slamo gli unici in Europa ad avergli dato senza fiatare basi nucleari essenziali per il teatro del Mediterraneo? Nonostante la gran festa prevista per il 31 marzo a New Yok intorno a Pertlni, con quell'immensa comunità italo-americana che in buona parte ha votato per Reagan?-. Manca soltanto che aggiunga: nonostante Rosi sia socialista come Pertini? Non lo aggiunge, e fa bene. -Siete pregati di non romperle-, raccomanda la scritta che accompagna due sfere color pulcino ben esposte sulla scrivania del produttore. Emergente nel cinema Giorgio Nocella è un tipo curioso: 52 anni, lineamenti esotici, nato a Roma da una bellissima mamma hawayana can tante e ballerina e da un ricchissimo papà, notaio prediletto di Ponti, De Laurentlis e compagnia. Scapolo, In un tempo remoto legato a Delia Scala e da sempre accanto alle più belle, playboy, sportsman (canottaggio, canoa, boxe, pallone). Poi affarista nel settore immobiliare: soprattutto all'estero, in America Latina. Costruttore in Ita¬ e n a , a ¬ lia di complessi edilizi per vacanze, famosi come Portorotondo In Sardegna (realizzato insieme con Dona delle Rose) o come Terramare a Ugnano : ma adesso disamorato all'edilizia, «in Italia dire "politica dei territorio" è come dire Br-. E' passato alla produzione cinematografica, quale attività parallela soltanto dal 1977 e dedicandosi soltanto ai film dmlupdPtdmG d'autore: ha prodotto Ciao, maschio di Ferreri, Tre fratelli di Rosi, Identificazione di una donna di Antonioni; ora produce Chi illumina la grande notte?, il nuovo film di Elio Petri che vedrà probabilmente 11 debutto d'attrice di Sandra Monteleone. una ragazza molto bella nel genere Clio Goldsmith «Il cinema italiano di quali¬ tà deve poter ritrovare spazio sul nostro mercato cinematografico, oggi dominato da farse e barzellette — dice —, Senza rovinarmi finanziariamente, vorrei dare ai nostri grandi registi condannati al silenzio la possibilità di lavorare-. E come, dato che in questo periodo i loro film non incassano abbastanza da costituire un investimento economicamente possibile? A spese dello Stato, naturalmente: «Se non vogliamo lasciar estinguere i talenti migliori, immagine e orgoglio della cultura italiana nel mondo, bisogna assisterli, finanziarli. Ma come: si protegge la sopravvivenza del panda gigante, del dodo neozelandese, del cucciolo di foca, e non del genio di Fellini? Ma come: se esporto tecnologia in Africa ricevo tutte le facilitazioni governative, e se faccio un film di Antonioni no? Il mi nistro Scotti si preoccupa di salvaguardare il patrimonio artistico, e il patrimonio cine matografico non dev'essere salvaguardato? Forse che non è un Bene Culturale, il nostro cinema migliore?». • ^ Rosi e Wajda: chi dei due vincerà domani sera a Hollywood l'Oscar per il miglior film straniero?