Il pci: l'energia problema grave

Il pci: l'energia problema grave Lo sviluppo del Piemonte Il pci: l'energia problema grave Sì al nucleare, senza trascurare le altre fonti • Si estende dalle , Vallette il teleriscaldamento Che la disponibilità di energia sia fondamentale per la ripresa economica e industriale, lo hanno ormai compreso tutti. Il partito comunista ha dedicato Ieri a questo problema una giornata di studio. L'assessore regionale al territorio, Rivalla, che nella passata legislatura aveva tra le sue competenze anche l'energia, ha insistito in conclusione del lavori: -Tutti, forze politiche, sociali e culturali, devono convincersi della necessità di produrre più energia, ma anche di strategie nuove per il suo impiego». Quindi, si alla centrale nucleare, anzi è necessario accorciare al massimo i tempi, ma anche si a tutti gli studi per le energie rinnovabili e per lo sfruttamento delle fonti tradizionali come l'idroelettrica. I temi noti della situazione (il Piemonte ha un deficit stabilizzato sui 9 miliardi di kWh l'anno, la produzione idroelettrica rappresenta 11 50 per cento del totale, nel 1980 ha consumato 2,46 miliardi di metricubi di gas naturale, ma, nel 1981, per alimentare cementifici solo 420 mila tonnellate di carbone, che arriveranno a 470 mila nell'85) sono stati elaborati nelle relazioni di Lelio Bottazzi, presidente dell'Acni, e degli Ingegneri Den Tin. Enria, Chiesa, Lavagno. Dina. Oli stessi e altri relatori hanno indicato strategie di risparmio, in particolare 11 teleriscaldamento e la cogenerazione. A questo proposito ring. Ainardi. responsabile della programmazione aziendale dell'Acni, ha ricordato l'Impianto di cogenerazione che. alle Vallette, sta sostituendo quello vecchio, a caldaia, di riscaldamento. Due motori a olio pesante, di 7,250 MW di potenza ciascuno, produrranno l'acqua calda per il riscaldamento del milione di metri cubi di edifici e, insieme, energia elettrica. Ora si sta acquistando un terzo motore della stessa potenza, per riscaldare il vicino quartiere Santa Caterina, di 250 mila metri cubi. Sul ruolo indispensabile dell'energia ha parlato anche ring. Pappacoda, responsabile del pri per 11 settore energetico (l'Incontro era aperto a contributi esterni), indicando tre tempi di programmazione: breve (utilizzo razionale di tutte le risorse idriche); medio (entro dieci anni: carbone e nucleare): lungo (energie nuove). •Il piano regionale — ha concluso — deve proiettarsi nel futuro. Ma soprattutto ritengo sia necessario far meno congressi e operare di più. Appuntamento fra un anno, per vedere quel che si è realizza to».

Persone citate: Ainardi, Enria, Lelio Bottazzi, Pappacoda

Luoghi citati: Piemonte