Stupinigi. Acropoli del 2000

Stupinigi. Acropoli del 2000 L'Ordine Mauriziano vuol rivalutare Palazzina e parco Stupinigi. Acropoli del 2000 Il progetto discusso con il presidente della Regione - Un Centro incontri nell'Orangerie, spazi di ricerca, nel parco opere di scultori moderni - Punto di partenza turistico Quando si parla di progetto culturale, di struttura culturale, è d'obbligo ora pensare al Beaubourg di Parigi. E questo pensiero si è affacciato anche alla mente dell'architetto Vittorio Francesco Valletti che ha progettato operativamente quella che è stata l'ultima idea di Vittorio Roux, il Commissario dell'Ordine Mauriziano recentemente scomparso: -Fare di Stupinigt un esempio, un polo d'attrazione piemontese, come Beaubourg anni fa è stato per Parigi». Roux vedeva questo progetto come «un'iniziativa coraggiosa per far uscire Torino e il Piemonte della soggezione provinciale che li costringe a dimensioni soli tarie, modeste e immeri ta tamen te povere*. Ci si lamenta che Torino e il Piemonte sono soltanto «sfiorati* dal turismo: coraggio,' dunque, apriamo questo dossier che dall'operazione Stu- pinlgi può portare ad una rivalutazione culturale dell'intero Piemonte, del suoi castelli, dei suol fiumi, dei suoi laghi, di una certa architettura alpina con recupero di baite o casolari abbandonati, operazione quest'ultima, alla quale il presidente della Regione, Enrlettl, tiene in modo particolare tanto che autonomamente ha già messo allo studio un suo'progetto. Perché Stupinigi? Il direttore del Mauriziano, dott. Ramclla e l'architetto Valletti non hanno dubbi: «Perdié la Palazzina è l'unica memoria ancora disponibile in Piemonte in cui si ritrovino condensati i significati più alti del Piemonte con i>alori di dignità europea*. E poi perché «la gestione mauriziano è riuscita a mantenere fino a oggi intanilo iutt'intero il complesso e a difendere dalle aggressioni speculative il vasto patrimonio circostante die merita d'essere conservato andie per le generazioni future*. Si tratta di 2 mila ettari, di giardini, bosco e coltivi, su cui già aveva posto gli occhi l'ex presidente della Regione, Viglione, per valorizzarli trasformandoli in un parco naturale tipo La Mandria. Ora il progetto è diverso, anche perché il raddoppio della Mandria sarebbe assurdo. Si tratta appunto di una grande operazione culturale che, coinvolgendo in primo luogo l'Ordine Mauriziano, poi la Regione, Enti pubblici, Università, Politecnico, banche, si proietti in una dimensione europea. Tanto è vero che una fetta del parco viene addirittura indicata come una sorta di Acropoli moderna. Come? «Parigi, Firenze, Roma — dice Valletti — hanno grandi musei del passato: noi potremmo inventarne uno contemporaneo, specialissimo: invitare cento artisti — ma potrebbero essere 50, o 200 — di fama mondiale, a produrre sul tema del Parco una loro opera monumentanea direttamente in sito. Si offrirà loro, oltre agli strumenti e agli aiuti di uomini e mezzi, un luogo vasto e unico, che diventerà per effetto del loro lavoro, eccezionale. Un polo di attrazione capace di muovere qualsiasi pigrizia e sollecitare ogni entusiasmo*. Appunto, come il Beaubourg o l'Acropoli. Ma questo è uno dei progetti. Cominciamo col più vicino Dietro la Palazzina del Juvarra, nel 1790 l'architetto Ludovico Bo costruì, quasi a Integrarne la struttura, VOrangerie, due grandi padiglioni uno dei quali potrebbe essere tra¬ scmoplidMfalosccbcctdsRccJcSgMda4pqiFrurc sformato in Centro incontri che, «conservando rigorosamente l'architettura esistente, offra spazi per le più ampie possibilità e libertà di utilizzo» . Dicevamo coinvolgimento dell'Università e Politecnico. Ma non nel senso di spostare facoltà, come si tentò alcuni anni or sono, bensì di offrir loro spazi e locali per attività scientifiche da svolgere anche, anzi soprattutto, su richiesta di committenti pubblici e privati. Per esempio in campo agricolo; ed allora ecco che ha un senso scientifico oltre che culturale, il Museo dell'Agricoltura previsto nella seconda parte dell'Orangrerie. Andiamo per sommi capi. Ricerca e sperimentazione richiedono ricercatori, gente che si fermi. Ecco quindi l'i¬ ¬ dea di trasformare il castello medievale, sulla sinistra di chi guarda verso Vlnovo, in un ricetto alberghiero, anche per turisti. Anzi, proprio questo ricetto, ex sede ducale. «può diventare un preciso punto di riferimento per promuovere e smistare le nuove correnti turistiche piemontesi*. E' un'idea che ha avuto successo in Austria, Svizzera. Inghilterra, Svezia: perché non svilupparla in Piemonte? Fermiamoci qui; ma è soltanto una pallida idea del progetto. Che richiede finanziamenti per partire, ma che potrebbe poi autofinanziarsi. Non si esclude la possibilità di un parziale finanziamento europeo: l'europarlamentarc torinese Silvio Lega se ne sta occupando. Domenico Garbarino Il grande complesso monumentale di Stupinigi dovrebbe diventare, secondo il piano di rivalorizzazione, un centro di attrazione europea

Persone citate: Domenico Garbarino, Juvarra, Ludovico Bo, Roux, Silvio Lega, Valletti, Viglione, Vittorio Francesco Valletti, Vittorio Roux