L'esaltante «gancio spaziale» riscatta i piccoli inconvenienti sulla Columbia

L'esaltante «gancio spaziale» riscatta i piccoli inconvenienti sulla Columbia Collaudato il braccio meccanico snodabile, le sue prestazioni superano le speranze L'esaltante «gancio spaziale» riscatta i piccoli inconvenienti sulla Columbia DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NEW YORK — Dopo alcune difficoltà iniziali, la Columbia ha trionfalmente superato la prima metà della sua lunga missione. La giornata di ieri, la quarta, è stata la più felice. Uno degli astronauti, Gordon Fullerton, il pilota, ha collaudato con esito positivo, per ora nella stiva, il braccio meccanico di 15 metri circa che servirà a mettere e togliere oggetti dall'orbita, ad esempio satelliti artificiali. Fullerton ha detto di essersi divertito «come un bambino con un giocattolo». «Il braccio risponde a perfezione-, ha gridato esultante dopo i primi movimenti. Lo space Itook. o gancio spaziale, è snodabile, e capace di spostare enormi pesi. Sarà essenziale nella costruzione di future stazioni orbitanti. Al centro di Houston della Nasa la manovra era attesa cosi ansia. Esisteva qualche dubbio sulla sua riuscita, perché si era rotta la telecamera che doveva guidare l'astronauta. Ma Fullerton, preso il cannocchiale, guardando attraverso l'oblò posteriore della carlinga nella stiva, ha potuto compiere l'intero esperimento. La Nasa lo ha seguito sugli schermi: «Siamo impressionati — ha dichiarato il direttore di volo, Neil Hutchinson —. Possediamo uno strumento di lavoro superiore al previsto-. La prossima manovra si svolgerà nel vuoto, con lo stesso oggetto di plastica usato ieri. Tra due missio¬ ni, lo Shuttle dovrebbe lanciare nello spazio un satellite artificiale per un'orbita più aita. Nessuno dei precedenti esperimenti dei due astronauti era stato cosi erhozionante. Dal punto di vista dello spettacolo, avevano destato sensazione le immagini da loro trasmesse alla tv della Terra, ripresa da un'altezza di quasi 250 chilometri. Ma per il resto, si era trattato di routine. Qualche sorriso aveva suscitato un esame condotto dal comandante sulla «minifattorta» di bordo, la scatola trasparente piena di Insetti suggerita da uno studente di 18 anni, Todd Nelson. «Le api — aveva dichiarato con serietà il comandante — non sembrano cavarsela tanto bene quanto le mosche». Maggiore interesse era stato provocato da una serie di piccoli incidenti registrati nei primi tre giorni di volo. Un termostato non funzionava. costringendo gli astronauti ad addormentarsi in una pozza di sudore e ad alzarsi semicongelati. La toilette si era bloccata, suscitando al centro di Houston battute facili come «adesso vi mandiamo un idraulico». Incrostazioni di ghiaccio, al distacco del gigantesco serbatoio di carburante subito dopo la partenza da Cape Kennedy avevano danneggiato le piastrelle termiche esterne. Su 30 mila complessive, se ne erano staccate 37, 25 sul muso e 12 in coda. «Fortunatamente — aveva annunciato Hutchinson — non è una cosa grave». Le piastrelle proteggono lo Shuttle dalle altissime temperature al rientro nell'atmosfera. La Nasa ha però scoperto un isolante liquido che si solidifica come un tessuto, e lo impiegherà nelle prossime missioni. Le maggiori preoccupazioni sono venute dalle condizioni di salute e dalla mancanza di sonno di Lousma e di Fullerton. Solo alla quarta notte 1 due uomini si sono mostratii in forma e riposati. Il motivo del loro disagio è stato duplice: da un lato loro hanno sof¬ ferto, soprattutto Lousma, di nausea. Dall'altro, il loro sonno è stato turbato da frequenti scariche alla radio, verificatesi tutte sopra l'Asia. Gli esperimenti principali, quelli termici sullo stress della Columbia per 11 freddo e per 11 caldo, saranno completati solo al rientro. Per ora, lo Shuttle è nella fase della raccolta dei dati: viene orientato verso il Sole in modo che tutte le sue parti vi siano esposte a turno. La temperatura può raggiungere i 95 gradi sopra lo zero. Sul lato opposto, nel buio più fitto, scende Invece fino a 95 sotto zero. Lo scopo dell'esperimento è vedere come la navicella regge a questi sbalzi. La terza missione della Columbia, la più importante di tutte, dovrebbe concludersi lunedi verso le 13 sulla pista naturale, lunga 10 chilometri, di White Sands, il poligono missilistico del New Mexico. e. c.

Persone citate: Cape, Fullerton, Gordon Fullerton, Hutchinson, Kennedy, Neil Hutchinson, Sands, Todd Nelson

Luoghi citati: Asia, Columbia, Houston, New Mexico, New York