Critiche al discorso di Rognoni ma anche dubbi sulle «torture»

Critiche al discorso di Rognoni ma anche dubbi sulle «torture» La replica alla Camera dei gruppi che hanno presentato le interrogazioni Critiche al discorso di Rognoni ma anche dubbi sulle «torture» ROMA — E' continuato ieri alla Oamera il dibattito sulle presunte torture che le forze dell'ordine avrebbero inflitto ad alcuni detenuti e che il ministro dell'Intorno ha smentito lunedi in un suo lungo discorso. Ieri si sono avute le repliche: 11 comunista Fracchi a, pur concordando con ti ministro sul pericolo delle ^denunce scandalistiche», ha ribadito 1 sospetti sollevati dalle dichiarazioni del capitano Ambroslnl e dalla mancata accettazione da parte della magistratura di Verona dei verbali della polizia. Fracchla ha parlato di «sottovalutazione dei fatti» da parte del ministero dell'Interno, mentre Onorato, anch'egll comunista, ha detto che nelle denunce di maltrattamenti e sevizie c'è una ricorrenza di tecniche che preoccupa. Tutti e due 1 pariamentarl del pel si sono dichiarati insoddisfatti della risposta di Rognoni. Critico anche il socialista Giacomo Mancini 11 quale ha espresso un •fermo dissenso» dalle dichiarazioni del ministro 11 quale lo ha interrotto quando Mancini ha contestato al governo di aver accusato alcuni parlamentari di collusione con 11 terrorismo. Ro gnonl ha negato di essersi ri ferito a uomini politici, ma ha detto che le Brigate rosse centrano la loro campagna contro lo Stato sulle presunte torture al detenuti. Mancini ha risposto che comunque le denunce vengono dall'interno della magistratura e della polizia. «In assenna di inchieste amministrative rigorose — ha detto -Bassantni (gruppo,-mièto) —I il ministro non è entrato neppure nel merito deijatti da noi esposti»: 11 parlamentare è partito da questa considerazione per giustificare la propria 'insoddisfazione»; ha lamentato poi «risposte non precise a riferimenti viceversa puntuali» e ha concluso sostenendo che -ogni successo sul terrorismo sarebbe effimero se conseguito con le violazioni della legge». Per i radicali, Boato ha parlato di 'risposta deludente, arrogante e deviante» laddove il ministro avrebbe accusato gli Interpellanti di «campagna denigratoria contro lo Stato». Boato ha annunciato la presentazione di una mozione radicale sull'argomento: «E' concepibile — si è chiesto — che l'unica indagine amministrativa sia stata aperta contro il capitano Ambrosini?». La radicale Adele Faccio si è detta «sconvolta e indignata» perché «di fronte a torture di cui parla tutta l'Europa» le accuse sarebbero state rigettate sul parlamentari; Sciascia pure radicale si è detto d'accordo: "Cercando la verità, in Italia—ha commentato — si finisce sempre per essere accusati di convergenza: con il terrorismo, la P2, ecc.». Sciascia ha sottolineato di essersi presentato in aula, «non con certezze, ma con dubbi» e di aver assistito a un «comportamento maldestro» di Rognoni. Il democristiano Segni ha detto che «i fatti di cui oggi si discute vanno inquadrati storicamente: L'Italia ha aiwto il piii ampio fenomeno terroristico del dopoguerra, e la lotta è sempre condotta nel rispetto della legalità». Segni ha chiesto che sia fatta «piena luce», ma ha aggiunto che dietro le denunce «c'é un assurdo attacco contro le forze dell'ordine». «Le denunce di presunte torture — ha affermato Stegagninl (de) — non rappresentano neanche l'uno per cento degli arresti. Sono denunce non nuove, nel nostro Paese, che rientrano in una sorta di montatura organizzata per colpire le forze dell'ordine». Bozzi (pli) ha sottolineato che 11 dibattito «ha dimostrato la sensibilità del Parlamen¬ to verso questo tema» e che nella situazione attuale «nessuno può mettere In atto strategie contrarie all'ordinamento costituzionale». Infine 11 repubblicano Mamrnl ha latto presente che molte denunce «non sono verosimili»: 'Nessuno nelpri — ha osservato—vuole criminalizzare chi avanza queste de nunce, però bisogna chiedersi perché esse assumano solo adesso proporzioni vistose, nel momen to cioè in cui si verifica l'ondata dei pentimenti e si arroventano le polemiclie sulla sconfitta del partito armato».

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