Parigi: «Ignoravamo il furto»

Parigi: «Ignoravamo il furto» Come il prezioso dipinto è finito nel celebre museo Parigi: «Ignoravamo il furto» PARIGI — Le autorità francesi non sembrano frapporre altri ostacoli alla restituzione dell'«Annunclazione» del Casentino, rubata a Milano e finita in una delle gallerie del Louvre. Ma dei due Canaletto, spariti contemporaneamente dalla stessa collezione privata milanese, qui a Parigi dichiarano di non saperne nulla. E può darsi quindi che le due «vedute» siano finite in altre mani, seguendo le tortuose e misteriose vie del contrabbando d'arte. Questi, in sintesi, sono gli ultimi sviluppi del «giallo» scaturito dal furto avvenuto nel '75 a Milano al danni della famiglia Pirelli, quando ignoti sottrassero l'.Annunclazlone» del pittore fiorentino del XIV secolo e due «vedute» di Bernardo Bellotto, detto il Canaletto come il più famoso, e quotato, Antonio Canal. Il tragitto del dipinto del Casentino è stato ormai ricostruito, almeno nelle sue linee essenziali. Si sa che 11 quadro fu'introdotto clandestinamente in Francia negli anni scorsi, fu inserito nel catalogo della collezione Loeser e fu poi sequestrato dal servizio delle dogane francesi quando stava per lasciare la Francia senza essere oggetto della regolare domanda di esportazione richiesta per le opere d'arte. La polizia si t sforzata di rintracciare il detentore dell'opera all'epoca in cui venne sequestrata per avere ; '-««.zlonl sulle circostanze nelle quali 11 - era stato introdotto in Francia. Ma- le ricerche sono risultate vane. La direzione generale delle dogane trasferì quindi il dipinto al museo del Louvre che, ignaro della sua origine, lo inserì nelle sue collezioni e lo espose al pubblico, nell'80. Ma come fa un quadro rubato, della notorietà dell'opera del Casentino, a entrare cosi fortuitamente nella collezione di uno dei più celebri musei del mondo? I responsabili del dipartimento di pittura del Louvre spiegano il fatto, senza imbarazzo: per loro 1'«Annunciazione» proveniva molto semplicemente dalla vecchia collezione Loeser, prima del sequestro effettuato dalle dogane francesi. Inoltre, e secondo quanto si dichiara a Parigi, il dipinto non figurava nella Usta dell'Interpol. Quindi qui nessuno sapeva che fosse stato rubato dr. una collezione privata italiana. L'«Annunciazlone» poteva quindi restare esposta in una delle gallerie del Louvre, queHa dedicata appunto alla pittura italiana del Rinascimento, se lo stesso museo parigino non avesse Incluso il dipinto nel suo catalogo illustrato delle scuole straniere. E' stato solo cosi, casualmente, che le autorità italiane hanno potuto scoprire dove era finito il quadro rubato a Milano. Da quel momento si sono intrecciate le trattative per la restituzione. Da una parte le assicurazioni, dall'altra la direzione dei musei nazionali per conto del Louvre, e ultimamente il ministero della Cultura. Non pare, secondo le ultime notizie, che si frappongano ostacoli a una prossima restituzione del quadro, che naturalmente è stato subito ritirato dall'esposizione al pubblico. 'Ma dei due Canaletto — assicurano al Louvre — proprio non ne sappiamo niente». Non sempre le strade del contrabbando d'arte conducono a Parigi. p. pat.

Persone citate: Antonio Canal, Bernardo Bellotto