Si dimettono a San Vittore i nove «medici di guardia»

Si dimettono a San Vittore i nove «medici di guardia» Sostengono: «Non ci lasciano lavorare» Si dimettono a San Vittore i nove «medici di guardia» MILANO — Da domenica San Vittore non avrà più medici di guardia. I nove sanitari che ricoprivano l'incarico hanno infatti rassegnato in blocco le dimissioni e, al termine di un'assemblea, deciso che a mezzanotte di sabato cesseranno di lavorare nel carcere. Motivo: 'la cronica e disarmante carenza qualitativa e quantitativa della organizzazione sanitaria nella casa circondariale milanese». In sostanza 'malgrado ne abbiano l'onesta intenzione, i medici di guardia — si legge In un comunicato — non riescono a fornire un servizio corretto e tempestivo sia per quanto riguarda l'emergenza, sia per i problemi di prevenzione, igiene ambientale e profilassi». I nove medici denunciano di essere «esposti in misura inacettabile a conseguenze penali che derivano dall'impossibilità di esercitare correttamente il proprio lavoro» e affermano che «con le loro dimissioni intendono riconsegnare all'amministrazione, per intero, quello che le appartiene, cioè la responsabilità civile, penale e soprattutto morale che, in materia sanitaria, è stata troppo spesso caricata sugli stessi medici di guardia». Il riferimento alle conse- guenze penali è dovuto anche al fatto che 5 del 9 sanitari hanno ricevuto mandato di comparizione per omissione di soccorso e omissione di referti da parte del giudice istruttore che conduce l'in chiesta sul pestaggi del 22 settembre all'interno del carcere. Le violenze di quella notte misero fine a una protesta dei detenuti che aveva, tra i temi centrali, proprio la disastrosa situazione assistenziale. I medici di guardia, quasi tutu neo laureati e pagati 3400 lire l'ora, non mettono però la loro decisione in diretto rapporto con l'Inchiesta In corso: «Non ci siamo dimessi perché abbiamo ricevuto i mandati di comparizione — ha spiegato uno di loro — ma perché la situazione sanitaria del carcere è fuori dal nostro controllo. A San Vittore tutto è affidato alla discrezione delle guardie: solo loro ci possono I chiamare se e quando lo ritengono opportuno».

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