Birindelli scagiona gli imputati Lontana la verità sull'ltalicus di Vincenzo Tessandori

Birindelli scagiona gli imputati Lontana la verità sull'ltalicus L'ammiraglio interrogato sulla segnalazione contro Franti e Malentacchi Birindelli scagiona gli imputati Lontana la verità sull'ltalicus L'ufficiale ha «escluso» che la persona che gli aveva telefonato si riferisse all'attentato del treno -11 pm si arrende; «Non ho altre domande da fare» -11 31 nuovo confronto DAL N08TRO INVIATO SPECIALE BOLOGNA — Sembra la conclusione di una grande manovra, di un Kriegsplel giocato in un circolo ufficiali o all'ammiragliata Tutto alla fine deve tornare. 1 «nostri» non possono perdere. Cosi dopo giorni di meditazione l'ammiraglio di squadra Gino Birindelli ascoltato come teste alla corte d'assise dove si svolge 11 processo per la strage sul treno «Itallcus» dichiara: 'Escludo che la notida data al generale dei carabinieri Bittoni riguardasse l'Italicus perché se così fosse stato mi sarei comportato in maniera differente, in modo piii incisivo». Il capitolo che riguarda gli alti ufficiali si chiude cosi e certo sotto 1 nostri occhi non sono passate pagine costruttive. La conclusione del processo, apparsa per un attimo più vicina, sembra ora remota. L'episodio che ha avuto protagonisti gli ufficiali pareva lineare: qualcuno rimasto sconosciuto nell'estate "J4 aveva telefonato all'ammiraglio per avvertirlo che l'attentato al treno sarebbe stato opera di elementi legati alla federazione missina di Arezzo; In più l'anonimo aveva fornito tre nomi: Luciano Franci, Pietro Malentacchi, entrambi ora alla sbarra, forse Massimo Balani. L'ammiraglio informò il generale e questi interessò il colonnello che comandava 11 gruppo aretino. La storia, tenuta segreta per anni, venne In luce nel corso dell'Inchiesta per la Loggia P2. quando 11 generale Bittoni, titolare di un attestato di iscrizione al «gruppo Gelll» come l'ammiraglio e ti colonnello, ne parlò «convinto che tutto rimanesse segreto». In ogni modo la circostanza fu confermata da tutti al magistrati accorsi ad interrogare. Una volta In aula, tuttavia, 11 colonnello Domenico Turninello dichiara che la segnalazione riguardava un altro attentato: Vaiano, avvenuto nell'aprile '74 e concluso senza vittime. La versione è avallata dal generale che non riesce però a convincere 1 giudici della propria buona fede e cosi finisce agli arresti. Ora tocca all'ammiraglio e questi si dichiara sicuro che tutta la storia è estranea ali'Itallcus. A suo agio, tranquillo, Birindelli si siede di fronte alla corte e chiede di leggere una dichiarazione, una pagina e mezzo dattiloscritta. D'aspetto impeccabile; in spezzato grigio e camicia azzurra con cravatta rigata, parta con voce chiara. Se nell'ultima udienza alle contestazioni dell'accusa privata e di quella pubblica aveva palesato qualche Imbarazzo, certo ormai ha superato il brutto momento. Legge: «Ho detto e ripeto dichiarandolo "certo" che l'identità della persona che mi fece la telefonata di cui sipario qut non mi era e non mi è nota; dichiaro "probabile che tale telefonata si riferisse ad attività dolosa del tipo attentato; dichiaro appena 'possibile" che essa sia stata fatta dopo il 4 agosto 14». Aggiunge: 'Per quanto attiene al dilemma posto dal pubblico ministero in base al quale o io accetto di riferire le mie varie dichiarazioni al post 4 agosto o egli procederebbe a incriminarmi per reticente testimonianza dichiaro che il p.m. può procedere all'incriminazione, ma io non dirò cose di cui non sono certo». A lungo titubante su tutto, dunque, tranne che sul particolare che 11 colloquio con il misterioso interlocutore non riguardava la bomba sull'Italicus. DI fronte a quella difesa a «quadrato» 11 pubblico ministero Luigi Persico ha ammesso di aver poche armi: •Ho esaurito le domande al teste», ha detto. Sono le 12,20 ed è quasi un sigillo al processo. Poi, amaramente, ha commentato: 'Tanto quel documento contiene tutto Ora l'ufficiale che un tem¬ po ha comandato le forze del Sud Europa è sicurissimo e non cambia linea neppure quando l'avvocato Antonino Fllastò di Firenze, difensore di parte civile, gli ricorda che •come presidente di partito aveva ricevuto spesso segnalazioni difficili da vagliare ma quella volta aveva avuto la sensazione di dover riferire il fatto». E l'avvocato Umberto Guerini, ricordata l'azione compiuta da Birindelli contro la Rocca di Gibilterra nel '40, ha commentato: «Se l'ammiraglio ha detto la verità lo sa soltanto lui, certo il coraggio fisico dei 20 anni è assai diverso da quello morale dei 70». Dopodomani (25) la corte deciderà la sorte del generale Bittoni; il 31 verranno tutti richiamati, per un confronto generale: c'è già chi commenta: «Un'offra perdita di tempo». Vincenzo Tessandori

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