Clavicembalo che passione

Clavicembalo che passione Gli Aicher di Salisburgo al Nuovo e i concerti Stefano Tempia e Piccolo Regio Clavicembalo che passione I pezzi di Couperin e le «Variazioni Goldberg» capolavoro bachiano TORINO — La scarsa fortuna di cui gode il grande Couperin nella nostra vita musicale non esce avvantaggiata dal concerto che gli ha dedicato l'Accademia Stefano Tempia, approfittando della visita d'una clavicembalista cosi esperta e compita come Emilia Fadlnl. I due ordres (cioè, serie) di pezzi ch'essa ha eseguito non contengono nessuno dei pezzi più famosi in cui si manifesta la sua capacità di descrizione psicologica. E le tre Legons de ténèbres per voci femminili e basso continuo sono versetti di aulica edificazione liturgica per un aristocratico convento femminile, e mantengono quello che 11 titolo promette. Questo senza nessun demerito da parte degli esecutori, il soprano Carmen VIlalta (insieme òhi contraltoNella Actls Periho nella terza Lecon, che è per due voci), l'organista Ouldo Donati e la violoncellista Lee Mosca alla viola da gamba per il grigio basso continuo. Infatti, lo scarso pubblico, dirada¬ to dalla concomitanza di altri concerti, ha giustamente applaudito la qualità delle esecuzioni. m. m. *+* TORINO — L'inarrivabile capolavoro bachiano delle Variazioni Goldberg è stato riproposto l'altra sera al Piccolo Regio dalla giovane clavicembalista Laura Alvini Non è infatti poca cosa riuscire a prendere per mano gli ascoltatori e a condurli senza tentennamenti attraverso il labirinto delle trenta variazioni che Bach compose nel 1742, edificando sopra un'innocente arietta in sol minore, un edificio che trova riscontro, per ampiezza e profondità di pensiero, solo nelle Variazioni Dtabelli di Beethoven. Qualche piccola smagliatura nella, trama delitto tessuto virtuoslstico cufBàch affida le proprie superbe fantasticherie (e sia detta questa parola nella piena consapevolezza delle sue connotazioni romantiche) non ha compromesso la resa di un'esecuzione tesa, giu¬ stamente, ad evidenziare i contrasti. Sgorgate infatti dalla medesima facoltà di deduzione musicale da cui nascerà poco dopo l'Arte della fuga, le Variazioni Goldberg ne rappresentano in un certo senso la controfigura perché al criterio dell'affinità che lega 1 pezzi di quel supremo esercizio teorico, sino alle soglie dell'Ipnosi, sostituiscono una caleidoscopica varietà di stili e di espressioni Dal contrappunto più fitto alla melodia accompagnata, dalle Urinanti scorribande tra un capo e l'altro delia tastiera allo scavo di figurazioni lente e solenni, dal fasto del più trionfale gusto barocco all'austerità della Variazione n. 25 dove, prima di risorgere nella festosa estroversione delle variazioni finali, Bach offriva all'insonne destinatario che gli aveva chiesto un po' di musica per allietare le sue notti Inquiete, l'esperienza di uno squarcio introspettivo di Inattesa quanto straordinaria profondità p. gal.

Persone citate: Bach, Beethoven, Goldberg, Laura Alvini, Lee Mosca, Stefano Tempia

Luoghi citati: Emilia Fadlnl, Salisburgo, Torino