Ai vertici dell'Eni un uomo di Mattei

Ai vertici dell'Eni un uomo di Mattei Gii è Gandolfi, il manager scelto da Spadolini Ai vertici dell'Eni un uomo di Mattei ROMA — Questa volta Enrico Gandolfi si è lasciato convincere. Ma nella storia personale di questo manager bergamasco di 68 anni c'era già un gran rifiuto. Nel luglio '77. la giunta dell'Eni si riunì più volte — si racconta di aspri litigi — per discutere un giro di poltrone al vertici delle società del gruppo. A Oandòlfl, allora già presidente della Salpem (perforazioni petrolifere, metanodotti), furono offerte prima la presidenza dell'Aglp e poi quella della Snam. società ambedue assai più importanti. Lui disse dina Scrissero i giornali che Gandolfi aveva temuto di essere coinvolto in una lottizzazione di stampo politico; che non gradiva il nome del successore designato per la sua Salpem giudicandolo inadatto al ruolo. Secondo una versione più semplice che gira all'Interno dell'Eni, Gandolfi era soddisfatto del suo lavoro e temeva responsabilità più grandi. Quando il governo ha pensato, per 11 commissariamento, a un candidato interno, subito è venuto fuori il suo nome. E' il più anziano dei presidenti delle 14 società caposettore Eni, è 11 più autorevole che sia ancora in servizio fra gli uomini della «vecchia guardia» formatasi attorno al fondatore dell'ente, Enrico Mat- tel. Come quasi tutti quelli della «vecchia guardia» è stato partigiano: ufficiale degli alpini fino all'8 settembre 1943, ha combattuto in Val di Lanzo e in Valtellina nelle formazioni di •Giustizia e Libertà», legate al Partito d'Azione. Come molti della «vecchia guardia» è rimasto buon amico di Eugenio Cefls. Ma le ragioni per cui Gandolfi ha avuto larghi consensi stanno anche nel presente. E' uomo che ha fama di onestà, dei suoi tredici anni di presidenza alla Salpem si dice soltanto bene. Non ha una precisa etichettatura politica, benché lo si sappia di idee laico-socialiste. Le mappe della lottizzazione interna all'Eni io assegnano al seguaci del vicepresidente, 11 socialista Leonardo DI Donna; ma non si e mal esposto, nelle recenti contese con 1 fedeli del presidente Grandi. Al ventesimo plano del grattacielo verde sul lago deU'Eur. sede dell'Eni, dove si lnsedlerà come commissario, Gandolfi ha già avuto l'ufficio per un po' di tempo. Dal 1964 al 1968 * stato direttore centrale per i rapporti con l'estero: viaggi In tutto 11 mondo, rapporti con I governi del Paesi produttori di greggio. Era quasi inevitabile che finisse all'Eni un ex partigiano che si occupava di petrolio: Mattel lo assunse nel 1958, dandogli la responsabilità degli affari in Africa, quando Gandolfi (che è laureato In lettere) si era già fatto un'esperienza come manager, prima fondando la raffineria Ilsea di Valmadrera (Como), poi dirigendo quella di Gaeta. Dopo un breve periodo come vicedirettore generale dell'Anic (chimica) nel 1969 Gandolfi fu scelto da Cefls per presiedere la Salpem, carica che manterrà Fra poco avrebbe dovuto lasciare l'azienda, per limiti di età; infatti l'ordine di servizio di Grandi, contestato dal ministro Gianni De Michelis, che lo nominava assistente del presidente, era II preavviso del pensionamento, g. l Enrico Gandolfi

Luoghi citati: Africa, Como, Oandòlfl, Roma, Valmadrera