«Demmo un milione al prof. Frezza per ottenere subito il ricovero»
«Demmo un milione al prof. Frezza per ottenere subito il ricovero» Roma, seconda udienza nel processo al primario del Regina Elena «Demmo un milione al prof. Frezza per ottenere subito il ricovero» La somma, secondo i tre figli di Palma Venturi, colpita da tumore alla mammella, sarebbe stata chiesta piuttosto esplicitamente - Ma il marito, che ha condotto la trattativa, precisa: «Quando gli porsi la busta, Frezza la prese senza aprirla» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — La tecnica era stata già descritta nel processo contro un altro illustre clinico, Ouldo Moricca: «17 tumore è maligno — diceva il professore — occorre intervenire subito. Ma qui, {n fUnirc privata, tra degenza e intervento occorrono sei, sette milioni Seguiva qualche considerazione su quanto. Invece, la stessa operazione sarebbe costata al «Regina Elena», ospedale pubblico e, a conclusione del discorso, un velato Invito. Per essere ricoverati In ospedale, bisognava Inserirsi In una lunga lista d'attesa. Ma forse, pagando qualcosa.... Secondo i familiari di Palma Venturi — una donna operata nel TI per un tumore alla mammella — 11 meccanismo con cui Fernando Frezza, primario al «Regina Elena., riusciva a estorcere danaro al malati era questo. Ma se ieri, nella seconda udienza del processo contro 11 chirurgo, la circostanza è emersa chiara dalle prime testimonianze, ci sono state anche dichiarazioni che, almeno sul plano strettamente giuridico, sembrano avere messo in dubbio l'attendibilità delle accuse. Mentre I figli della donna visitata da Frezza alla clinica privata «Mary House» (Maurizio, Isabella é Fiorella Vallocchlo) hanno infatti confermato le accuse contro 11 prl- mario, 11 marito, Aristide Addabbo, cui l'intera «trattativa» era stata delegata, ha mostrato molte incertezze nella ricostruzione dell'accaduto. Per I figli di Palma Venturi la vicenda, che risale al settembre del 1977, è chiara: fu Frezza a diagnosticare la gravita del tumore che aveva colpito la donna al seno, a sollecitare un intervento, a spiegare che alla «Mary House» l'operazione avrebbe richiesto sette milioni, mentre al «Regina Elena» la lista d'attesa era particolarmente lunga. La situazione, hanno spiegato ieri Maurizio, Isabella e Fiorella, fu oggetto di una specie di «consiglio di famiglia», al termine del quale ognuno si tassò per la sua parte, mettendo assieme circa un milione. A consegnare la somma, fu Aristide Addabbo, lo stesso che poco prima aveva ascoltato le «raccomandazioni» del primario. Ma se sino a quel punto la ricostruzione appariva limpida, con la deposizione dell'uomo le cose hanno cominciato a ' complicarsi. Mentre, sul banco degli imputati, il professor Frezza continuava a prendere appunti, e fra il pubblico alcuni suol parenti sottolineavano con commenti e risate le dichiarazioni del testi, il racconto di Addabbo ha dato della condotta del clinico una versione molto meno netta delle precedenti. Il professore aveva chiesto danaro per accelerare il ricoverò della paziente? »No, non 10 ha mài chiesto esplicitamente...», ha spiegato il testimone. Dunque, Frezza non aveva fatto neanche cifre precise? »No, certamente...». E allora, come mal i famigliari della donna avevano deciso di consegnargli un milione? •Perché era quello che, grazie a un amico, eravamo riusciti a mettere assieme». Non si trattò, dunque, di una colletta tra parenti, ma di un prestito... A questa contestazione, probabilmente, seguirà nella prossima udienza la convocazione della persona che, secondo Aristide Addabbo. contribuì a mettere assieme la somma. Anche sulle modalità di consegna, 11 testimone è apparso poco chiaro: il milione, ha raccontato, era stato messo In una busta. Fernando Frezza la accettò senza neanche aprirla, e la infilò In un cassetto. Per 1 difensori del primario, questa è la prova di quanto poco attendibile sia la ricostruzione di chi adesso accusa 11 chirurgo. Il processo riprenderà domani.
Luoghi citati: Roma
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