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Il Vaticano ha chiesto aiuto alle Diocesi i vescovi vogliono chiarezza economica Il Papa convoca 31 cardinali; i dipendenti in agitazione Il Vaticano ha chiesto aiuto alle Diocesi i vescovi vogliono chiarezza economica CITTA' DEL VATICANO — Spira aria di rivolta In Vaticano attorno al tavolo che accoglie da Ieri mattina 1 car¬ dlnall facenti parte del Consiglio per 1 problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, convocati per la seconda volta, a meno di dieci mesi dalla sua creazione, da Giovanni Paolo II. Forse per una coincidenza, più probabilmente per un preciso calcolo, e stato dato Ieri alle stampe, nella tipografia dell'Osservatore Romano, 11 numero 1, an: ne III, de -Il notiziario», organo dei 1630 dipendenti vaticani in servizio (su un totale di 11800) aderenti al primo slndaI cato che abbia trovato modo di costituirsi all'Interno dello i Stato Pontificio, più preclsaj mente denominato «Assocla| zlone dipendenti laici vatl', cani». I dodici cardinali giunti da I ogni continente per la rlunlo I ne convocata dal Papa devo¬ no essere rimasti di stucco. I dipendenti vaticani, nel foglio, dicono che la loro associazione, dopo la legittimazione avuta nel maggio 1980 da Giovanni Paolo II, si vede ora misconosciuta e posta giuridicamente In dubbio dalle autorità vaticane Intermedie, e minacciano azioni di pubblica protesta. Il presidente del sindacato Mariano Cernilo giunge a scrivere che l'assemblea generale degli associati 'acquista il potere di sovranità», in uno Stato che finora non aveva usato questo termine se non per 11 Papa, e afferma che la -pazienza evangelica» del dipendenti vaticani è ormai alla fase di rottura. -Alcuni responsabili dell'altra parte (intende la gerarchia ecclesiastica, n.d.r.) non hanno capito — dichiara Cerullo — o non vogliono capire che con il loro atteggiamento ci stanno forzando e costrin¬ gendo, nostro malgrado, verso possibili agitazioni. Certo per questi era comodo pensare che regnasse ancora la paura di parlare e di reclamare i propri diritti. Per molti, se non per tutti, la più. grande soddisfazione data dall'Associazione, è stata quella di poter parlare liberamente». Il datore di lavoro è il Papa stesso, che In caso di sciopero del dipendenti laici, che assicurano 11 funzionamento di tutti i servizi, si troverebbe, ad esemplo, privato del servizi postali, dell'inoltro di telegrammi e messaggi anche di Capi di Stato, della possibilità stessa di servirsene per 1 suol scopi, senza contare 1 ritardi che ne verrebbero alla «sezione segreta» della Tipografia Poliglotta che stampa 1 suol documenti. E senza contare la forzata chiusura, per mancanza di personale, del Musei pontifici, della stessa Biblioteca vaticana. l o a e i Cosi, a giudizio di molti osservatori, le facoltà date da Papa Wojtyla al cardinali del «Consiglio» più che sul disavanzo di 31 miliardi accusato dalla Santa Sede nel 1981 nel suo bilancio, dovranno porre attenzione al problemi organizzativi Interni della «città dei Papi» e della Curia, 11 Va tleano. perché sia, non foco lalo di scontento, ma, se un giorno ci si potrà arrivare, -modello di verifica dei precetti evangelici». I due problemi sono certo Interdipendenti. I conti delle quattro o cinque diverse e autonome amministrazioni della Santa Sede, un vero guazzabuglio sul quale inutilmente Paolo VI tentò di far luce, verranno gradatamente precisati (ci vorrà tempo). La tendenza è quella di unificare 11 più possibile, e poi, secondo 11 bisogno, chiedere soccorso alle chiese locali del mondo catto.ico. Alla Santa Sede, che chiede aluto, gli episcopati del mondo chiedono chiarezza economica, forse anche un'opera di progressiva «purificazione» dalle spese Incontrollate e superflue. Se tutto questo processo, che ha avuto la spinta da Giovanni Paolo n, giungerà alla fine, il bilancio della Santa Sede si muoverà tra limiti chiari e non potrà ignorare 11 giusto trattamento al dipendenti del Vaticano. Filippo Pucci psZdpsd