Lingotto: un centro per fare cultura c, insieme, un monumento al lavoro

Lingotto: un centro per fare cultura c, insieme, un monumento al lavoro Un'idea perché l'antica fabbrica rimanga testimonianza viva per la città Lingotto: un centro per fare cultura c, insieme, un monumento al lavoro Sono le proposte del pittore Paulucci e dell'ex sovrintendente ai Beni archeologici. Carducci Quaglieni e Papa: «Una magnifica sede universitaria» - Picchioni; «Sfida stimolante» Un Beaubourg rivisitato, un centro culturale sul modello del Pompidou, un museo, una sede di dipartimenti e istituti universitari? Mille le idee per 11 Lingotto. Dopo le propost' dell'amministratore delegato della Fiat, dott. Romiti, del politici e del vertici universitari, parlano altri uomini di cultura. «// Lingotto — spiega Enrico Paulucci, pittore, presidente dell'Accademia Albertina — èilprimosalu lo industriale per chi giunge in treno a Torino. Bisogna lasciarlo così coìti 'è, ovviamente rinfrescandolo. Pensare di trasformarlo in un grande centro culturale, di archeologia e di cultura industriale. Una sorte di grande museo che attraverso le varie epoche racconti il cammino della grande industria, di chi a Torino ha dato molto». Al Lingotto clie rivive, gli spazi certo non mancano: ••Possono servire per ricerclie — aggiunge Paullccl —, per l'Università. Non ho ancora visto l'interno della fabbrica, ma sul tetto, perché non fare una pista d'atterraggio per elicotteri? Sarebbe un rapido collegamento con l'aeroporto. E poi Torino ha bisogno di spazi: la Galleria d'Arte Moderna è chiusa, la Mole Antonelllana, come struttura espositiva, non è l'ideale. Ecco dunque il Lingotto: un centro per "glorificare" il lavoro di Torino, la città pioniera in Italia». «No, non penserei a un musco — precisa Carlo Carducci, presidente del Museo del cinema e sovrintendente ai Beni archeologici sino al 1973 —. E' invece ottima lipotesl di farne un centro culturale, come il "Pompidou", per esempio, o una sede di esposizioni, oppure uttllzsarlo ancora a fini automobilistici, come un magnifico esempio di arcìveolopia industriale». • Potrebbe essere una magnifica sede universitaria — osserva il direttore del Centro Pannunzio, prof. Pier Franco Quaglieni —. consentendo un ampliamento decentrato e non dispersivo e scomodo per gli studenti. Potrebbe divenire una casa per la cultura, anche se capisco che l'orientamento monopolissatore dell'assessorato municipale alla Cultura mal si concilierebbe con scelte che potrebbero valorissare l'associazionismo culturale della città, farlo crescere, dotandolo di strutture adeguate». Per il prof. Emilio Papa, docente di storia del partiti a Scienze politiche, il recupero del Lingotto «é un problema affascinante». Aggiunge: «La sua architettura con la pista aerea di collaudo suggerisce una nuova sfida, pur consci che Torino non è Parigi. Ma non lo era nemmeno quando vinse la sfida dell'auto...». Scendendo al concreto, Papa ricorda le esigenze dell'Università e conclude: 'Acquisire il Lingotto per l'Ateneo sarebbe un obiettivo di urgenza primaria». •Il Lingotto — a giudizio dell'on. Rolando Picchioni, già vice responsabile della cultura de. ex sottosegretario ai Beni culturali — dovrà essere esplorato in tutti i suoi recessi. Esso potrà costituire la carta vincente per una nuova aggregazione sociale e culturale della città. Per questo si deve riconoscere che forse mai come in questa occasione la Fiat abbia offerto, con la proposta del concorso d'idee, una possibilità di coinvolgimento della cultura nazionale e internazionale su un progetto cosi stimolante e suggestivo». Giuseppe Sangiorgio

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