Un'idea perché il Lingotto viva

Un'idea perché il Lingotto viva Parte dalla Fiat una sfida originale per il futuro della grande fabbrica Un'idea perché il Lingotto viva Architetti e urbanisti italiani e stranieri invitati a presentare suggerimenti e progetti perché l'imponente struttura di via Nizza non resti «un luogo di memorie o un simbolo del passato» ma rinasca e si inserisca nel tessuto metropolitano come punto di riferimento nella mappa culturale, sociale e urbanistica d'Italia Il Lingotto non muore, la Fiat rilancia questa struttura che per decenni è stata il suo fiore all'occhiello proponendola come Insediamento a servizio dello sviluppo di Torino. Il Lingotto è stato trampolino di lancio dell'industria automobilistica e piattaforma del decollo non solo ideale di Torino: ebbene, continuerà ad essere punto di riferimento nella mappa culturale, so-, ciale e urbanistica d'Italia. E' finito il Lingotto (dòpo sessant'anni di attività) come fucina di manufatti, resta una struttura su cui è possibile innestare qualcosa di diverso e per nulla effimero. La premessa a una sfida originale di cui si parlerà parecchio è questa: la Fiat non intende demolire il Lingotto, ma ritiene che non debba rimanere, dice l'amministratore delegato dell'azienda automobilistica. Cesare Romiti, soltanto un luogo di memorie o un simbolo delle grandi trasformazioni sociali ed economiche che hanno caratterizzato la crescita industriale di Torino». Quindi occorre muoversi nella prospettiva «di farne luogo e momento di sviluppo sia pure in altri campi». In che direzione? E' tutto da Inventare, perché probabilmente nessuna città al mondo ha mal affrontato «il problema di convertire ad usi non direi tornente produttivi una fabbrica di tali dimensioni e con una collocazione così centrale nel tessuto metropolitano». Di qui la grande occasione. Continua Romiti: «Proprio nel decidere il futuro del Lingotto, la Fiat. Torino e il Paese hanno di fronte la possibilità di dimostrare la propria capacità di progettare una nuova fase di sviluppo qualitativo dell'area metropolitana nell'ottica dei suoi rapporti con la vita nazionale e internazionale». La sfida parte subito, alla maniera manageriale: «La Fiat inviterà i più prestigiosi architetti e urbanisti italiani e stranieri a presentare idee, suggerimenti e progetti dai quali, assieme alla città, si potrà scegliere il migliore utilizzo per il futuro del Lingotto^ Torino, dunque, ancora una volta palestra In cui misurare non solo le temperature delle tensioni sociali, ma progetti concreti per l'uomo. Questa iniziativa non mancherà di sollecitare l'intelligenza e la creatività di uomini che prima d'ora mai hanno avuto a disposizione uno strumento cosi complesso e nello stesso tempo stimolante come la vecchia fabbrica di via Nizza. Che la trasformazione del Lingotto stia a cuore non solo alla Fiat è un dato evidente: l'uso e la destinazione dell'edificio e dell'area sono infatti al centro di una serie di dibattiti interni ed esterni alle forze politiche. Proprio stamane il pel presenta un suo progetto-proposta che comprende i problemi occupazionali derivanti dalla chiusura della fabbrica è nello stesso tempo suggerimenti per la soluzione urbanistica e di ristrutturazione della medesima. Pier Paolo Benedetto

Persone citate: Cesare Romiti, Pier Paolo Benedetto

Luoghi citati: Italia, Torino