Tra General Motors e Toyota è un matrimonio d'interesse

Tra General Motors e Toyota è un matrimonio d'interesse Accordo per produrre un'auto di piccola cilindrata Tra General Motors e Toyota è un matrimonio d'interesse La casa statunitense ha subito a febbraio una spaventosa caduta delle vendite (-35%) DALLA REDAZIONE DI NEW YORK NEW YORK — E' incominciata l'età della «joint ventures- automobilistiche, ossia dei matrimoni d'interesse tra le grandi case non di paesi, ma di continenti diversi? Detroit, che fino all'anno scorso ne dubitava, oggi ritiene di si. Essa ha visto la Renault unirsi alla American Motors, e addirittura assumerne il controllo; ha visto la Chrysler avviare negoziati con la Mitsubishi giapponese (di cui possiede il 15% delle azioni) poche settimane fa; adesso vede aprirsi un dialogo tra la General Motors e la Toyota per la produzione di un modello comune negli Stati Uniti. La profezia dell'ex amministratore delegato della General Motors, Estes, che nel prossimo ventennio le grandi case si ridurranno da 30 a 15 attraverso fusioni, sembra sul punto di avverarsi. Come in tutti gli inizi, le scelte degli interessati alle ■joint ventures sono per ora ' assai diverse. Nella American 1 Motors, la Renault è divenuta ! di fatto il socio di maggloran; za. Chrysler e Mitshublshi ini tendono restare distinte, formando semmai un settore unico solo per le piccole cilindrate. General Motors e Toyota, non a caso la prima e la seconda impresa automobilistica al mondo, sono decise a mantenere le distanze, limitando la collaborazione a una singola vettura per un singolo mercato. Ma il fenomeno di fondo è sempre quello: di fronte alla crisi, l'industria dell'auto fa quadrato, ignorando le frontiere e le diversità nazionali. Sul loro matrimonio d'interesse, la General Motors e la Toyota mantengono un rigido riserbo. Un analista di New York, David Healy, ha individuato però con precisione i motivi dei negoziati per U colosso americano. La General Motors, che negli ultimi giorni di febbraio ha subito una spaventosa caduta delle vendite, il 35 per cento, dispone di un'unica piccola cilindrata, la Chevette. Di modello ormai antiquato, la Chevette sta perdendo terreno. La General Motors non si sente di impegnare eccessive risorse nella sua sostituzione, e sospetta Inoltre che il mercato Usa, grazie all'abbondanza di petrolio e di benzina, si stia orientando di nuovo verso le grosse cilindrate. L'offerta della Toyota, di costruire insieme una delle sue piccole cilindrate, è per essa tempestiva. Secondo Healy, anche la Toyota ha buone ragioni per usare gli Impianti della General Motors e dividere i profitti a metà. Le sue concorrenti giapponesi, la Nissan e la Honda, producono infatti già una vettura ciascuna negli Stati Uniti. La Toyota inoltre è sollecitata di continuo a ridurre le sue esportazioni. As- sodandosi alla General Motors, e dando lavoro a operai statunitensi, si sottrarrebbe alle critiche. Il valore politico dell'operazione è stato sottolineato dalle dichiarazioni di Tokyo, secondo cui il modello comune è già stato scelto, e la produzione lnlzierebbe nell'84. La Toyota aveva offerto analoga joint venture alla Ford un anno fa. La Ford ha rifiutato perché possiede già due piccole cilindrate — la Escort e la Lynx — e si accinge a lanciarne una terza, la Toipaz, in primavera. Stranamente, delle grandi case Usa, la più interessata alle joint ventures sembra proprio la General Motors. Essa è infatti in trattative anche con un'altra impresa giapponese, la Isuzu, di cui possiede il 35 per cento delle azioni, e che le fornisce soprattutto mlnlfurgoni. Ha dichiarato il presidente Roger Smith: -Noi pensiamo che le previsioni di Estes fossero fondate, e vogliamo essere' pronti per il 2000-. Alle joint ventures la General Motor vuole però arrivare in condizioni vantaggiose. E' anche per questo che Insiste per la riduzione dei costi di lavoro col sindacati. E' di ieri la notizia che, dopo la rottura di due mesi fa, i sindacati hanno deciso di riprendere i negoziati per 11 rinnovo del contratto. La General Motors si aspetta sostanziose concessioni.

Persone citate: David Healy, Healy, Roger Smith

Luoghi citati: New York, Stati Uniti, Tokyo