Forse le Br stavano preparando l'assalto alla Nato di Bagnoli di Vincenzo Tessandori

Forse le Br stavano preparando l'assalto alla Nato di Bagnoli Le indagini dopo l'arresto di Acanfora é di due fiancheggiatori Forse le Br stavano preparando l'assalto alla Nato di Bagnoli Parte delle armi rapinate nella caserma di Santa Maria Capua Vetere sono state trovate a pochi.metri dal muro di cinta del comando alleato - Nella casa di uno degli arrestati si riuniva la «colonna napoletana» -1 giudici: «Siamo solo all'inizio» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — .Abbiamo appena scalfito la colonna napoletana», mi dicono concordi i magistrati che indagano sul terrorismo. Castel Capuano, «o tribunale», ieri mattina spmbrava un grande mercato, il cortile invaso di auto e crocchi di gente vociante. Sul tavolo dei giudici passano rapidi fascicoli di mille problemi e le Brigate rosse non sembrano certo il maggiore: traffico di droga, di tabacco, di donne, omicidi, estorsioni, rapine. E su tutto l'ombra della camorra con le sue leggi i suoi riti i suoi morti ammazzati. Lunedi ci sarà la sentenza d'appello per don Raffaele Cutolo, il capo della nuova camorra organizzata e c'è da augurarsi che per la giustizia non si tratti di un'ennesima disfatta. Molti dicono che senza il consenso tacito o esplicito della camorra neppure il terrorismo avrebbe potuto svilupparsi: tuttavia assicurano gli inquirenti su questo punto esistono tanti sospetti ma neppure una prova. Dunque tre arresti, la scoperta di almeno tre covi, il recupero di alcune armi prese nell'assalto del deposito militare di Santa Maria Capua Vetere: le hanno trovate sotto il muro dì cinta della base Nato di Bagnoli ed è ovvio il sospetto che l terroristi volessero assaltare la caserma. Il profilo della colonna finalmente appare meno sfumato. Lunedi sera hanno catturato Mauro Acanfora, personaggio di spicco del gruppo napoletano: lo avevano seguito pare per giorni e alla stazione dei Campi Flegrei hanno deciso l'arresto. Anche Acanfora collabora benché appaia improprio definirlo ..pentito»: ha deciso di parlare quando ormai era certo che molti compagni si erano messi al sicuro, osservano alcuni inquirenti. Cosi ancora una volta ha evitato la cattura a Vittorio Bolognesi, ritenuto il capo della colonna. Con Antonio Chiocchi nel luglio '80 avrebbe preso parte alla riunione della direzione strategica delle Brigate rosse a San Lorenzo sul litorale romano. Più tardi i due si sarebbero divisi e tracce recenti di Chiocchi sarebbero state trovate a Torino dove le Bierre tentano di riorganizzare una colonna. Ancora liberi gli altri 15, forse 20 .regolari» clandestini al nomi dei quali gli inquirenti sarebbero arrivati controllando elenchi di scomparsi. Comunque nella rete sono caduti due «irregolari», personaggi definiti Importanti: lo studente Giurenr-e Visconti detto «Nicola», cugino di un magistrato torinese (nella casa al Vomero del giudice, a sua insaputa, si sarebbe riunita la colonna Br napoletana), e l'Impiegato postale Vincenzo Olivieri detto «Viclenzo 'o mezlorne» per via dell'abitudine radicata di arrivare al lavoro non prima di mezzogiorno. L'altra mattina quando 1 carabinieri sono piombati nell'ufficio per mettergli le manette alle 10, 1 compagni ignari della sua attività, clandestina erano certi che lo volessero arrestare per assenteismo. Gli Inquirenti sospettano che tenesse contatti fra il gruppo napoletano e il ver¬ tice dell'organizzazione. Lo sviluppo della colonna si interrompe con l'uccisione per strada dell'assessore democristiano Pino Amato nella primavera '80 e l'arresto del quattro assassini. C'è poi U sequestro di Ciro. Cirillo, esponente de, nella primavera scorsa. Come contropartita le Brigate rosse vogliono la consegna di case ai senzatetto. Ma la trattativa si arena, le Bierre ordinano allora alla famiglia di far pubblicare un documento ideologico che alcuni giornali italiani pubblicano. Pochi giorni dopo, ed è giugno, un amico della famiglia Cirillo arriva a Parigi, alla redazione di Liberation e quando dal giornale chiedono conferma, ricordano ora alla redazione parigina, questa si ha con una telefonata nell'ufficio napoletano di Gava. Vincenzo Tessandori

Luoghi citati: Napoli, Parigi, Santa Maria Capua Vetere, Torino