Dozier: «Dopo 3 mesi torno al lavoro, ora è giusto che su me e Judy si spengano le luci della ribalta» di Giuliano Marchesini

Dozier: «Dopo 3 mesi torno al lavoro, ora è giusto che su me e Judy si spengano le luci della ribalta» Fanfara, picchetti d'onore e applausi per il generale al comando Nato di Verona Dozier: «Dopo 3 mesi torno al lavoro, ora è giusto che su me e Judy si spengano le luci della ribalta» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE VERONA — James Lee Dozier è tornato al suo posto. Il generale americano sequestrato dalle Brigate rosse e liberato dagli agenti speciali della polizia è rientrato ieri mattina al comando delle Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, per riprendere la sua attività di sottocapo di Stato Maggiore logistico e amministrativo: lo hanno accolto con una cerimonia che ha avuto momenti di solennità. Nel cortile di Palazzo Carli, sede del comando, era schierato un reparto costituito dalla fanfara della brigata alpina «Cadore» e da due plotoni In armi. Sul palco, il prefetto di Verona Peppino Gnlscl. il sindaco Gabriele Sboarina. 11 questore Pasquale Zappone e altre autorità. Dozier, in ottima forma, è arrivato verso le 11, ha raccolto gli applausi della gente che lo attendeva all'Ingresso ed è andato a mettersi accanto al coman dante delle Ftase, generale Aldo De Carlini, al cui fianco era 11 capo di Stato Maggiore generale Giovanni De Bartolomei. Poi la fanfara ha suonato le prime battute degli inni del sei Paesi della Nato rappresentati presso 11 comando (Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Turchia, Stati Uniti). Il comandante del picchetto ha reso gli onori a Dozier, che quindi ha passato lentamente In rassegna 11 reparto. La cerimonia è proseguita al circolo ufficiali di presidio, in Castelvecchio, in un cerchio di fotografi e di operatori delle televisioni. -Abbiamo voluto mostrarle — ha detto De Carlini a Dozier — con quanta gioia tutti noi, amici del comando Ftase e di Verona, abbiamo accolto il suo ritorno, dà perché durante la sua prigionia abbiamo sofferto assieme a lei e pregato per lei, con la stessa emozione ed intensità che avremmo provato per un fratello. Lei ha attraversato questa dura prova con estrema dignità». n generale De Carlini ha avuto parole commosse anche per la moglie di Dozier. Judith, ed ha concluso ringraziando quanti, a cominciare dalle forze dell'ordine, hanno contribuito alla liberazione del generale americano. Con un'ombra di emozione. James Lee Dozier ha risposto: 'Judy ed io ci sentiamo veramente onorati da questa cerimonia che conclude una serie di eventi cominciati il 17 dicembre dello scorso anno e, credetemi, siamo felici di essere finalmente di ritorno a Verona e al comando Ftase. Molte cose emozionanti ci sono accadute nel corso dei quasi tre mesi successivi al sequestro, ma nessuna è stata più stimolante delle espressioni di partecipazione, preoccupazione, preghiera e patriottismo che la mia famiglia ed io abbiamo ricevuto durante questo periodo. Noi et sentiamo piuttosto sopraffatti da tutto ciò, e vi ringraziamo sinceramente tutti quanti». Dozier ha voluto mettere In rilievo alcune cose. 'Innanzi tutto — ha detto — dopo la mia liberazione abbiamo avuto l'onore di parlare personalmente sia con Pertini, sia con Reagan. A entrambi abbiamo espresso sincera gratitudine per l'appoggio, l'affetto e il senso di patriottismo che essi, assieme al popolo italiano e a quello statunitense, hanno dimostrato per Judy e per me. Abbiamo inoltre espresso pro¬ fonda ammirazione per l'alto grado di professionismo delle forze dell'ordine, grazie al quale è stata possibile la mia liberazione. Sono convinto che se le forze dell'ordine continueranno a ricevere dal popolo di questa grande nazione l'appoggio che esse meritano incondizionatamente, il cancro del terrorismo scomparirà Dozier si rende conto che la sua libertà di movimento sarà limitata. «Cosa ette mi rattrista molto». 'Se abbiamo qualche apprensione circa la possibilità di completare il nostro periodo di servizio qui — ha aggiunto — il motivo non è la nostra sicurezza personale, ma il benessere.degli uomini e delle donne coraggiosi che faranno da schermo tra noi e qualsiasi pericolo che ci dovesse minacciare». Entro l'anno, comunque, 11 generale lascerà l'Italia. Ancora calorosi ringraziamenti, poi Dozier chiude questa cerimonia: «£' ormai giunto il momento che su Judy e me si spengano le luci della ribalta». Giuliano Marchesini l Di tt l l l li Verona. Il generale Dozier, tornato al lavoro, e la moglie Judith brindano nel circolo ufficiali di Castelvecchio